Lasciarsi truccare è un gesto intimo, che sottintende l’avvicinamento al viso delle mani di uno sconosciuto. François Nars, fondatore e direttore creativo dei cosmetici Nars (in Italia in esclusiva da Sephora), è entrato in punta di dita in questa sfera privata di top model e attrici, che si sono fidate quando le ha truccate e anche quando le ha fotografate nei suoi libri (sta lavorando a un nuovo volume che includerà 160 ritratti di celebrità). Tra queste Naomi e Kate, ma anche Madonna e l’amico Marc Jacobs.

Oggi celebra i vent’anni del brand con la collezione Audacious Lipstick Collection a cui ha dato il volto di Charlotte Rampling, classe 1946, ritraendola personalmente per la campagna in bianco e nero (scelta alquanto audace, appunto, per pubblicizzare dei rossetti): «È una donna molto intelligente, con un’allure che ha qualcosa di animalesco, per quel suo modo felino di parlare e camminare. Il portamento è sexy, ma non nella maniera più scontata di esserlo».

Ha sempre amato rappresentare donne fuori dai classici schemi? Per me il makeup è dedicato universalmente alle donne, non importa di quale età o nazionalità. Nel tempo ho voluto infrangere le regole della pubblicità. Pochi brand di cosmetica lo avrebbero fatto quando ho iniziato. In realtà, però, scegliere la modella sudanese Alek Wekper la mia prima campagna era anche dovuto semplicemente al fatto che lei fosse una donna splendida.

Sente la responsabilità di definire i canoni della bellezza? Cerco solo di mostrare che ci sono modi meno ovvi per essere belle. A volte tendiamo ad appiattirci su alcuni cliché come la ragazza bionda con occhi azzurri e naso piccolo. Voglio rappresentare donne che escono da questi stampini, che non siano “pretty”. Per i miei libri e le campagne Nars faccio ancora personalmente tutti i casting.

Vent’anni fa ha iniziato con dodici rossetti e oggi festeggia con una collezione dedicata alle labbra. Ama truccarle? Attirano sempre l’attenzione e poi con un solo gestosi può creare un’allure diversa: per esempio, basta un cenno di rosso ed è subito glamour.

Cosa è audace nel makeup oggi? Uscire senza trucco.

E nella vita? Non avere alcun tabù.

Il look naturale è stato una sua firma, lo ama ancora? Non lo chiamerei così, è un concetto troppo astratto. Ho iniziato a lavorare negli anni 80, si amava il trucco vistoso. Mi ha reso famoso il fatto che si riuscissero a vedere le ragazze prima di notare il makeup.

Chi ammira dal punto di vista creativo? Amo l’opera di Hedi Slimane come fotografo e il modo in cui sta rimodellando l’immagine SaintLaurent. E poi Marc Jacobs, perché è capace di reinventarsi di continuo.

Con libri come Makeup Your Mind ha inventato i tutorial di trucco quando nessuno ci pensava. Era il suo modo di avvicinarsi alle donne? Certo. Con quelle spiegazioni su come ricreare i look, li paragono ai libri di ricette. Vorrei che tutte li tenessero in bagno, per ispirarsi. Sono ritratti scattati prima e dopo il trucco, ma senza inganni: le luci e la posizione sono identiche.

Cosa ne pensa dei tutorial su YouTube? Qualunque cosa permetta di giocare e divertirsi con il makeup è la benvenuta.

Ha lavorato con supermodel, attrici e celebrity, c’è ancora qualcuna che vorrebbe fotografare? Cate Blanchett. L’ho amata in Blue Jasmine.

So che è appassionato di cinema italiano. Sì, oltre ai grandi classici mi ha conquistato Io sono l’amore di Luca Guadagnino.