Camminare sotto la pioggia calpestando l'asfalto macchiato di benzina. Sembra una scena alla Blade Runner, invece è l’ispirazione, come al solito sopra le righe, della coppia creativa di Proenza Schouler per la collezione makeup creata insieme a Mac (già cult ancora prima di essere sul mercato).

Jack McCollough, a destra, e Lazaro Hernandez (il nome del marchio è il cognome delle mamme da nubili) si distaccano completamente da quella ecomania sbandierata da quasi tutti gli stilisti e dal mondo cosmetico. Ce lo hanno raccontato durante il nostro incontro: «Il pack richiama alcuni accessori del 2010, dove il metallo era lavorato con un processo davvero particolare. Un progetto a cui tenevamo molto. E con Mac abbiamo avuto l’occasione di riproporre quell’“arcobaleno chimico”».

E qui si ferma l’effetto artificiale: «Il nostro trucco esprime una bellezza rilassata, dove i colori sono dedicati solo a quelle parti del viso già naturalmente pigmentate, come labbra o guance, puntando su nuance universalmente indossabili, per creare equilibrio con i nostri abiti costruiti e sartoriali».

Ci spiegano i designer che dal primo incontro hanno avuto un’intesa creativa particolare: «Di solito uno dice “bianco” e l’altro “nero”, ma alla fine riusciamo a fare “grigio”. Con Mac invece abbiamo scoperto di avere lo stesso senso estetico sul fronte bellezza. Quello che ci ha sorpreso di più è stata la varietà di effetti e di texture: sheer, glossy, mat, wet, powder, fluid... Una tecnologia cosmetica sempre più avanzata, la stessa attitudine che stiamo adottando nella moda. Il nostro focus è creare nuovi tessuti, non tanto per esaltare la silhouette già celebrata in tutti i modi, ma per rivestirla con materiali diversi».

E, guarda caso, tutti gli elementi della linea makeup Mac Proenza Schouler rispecchiano le collezioni moda: «Un piccolo guardaroba di bellezza con qualche “accessorio” e un lato “sportivo” mai eccessivo, dove l’effetto sulla pelle è lo stesso che si crea dopo una corsa o una partita di tennis: luminoso e roseo», spiega James Gager, direttore creativo Mac.

«C’è un rossetto scuro ma radioso, un blush corallo ma non troppo carico, uno smalto nero, ma non sono da indossare contemporaneamente. Non ci sono ombretti né mascara perché l’immagine finale deve essere quella di una donna non truccata».

Terry Barber, makeup artistry director Mac, che ha contribuito dal punto di vista artistico alla creazione della linea, spiega la versatilità del suo prodotto preferito (che piacerà a tutte): il blush. «In queste due sfumature non serve tanto a scolpire, ma ad aggiungere freschezza. Un utilizzo alternativo? Stenderlo sul naso: darà l’idea di aver visto un concerto all'aperto in una giornata estiva. È un look ottimistico e facile, come indossare semplicemente l’abito preferito: ci si sentirà subito a proprio agio». Sensazione che già ci piace.