Nella sua borsa non mancano mai il suo diario e il mascara. Nonostante sia alta un metro e 81 e porti il 42 Fiona May oggi ha un debole per le décolletées ma non mette in panchina le sneakers, sia chiaro. Amante delle sfide, combattente, mamma di due ragazze - Larissa Iacopino, 17 anni, ha vinto l’oro in salto in lungo ai campionati europei under 20 di Boras, e Anastasia, 11 anni - la ex lunghista e triplista ora che non deve più allenarsi né dare/ottenere/raggiungere numeri ama parlare. Dopo avere recitato dal 2006 al 2009 nella fiction Butta la luna 1 e 2 e ora nello spettacolo Maratona di New York di Edoardo Erba l'ex campionessa da poco 50enne ha preso confidenza con le parole e non disdegna di condividere i suoi credo in modo chiaro, deciso ed entusiastico. Abbiamo incontrato Fiona May in veste di nuova ambassador della linea Lifting Végétal firmata Yves Rocher e ci siamo fatte raccontare cosa significa per lei essere una donna combattiva non solo in pista, quali sono le sue abitudini di bellezza, le sue passioni più grandi e le sue nuove sfide.

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Cosa significa per te essere fighter?
Non scendere a compromessi senza cedere alle difficoltà, non avere paura di essere se stessi, celebrare la propria forza interiore, la forza che ci permette di stringere i denti e andare avanti per il raggiungimento dei nostri obiettivi, difendere i propri figli dal bullismo e dal razzismo.

Due aggettivi per definirti a 20, a 30 e a 40 anni.
A 20 anni ero giovane e coraggiosa, a 30 insicura e senza paura, a 40 esperta e felice.

Cosa pensi delle 50enni di oggi? In cosa differiscono dalle 50enni di qualche decennio fa?
Le donne di 50 anni non sono più quelle di 10 o 15 anni fa. Oggi siamo più coraggiose, esperte e mature per competere con le donne più giovani. Sembra esserci uno spostamento della mentalità: possiamo ancora continuare a migliorare noi stesse anche se sappiamo ci saranno ancora molti altri ostacoli da superare. I 50 sono i nuovi 40.

Come ti sei avvicinata all'atletica?
Grazie alla mia insegnante della scuola media che un giorno ha chiamato i miei genitori per portarmi al club locale di atletica. A 12 anni ho iniziato a gareggiare.

Che sport ti piace praticare oltre all'atletica?
Non ho potuto praticare altri sport a causa del poco tempo libero a disposizione e dei numerosi allenamenti. Sono molto sincera: se avessi il tempo mi piacerebbe giocare a golf.

Se non fossi stata una lunghista e triplista saresti potuta essere una...
Se non fossi stata un’atleta, avrei provato a fare l'attrice o almeno a lavorare in televisione.

La tua skincare routine?
Detergere, usare una maschera o esfoliare quindi molta idratazione. Un prodotto che non può mancare è la crema notte: quando la applico sento il viso rilassarsi e mi preparo per il giorno successivo.

Cosa ti ha spinto ad accettare di diventare la testimonial di Yves Rocher?
Non ho accettato subito. Prima ho studiato il marchio e quando ho avuto la certezza che usa la natura senza sfruttarla ho detto sì. Quando ero incinta di Larissa mia madre che era ostetrica mi ha insegnato a usare le creme naturali. Io amo l'olio perché ho la pelle secca, amo gli ingredienti naturali e adoro il verde. Infatti vivo in campagna (in Toscana, ndr) e vivevo in campagna anche in Inghilterra.

Cosa vorresti imparare?
A essere più produttiva.

Cosa speri di non disimparare?
Vorrei cercare di continuare a non procrastinare.

Nuove sfide?
Forse teatro e progetti che coinvolgono lo sport.

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