Felicity Jones è una donna che trasmette calma e gentilezza. E luminosità. Forse è proprio questa sua caratteristica che l’ha fatta diventare global ambassador per Clé de Peau Beauté, marchio giapponese di skincare e makeup di alta gamma.

Nata a Birmingham nell’ottobre del 1983, è stata candidata agli Oscar nel 2015 come migliore attrice protagonista grazie al film biografico La Teoria del Tutto, dove interpreta la moglie di Stephen Hawking. Nel 2020, invece, la Jones fa tripletta. Prestata la propria voce a Dragon Rider, è tra i protagonisti di The Midnight Sky, film diretto da George Clooney, e di Last Letter from Your Lover, romantic drama firmato Augustine Frizzell. In mezzo, altri successi, come Una giusta causa e The Aeronauts. Felicity mantiene rigorosamente la privacy, al punto di non avere mai rivelato particolari sulla sua gravidanza. Il marito è il regista inglese Charles Guard, sposato nel 2018 in un romantico castello del Gloucestershire.

È vero che per il suo matrimonio si è truccata e pettinata da sola?
Sì (ride). Ho usato i consigli imparati in tutti questi anni. È stato divertente. Mi sono preparata a casa dei miei genitori. Adoro disegnare e dipingere, per questo mi piace il lato artistico del trucco.

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TAKAYUKI ADACHI
Il Lipstick Cashmere di Clé de Peau Beauté nell’iconica nuance 103.

Ha conosciuto suo marito in un ascensore: quanto conta il caso nella vita?
La fortuna è una parte fondamentale della vita. Credo che non abbiamo così tanto controllo come invece ci piacerebbe avere.

L’obiettivo di Clé de Peau è dare una chiave per aprire molte possibilità, desideri, esperienze. Che tipo di porta le piacerebbe aprire?
In realtà continuo ad aprire porte per trovare una pace interiore. Amo quello che faccio e sono molto motivata, ma credo ci voglia un equilibrio. Vorrei essere capace di trovare tempo per rilassarmi e prendermi cura di me stessa. È uno sforzo costante, qualcosa che sto imparando a fare e più ci provo più mi godo questo momento.

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TAKAYUKI ADACHI
La Crème è il fiore all’occhiello di Clé de Peau Beauté. Ha una formula ricca, con più di 60 ingredienti attivi.

Che cos’è la bellezza?, visto che siamo entrambe d’accordo non sia una ricerca di perfezione?
È un sentimento interiore, una luce. È amore per se stessi, è nutrirsi, prendersi cura di sé. E poi è sicurezza. E questo viene percepito all’esterno. Bellezza è amare le nostre peculiarità, senza cercare di essere tutti omologati.

Qual è stata la svolta nella sua carriera?
Il momento cruciale è stato recitare in Like Crazy (2011), che ha rappresentato il mio debutto negli Stati Uniti. Nel film gli attori improvvisavano i dialoghi e non avevo mai lavorato così. Professionalmente mi ha veramente aperto gli occhi su un altro tipo di recitazione.

Si è laureata a Oxford in letteratura inglese con una tesi su Virginia Woolf. Cosa possiamo prendere in prestito oggi dalla vita della scrittrice?
È stata con me tanto tempo. Fra i suoi libri principali c’è Una stanza tutta per sé. Credo non si debba avere una stanza tutta per noi per avere il nostro spazio, ma è assolutamente vitale trovare un luogo dove poter esprimere la nostra creatività. Per me è quando idealmente chiudi la porta e hai il tuo flusso continuo di pensieri. Penso alle donne, sempre pronte a essere interrotte, forse più degli uomini. Dobbiamo proteggere quel tempo per dedicarlo a pensieri creativi e intellettuali.

È cresciuta in una famiglia dai valori femministi. Che cosa significa oggi questa parola?
L’uguaglianza passa per la parità di salario tra uomini e donne. Ma è anche un fatto di uguali opportunità, di proteggere il nostro corpo e di avere il diritto di essere noi stesse a prendere decisioni che lo riguardano.

A parte le pari opportunità, quali sono le altre emergenze secondo lei cruciali?
C’è una sensazione apocalittica, soprattutto riguardo all’ambiente in cui viviamo. Dobbiamo tutti cambiare atteggiamento. È importante che limitiamo la plastica e credo che anche i piccoli gesti quotidiani possano aiutare. Poi il mondo ci seguirà. Credo che ci troviamo in mezzo a tremendi cambiamenti politici. Sono ottimista sulla consapevolezza che abbiamo di cambiare il comportamento nei confronti del pianeta. Credo anche sia vitale limitare l’uso della carne.

Che cosa significa per lei la libertà?
La libertà è idealmente l’indipendenza finanziaria. In questa parte di mondo dove io e lei viviamo le donne hanno questo tipo di autonomia, ma non è così ovunque, bisogna ancora combattere. Libertà significa essere se stesse, esprimere le proprie idee ed essere ascoltate.

Lavora da quando era giovanissima. Cosa ha acquistato con I suoi primi soldi guadagnati?
È bellissimo avere l’indipendenza economica da giovani. Ma mi è stato insegnato da subito a risparmiare. Anche solo una piccola percentuale del proprio stipendio, ed è un buon consiglio che ho sempre portato con me. Però mi sono comprata l’album Jagged Little Pill di Alanis Morissette, spenderei tutti i miei soldi in cd, vestiti e trucchi.

Che altro tipo di musica ascolta?
Al mattino Radio 3 della Bbc, una stazione che trasmette molta musica classica perché alcune mattine sono insopportabili, un po’ di musica classica mi aiuta ad alzarmi. Ma ho gusti veramente variegati. Mi piace la dance music, Dj Flume, The XX, Lykke Li. E anche cantanti del passato, Nick Drake, Van Morrison. Musica diversa per mood diversi.

Crede che il cinema possa stimolare una coscienza collettiva?
Sì, assolutamente. Se non ha necessariamente un impatto diretto sui cambiamenti politici, può spostare le opinioni e i comportamenti. Penso che i film abbiano un forte impatto morale sulla società. Racconta una storia ben definita, mentre la Tv ha un ruolo di intrattenimento e non credo abbia lo stesso potere di influire sulle nostre vite. C’è spazio per entrambi, ma credo che il cinema sia qualcosa di unico, che può cambiare il nostro modo di sentire e pensare.

Le piacciono le serie Tv?
Le adoro! Una delle migliori che ho visto è Succession (la serie di Hbo che parla di finanza e media, ndr), ha una scrittura brillante. Nelle serie Tv il dialogo è tutto. E mi è piaciuta anche molto Euphoria. Intensa, fantasiosa.

Come sceglie un copione?
Molto si basa sul personaggio da interpretare. Puoi passare anche due anni su un film, è una grande parte della tua vita. Ci si deve prendere cura del personaggio e investirci tempo. Poi è fondamentale naturalmente il regista e il rapporto che si instaura con lui perché alla fine un film è veramente espressione di una personalità, tanto quanto un processo collaborativo. L’espressione artistica, quando è al suo meglio, è generalmente frutto di una visione unica.

Da giovanissima ha avuto un’esperienza come giornalista. Le piacerebbe scrivere?
Ci ho provato! Adoro scrivere ma poi quando mi rileggo è così terribile che non lo renderei mai pubblico. Adesso ne ho forse più la possibilità da attrice, spesso scriviamo dialoghi. Mi piacerebbe scrivere sceneggiature, costruire mondi.

Per recitare ci vuole disciplina. Conta di più il talento o la determinazione?
Senza dubbio entrambi. Oltre al talento, sono necessari perseveranza ed esercizio. Spesso più si fa una cosa più la si fa meglio. Serve anche una sorta di scorza dura. E poi la capacità di adattarsi a programmi che cambiano spesso, non puoi adagiarti. Le cose cambiano in un attimo, devi abituarti alle incognite.

La vedremo a teatro?
Mi piacerebbe molto. Ero abbastanza timida da ragazzina e credo che recitare mi abbia aiutata. Acquisti fiducia quando ti emancipi dai genitori, e tutto questo ti infonde un senso di fierezza. C’è un grande motivo di orgoglio nell’essere giovane e imparare le proprie battute e organizzare una rappresentazione. Aiuta la fiducia in te stessa e quindi involontariamente a vincere la timidezza.

Ha recitato in molti biopic. Che personaggio le piacerebbe interpretare in futuro?
Quello di una punk, ascolto tantissimi gruppi punk femminili. Siouxsie Sioux, per esempio. Oppure Chrissie Hynde dei Pretenders. Sì, mi piacerebbe vestire i panni di una punk.