“Essere donna oggi per me significa essere forte, camminando sempre a testa alta qualsiasi cosa dica la gente. Significa essere in grado di affrontare tutto ciò che la vita ti mette davanti, dimostrando quanto vali”. Hollywood dice che sia partita da Roma, il film-rivoluzione di Alfonso Cuarón del 2018, ma l’attrice Yalitza Aparicio, 26 anni e un biglietto di sola andata per il gotha degli attori-rivoluzione del decennio, è partita dallo stato di Oaxaca in Messico per diventare il volto e il cambiamento social-e e pop-olare della nuova generazione di wonderwoman del quotidiano. Fra le undici muse, eroine, semplicemente donne a incarnare lo spirito del nuovo progetto #DiorChinup, Yalitza ha partecipato al ciclo di cronistorie che la Maison di Avenue Montaigne racconta attraverso corti d’autore intimi, diretti, ad alto tasso emozionale. L’obiettivo, gentile, è celebrare la forza delle donne, il loro coraggio e la loro femminilità, la loro tenacia, la possibilità di ispirare future generazioni di donne.

“Come ambasciatrice dell’UNESCO rappresento le comunità indigene dando loro voce e visibilità. Cosa che in pochi hanno fatto in passato. Sono sempre stata orgogliosa delle mie origini, ed essere una figura pubblica mi dà ora la possibilità di far arrivare questo messaggio più facilmente al mondo: non dimenticate mai da dove venite, non nascondete chi siete veramente solo per paura di non essere accettati dalla società. È compito della società adattarsi alla diversità. E noi donne possiamo avere giocare un ruolo chiave in questo cambiamento”, continua Yalitza che, insieme a Charlize Theron, le attrici Li Bing Bing, Golshifteh Farahani, Leyna Bloom, la coreografa e ballerina Parris Goebel, la fotografa Pamela Tulizo, la flower producer Carole Biancalana, le topmodel Paloma Elsesser e Cara Delevingne, e la professoressa di immunologia pediatrica, Marina Cavazzana, è il volto ma, soprattutto, la voce di #DiorChinup. Iniziativa con cui la Maison guidata da Maria Grazia Chiuri supporta il progetto benefico fondato da Charlize Theron nel 2007, Charlize Theron Africa Outreach Project (CTAOP), per fare la differenza nella lotta contro l’HIV e il potenziamento della scolarizzazione in Sudafrica. “Abbiamo combattuto e combattiamo ancora per l’uguaglianza di genere. Non si tratta di essere superiori agli uomini, ma di avere le stesse opportunità. Ad esempio, sul posto di lavoro capita spesso che una donna venga pagata di meno perché considerata meno capace o valida rispetto a un uomo. Perché? Solo perché è una donna!”.

“Mi auguro che le prossime generazioni possano vivere in un mondo in cui non esista più l’ineguaglianza di genere o di razza, in cui nessuno sia discriminato per il proprio aspetto fisico, credo religioso, origine, orientamento sessuale. Un mondo che ha imparato a rispettare il diverso”.