E le bionde sono tinte. A volte capita pure che scelgano il castano scuro improponibile, quello da cui fuggono tutte le altre. E quando una bionda par excellence decide di passare al lato (o)scuro della forza capillare, ogni paradigma si sovverte. A rivederle oggi le foto dei capelli castani di Gwyneth Paltrow, un taglio-non-taglio che assecondava la lunghezza naturale da Oscar appena vinto per Shakespeare in Love (dove però era rigorosamente bionda, solo nel travestimento osava i capelli corti), sembrano un errore di styling dei più riusciti di sempre. Quel tono naturale di biondo wasp perfetto, quel taglio di capelli di Gwyneth Paltrow anni 90 secondo solo a quello della post-rivale Jennifer Aniston, scomparsi per sempre sotto una colata di Pantone buccia di castagna dai riflessi caffè e lunghezze lisce, regolari, ancora amate dall'imprenditrice di oggi.

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Ma la allora fresca migliore attrice protagonista dell'anno in una nuvola rosa by Ralph Lauren che l'avrebbe consegnata alla storia del costume, non era nuova alle sperimentazioni tricologiche. C'era stato un vero, reale precedente voluto dalla giovane promessa del cinema statunitense. Nel 1996 una Gwyneth Paltrow goth sconvolse il mondo che l'aveva vista virginale ed eterea in Emma e in Se7en (accanto all'allora fidanzato Brad Pitt), tingendosi i capelli di nero corvino e infilandosi in un abito di pizzo trasparente accanto a John Galliano e Isabella Rossellini. Poi c'era stato Sliding Doors, due anni prima, a regalare l'assaggio di come sarebbe stata Gwyneth Paltrow mora, o perlomeno con il colore di capelli più anonimo (e incubo di un buon 70% della popolazione mondiale). Nella storia a doppio binario la chioma di Gwyneth segue le opposte diramazioni del destino, ma a restare iconico sarà sempre quel caschetto corto con riga laterale, primo vero esempio di genderless cut di fine millennio sfoggiato proprio dalla coppia Gwyneth-Brad. Ma biondo, rigorosamente miele, luminosissimo. Il castano anonimo scomparve dopo esigenze cinematografiche, il nero corvino non fu mai più replicato nelle sue profondità.

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Ci fu però il secondo set di capelli scuri, quello di Bounce accanto al nuovo fidanzato e promesso (non) sposo Ben Affleck. Con cui, va detto, durò giusto il tempo necessario a passare alla relazione successiva, per lei Chris Martin, per Ben Affleck Jennifer Lopez. E da quel set lì arrivano i capelli scuri di Gwyneth Paltrow, scrupolosamente immortalati dai fotografi sui red carpet di tutto il mondo, forse increduli della trasformazione dell'attrice americana. Che da allora, escluso il ramato con frangetta di Pepper Potts nella trilogia di Iron Man con Robert Downey Jr., ha rigato molto dritto, e non solo nella piega. Continuando a schiarire l'amatissimo dirty blonde, l'ufficiale colore di capelli di Gwyneth Paltrow. Ma chissà come sarebbe andato Goop e tutto il resto, se solo le sliding doors l'avessero convinta a restare mora...