Se il rossetto, il fondotinta e gli ombretti per alcune donne sono out l'eyeliner è sicuramente il prodotto di bellezza più democratico e amato della storia del make up. Perché? È modulabile, ovvero puoi creare un tratto sottilissimo, a mo' di "il trucco c'è ma non si vede", oppure una linea spessa e impertinente, fermarti alla fine della palpebra mobile oppure spiccare il volo realizzando ali più o meno curve, più o meno fini. Infine più prodotto e più applicazioni significa nero-nerissimo. Ok, ora abbiamo a disposizione formule super tecnologiche come quella del nuovo, ma già apprezzatissimo, Liner x di Kat Van D, ma com'era il primo eyeliner? Quando è nato? Di cosa era fatto?

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La sua prima manifestazione risale all'Età del Bronzo (dal 3500 al 1200 a. C.) in una vasta area che comprende il Vicino e Medio Oriente, il Nordafrica, l'Africa subsahariana e l'Asia meridionale. Di cosa si tratta? Il khol (o kajal) - questi sono i suoi primi nomi - è una polvere composta da galena, malachite, zolfo e grasso animale. Quando comincia a essere usato non è un belletto, ma una sorta di farmaco naturale per prevenire le infezioni ma anche una specie di amuleto per proteggere i bambini dal malocchio. Nell’Antico Egitto viene utilizzato sia dagli uomini sia dalle donne che sono soliti disegnare la sua linea oltre l’occhio creando una curva verso l'alto che va quasi a unirsi al sopracciglio, formando il cosiddetto "occhio di gatto", animale venerato dagli antichi egizi. Il suo uso prettamente decorativo risale al Rinascimento quando le donne cominciano a truccarsi gli occhi con il bistro organico, una polvere nera ricavata dalla fuliggine del legno di faggio, ma il suo vero e proprio momento di gloria è il Novecento, in particolare gli anni 20 prima e gli anni 60 e 70 poi.

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Marilyn Monroe portava un trucco allungato che lei amava definire "infinito"

Negli anni 20 è l'effetto speciale più importante nei film muti perché dà maggiore espressività ad attrici, ballerine e performer. Nel decennio successivo il tratto si allunga e si incurva verso il basso, negli anni 50 diventa più spesso nella parte centrale della palpebra e si incurva verso l’alto per disegnare la, ai tempi frequentatissima, flick eye. Ad amarlo e (stra)usarlo in questi anni sono attrici del calibro di Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor, Brigitte Bardot e la "nostra" Claudia Cardinale.

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Twiggy incurvava il tratto dell'eyeliner verso il basso ed enfatizzava lo sguardo mettendo moltissimo mascara.

Negli anni 60 il tratto di eyeliner diventa molto spesso e audace e a volte viene applicato anche nella rima inferiore. Negli anni 80 viene associato a ombretti colorati e brillanti e chiome voluminose, mentre negli anni 90 torna, ma si fa più sobrio. Dal 2000 ai nostri giorni rimane un must-have usato, a seconda dei propri gusti e quindi con tratti più o meno spessi e più o meno lunghi e/o arrotondati, da donne comuni, modelle e attrici. Le star che non ne possono fare a meno? Dita Von Teese, Lana del Rey e Angelina Jolie, per citarne alcune.

Dita Von Teese Launches Her Lingerie Collection At Bloomingdalespinterest
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La regina del burlesque Dita Von Teese amante della bellezza rétro sfoggia sempre un trucco anni 50

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Il suo plus? Un polimero frutto della tecnologia del lattice che crea una pellicola sulla superficie della palpebra per garantire lunga tenuta e flessibilità: Ligne Graphique de Chanel Eyeliner Liquido Intensità e Precisione, 10 Noir-Noir, Chanel (35 euro su chanel.com/it). Il suo applicatore, a forma di rotella, scivola sulla palpebra in un batter d’occhio per disegnare tratti sottilissimi oppure spessi: La Petite Robe Noire Roll'ink Liner, Guerlain (22,95 euro da Douglas).

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La sua formula è arricchita da un Peptide vitaminizzato, estratto di Rosa canina, Arginina per ciglia più forti, folte e spesse giorno dopo giorno: So Intense Eyeliner, Sisley (40 euro da Douglas). Grazie alla sua punta flessibile e ultra sottile, questo eyeliner, intensamente pigmentato e waterproof, si applica facilmente e senza sforzo: Tattoo Liner, Kat Von D (19,90 euro su sephora.it).