Ci metto la faccia, letteralmente. Una faccia con make up marcato, scuro, volutamente eccessivo. Nello specifico make up goth. In un paese come la Cina, anche scegliere di mostrare il volto truccatissimo quale adesione a una sottocultura affascinante può diventare un vero e proprio problema. E per evitarlo, si passa per la censura preventiva che in teoria stronca ogni tentativo di emulazione. Ma in epoca social, l’effetto contrario è immediato e le proteste possono diventare sempre più virali, raccogliendo proseliti per le loro giuste cause. In questo specifico caso, la libertà di truccarsi come si vuole. È quanto sta accadendo ai goth in Cina, che hanno scelto una via di protesta efficace: i selfie. Dove i loro visi truccati portano all’attenzione del mondo l’assurda situazione in cui si trovano, in un sostegno silenzioso ma costante.

Tutto è nato da un post pubblicato su Weibo, il social cinese più famoso (a metà tra Twitter e Facebook), lo scorso 10 marzo. Una ragazza ha raccontato di essere stata fermata prima di entrare nella stazione della metropolitana di Xiao Gang, a Guangzhou. A detta della dipendente che le ha impedito l’accesso, il suo make up goth era “orribile” e “problematico”, il suo look goth con abito a cravatta non poteva essere accettato. La ragazza, scioccata, ha pubblicato il suo racconto su Weibo taggando la compagnia metropolitana e denunciando la discriminazione per via del suo aspetto: "Come cittadina cinese, uso questa piattaforma pubblica per chiedere una cosa alle autorità: quali leggi vi permettono di fermarmi e farmi perdere tempo? Se siete in grado di citarmene una, pago volontariamente un cartello da appendere in metro dove ci sia scritto che le persone vestite goth non possono prendere la metropolitana" ha ironizzato la ragazza. Da una rapida ricerca interna sulla piattaforma ha scoperto poi che anche altre persone erano passate per esperienze simili, e che quella occorsa a lei non era la prima volta. Le oltre 5000 condivisioni per la denuncia social della donna hanno raccolto sempre più testimonianze e appoggi esterni alla battaglia contro la discriminazione.

In linea generale, la non conformità al “normale” è vista come un errore da correggere. Le subculture e le controculture non sono mai viste di buon grado finché non vengono assorbite e percepite come canonizzabili, o come deviazione positiva e accettabile. La cultura goth, che in Cina è stata principalmente filtrata dalle lolita-goth giapponesi e dalla saga non censurata di Twilight (Kristen Stewart e Robert Pattinson lo sapranno?), è considerata pericolosa e deviante per le giovani generazioni, raccontano su Quartzy. La ragazza, stando alle foto su Weibo, aveva un realtà un semplice rossetto scuro e un ombretto nemmeno troppo marcato (secondo i canoni occidentali). Evidentemente il goth make up della ragazza in Cina ha infastidito il dipendente della metropolitana che ha voluto esercitare il suo potere decisionale (e discriminante). Di fronte alla potenza della denuncia social-e, però, anche i dirigenti della metropolitana di Guangzhou hanno dovuto riconoscere che lo zelo eccessivo del loro dipendente era stato un errore, e hanno scelto la via della pacificazione scusandosi pubblicamente via Weibo. In più hanno dichiarato di aver sospeso il dipendente che ha gestito in modo inappropriato l’incidente, una piccola pezza che è servita a parziale velatura della figuraccia.

Ma la lunga onda di byte di protesta è appena cominciata. “Non avete il diritto di chiedere a una ragazza di struccarsi in un luogo pubblico” ha scritto nella didascalia alle sue foto goth una ragazza bionda dello Yunnan. Altri messaggi e foto simili hanno iniziato a riempire Weibo di contenuti pro-protesta e lentamente, mano mano che acquisiva forza, la notizia è arrivata anche sull'occidentalissimo Twitter. Mano a mano che lo sgomento di fronte alla discriminazione del trucco della ragazza cresceva, la discussione si è organizzata in modo capillare. Combattere a colpi di selfie goth con make up accuratamente marcati per mostrare la bellezza della diversità, il piacere di sentirsi bene attraverso trucco e look goth: espressione di un movimento culturale, ma più di ogni altra cosa espressione di sé. Contro ogni normatività della standardizzazione. I contatori di views di Weibo sono esplosi di fronte alla mole gigantesca di fotografie con make up goth ispirazione perfetta, e oltre 6000 messaggi con l’hashtag “take selfies for Guangzhou metro” (in cinese #为广州地铁发自拍#) hanno espresso il proprio sostegno ad una protesta che va oltre la difesa del goth-look. Ma che significa molto in termini di lotta per l’affermazione delle diversità in un paese come la Cina, tanto complesso e attento alla norma.