Nato o, meglio, riesumato negli anni 20, quando il cinema muto lo trasformò in prodotto da avere e da usare per conferire intensità allo sguardo, l'eyeliner nei decenni successivi cambiò linguaggio. Più sottile rispetto al tratto generoso profuso in passato per una migliore resa cinematografica alla fine degli anni 50 la linea dell'eyeliner cominciò ad allungarsi e incurvarsi ai lati esterni verso l’alto per disegnare il flick eye. Se ad amarlo e adottarlo furono celeb come Marilyn Monroe ed Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn e Brigitte Bardot, in Italia fu la "nostra" Claudia Cardinale a trasformarlo nella virgola più usata e abusata nel vocabolario estetico delle donne del Belpaese.
Negli anni 60 il trucco di Claudia Cardinale era molto semplice ma d'effetto. Oltre a formare la famosa ondina esterna l'eyeliner, rigorosamente nero, proseguiva con una linea più sottile e leggermente sfumata appena sotto la rima inferiore lasciando però ai lati estremi uno spazio non truccato per ingrandire ulteriormente l'occhio. Per lasciare lo sguardo protagonista le labbra erano quasi sempre al naturale o sublimate da un velo di rossetto nude o rosa e opaco. "Una grande identità che riflette una femminilità pratica, sensuale, lussuosa e contemporanea. Il "trucco Claudia Cardinale” ha scardinato i canoni di grafico perfetto rendendo lo sguardo meravigliosamente perfetto nella sua imperfezione, uno sguardo che seduce nella praticità e nella dinamicità di chi lo indossa, ma soprattutto rende l’occhio di ogni donna focalizzato sull’eleganza e sulla femminilità piena di energia", ci spiega Rajan Tolomei, National Make-up Artist di Max Factor. Ma chi usa e osa applicare ai nostri giorni l'eyeliner come faceva la celebre attrice italiana, tunisina di nascita, ai tempi delle sue interpretazioni in film quali 8 e 1/2 o Il Gattopardo?
Alle sfilate Primavera Estate 2020 Jeremy Scott ha voluto per il makeup look delle sue modelle un'evidente virgola nera ai lati esterni degli occhi che prosegue sia sulla palpebra superiore sia sotto la rima ciliare inferiore accompagnata da un triangolo fucsia nell'angolo interno degli occhi verso la base del naso. Tadashi Shoji ha invece osato aggiungere un tratto giallo sopra una sottile linea nera di eyeliner. Nessuna ondina esterna per il make up look delle modelle di Tommy Hilfiger by Lewis Hamilton il cui sguardo però è stato cerchiato di nero per evocare potenza e profondità come ha spiegato la make up star Karim Rahman per Kiko Milano che ha realizzato il trucco della sfilata. "La volontà era esprimere una femminilità sicura e decisa”, ha affermato Rahman nel backstage.
Come truccarsi gli occhi come si usava negli anni 60? "Il fulcro è lo sguardo che si andrà ad allungare otticamente per farlo sembrare più felino", come consigliano i make up artist di Kiko Milano sul sito del brand. "Si sceglie un eyeliner in gel ma anche in penna o una matita doppio uso e un pennellino specifico. Si traccia una linea sulla rima superiore dell’occhio seguendo l’attaccatura delle ciglia e la si allunga verso l’alto/l’esterno. Si gestisce lo spessore del tratto e della codina: la si può allungare all’estremo per un look da serata o accennarla appena per un trucco da giorno femminile e portabilissimo". A ognuno il proprio tratto e la propria ondina!