Marta Marzotto era solito spruzzarne un po' dietro alle ginocchia, nel cavo popliteo, quintessenza della femminilità: e a ogni passo lasciava una sensuale scia di profumo ambrato. Marilyn Mornoe, ovviamente, sapeva che metterne poco e senza vestiti che intralciassero il suo effetto le avrebbe regalato la fama. Se sul come far durare più a lungo un profumo (costoso) ci siamo dati delle risposte che valgono sempre estate/inverno, mai come nella stagione dei maglioni e del corpo molto coperto vale la teoria di Liv Tyler: il profumo amplifica i suoi effetti se spruzzato nell’ombelico.
Innegabile, secondo l’attrice, l’effetto che sprigiona un buon profumo lasciato cadere nell’ombelico come vi avevamo raccontato qui. L’Huffington Post ha trovato altre sostenitrici dell’inaspettato punto G delle donne (G come GENIALE): tra loro Adriana Lima, angelo di Victoria’s Secret che per contratto con il brand ha spesso l’ombelico in bellissima mostra, e un naso molto esperto, quello di Steven Claisse, senior parfumer di Takasago che a SELF ha rivelato il perché “tecnico” dei benefici circa il profumo da ombelico.
Il motivo sarebbe molto semplice: l’ombelico, come altre parti del corpo nicchia stile poplite “alla” Marta Marzotto, celano il profumo e lo liberano durante il movimento del corpo, non sono dunque superfici come collo o polsi sulle quali l’eau de toilette si posa… e basta. Qui, specie nell’ombelico che è molto protetto, il profumo si sprigiona piano e costantemente. E rivaluta il punto meno narrato/toccato/eccitato delle donne quale nuovo altare della bellezza. Vietato: esagerare perché un eccesso di profumo in un'area così particolare potrebbe rilasciare l'effetto contrario (e sgradevoli odori), meglio optare per fragranze più semplici che importanti (meglio gelsomino che muschio bianco con note di bruciato, per intenderci). E forse, come i veri trucchi di bellezza, compiere il rituale in gran segreto...
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