Dove si spruzza il profumo? Dove si spera di essere baciate. E con questa certezza, potremmo concludere l’articolo. Se no, perché mai ne posiamo sempre qualche goccia dietro le orecchie? Ma sulla questione vogliamo saperne di più, su dove mettere il profumo per farlo durare di più. Perché proprio lì, in determinate zone del corpo, durerà di più. Come farlo percepire agli altri ancora più buono. E anche come usano il profumo le star che, nessuno ce le lo leva dalla testa, per essere star devono avere quid e qualche segreto (che vogliamo rubare). Anche perché il profumo è stato inventato dalla natura soprattutto per due funzioni: attirare nei fiori un pantheon di animaletti gentili che aiuteranno la pianta a riprodursi, o per attirare le prede verso i predatori. Noi umani lo usiamo, dalla notte dei tempi, per entrambi gli scopi. Quando ci prepariamo per uscire, noi donne ci trasformiamo in tigri ma allo stesso tempo in fiori attraenti. Il profumo ci regala sicurezza, ci fa sentire una persona diversa, caccia le insicurezze, suscita voglia di servirsi di tutte le golosità dal grande vassoio della vita.

Il profumo è una delle gioie più evocative in assoluto

Oggi ci sono esperti che rivelano con metodo scientifico le zone dove spruzzare il profumo per farlo rendere al meglio. E non sempre sono quelle dove siamo abituate ad applicarlo, come il collo. Cosa molto saggia, ad esempio: cavalcare la moda dei profumi per capelli. La capigliatura è un veicolo così potente di feromoni che le società più restrittive impongono la copertura dei capelli femminili proprio per limitare il fascino che emanano. I profumi per capelli creano un mix esplosivo tra il più buono degli aromi possibili per gli esseri umani, quello ormonale, e le essenze. E ognuno fa da fissatore dell’altro, prolungandone la durata. Un’altra zona da profumare assolutamente: le clavicole. Quelle due ossa che sporgono sopra il décolleté e l’area circostante sono importantissime perché la nicchia fra di loro lo custodisce e lo rilascia lentamente, mentre la pelle del seno è fortemente vascolarizzata.

Il punto successivo da non trascurare: l’incavo dei gomiti.

Il principio di base è che il profumo rende di più nelle zone del corpo più calde, dove pulsano le vene, tra cui è compresa la vena all'interno coscia. Forse lo abbiamo sempre saputo. Non per niente lo mettiamo sull’interno, e non all’esterno dei polsi, dove le vene che affiorano danno la sensazione che il sangue, come un fiume caldo, trasporti l’aroma in tutte il resto del corpo. Un altro secret spot? I lobi delle orecchie, che sono caldissimi e più affidabili del "dietro" delle orecchie. Un trucco estremo in quattro punti? Uno, rovesciare i vestiti. Due, spruzzare una nuvola di profumo nell’aria. Tre passarli dentro alla nuvola più volte. Quattro, rigirarli nel verso giusto e indossarli.

Qualche consiglio da non trascurare (assolutamente) arriva anche dalle star. La divina Marta Marzotto, una che di seduzione se ne intendeva tantissimo, nella sua biografia Smeraldi a colazione raccontava che una delle sue zone preferite per mettere il profumo era l’incavo delle ginocchia, perché così, camminando, avrebbe lasciato una scia dietro di sé. Ed era vero, perché con il movimento quella zona si scalda e diventa un diffusore naturale. Ma anche le caviglie e i talloni meritano una spruzzata di eau de toilette, che in estate rinfresca le estremità, oltre a renderle profumate. L’attrice Liv Tyler ha proposto una zona ancora più intima: l’ombelico. Quel piccolo forellino sexy, ricordo della vita prenatale, può trasformarsi in un vero e proprio diffusore di essenza. Ne ha tutte le caratteristiche: è caldo e nascosto, doti che gli consentono di diffondere le note di cuore e di coda di un profumo molto lentamente. Di Marilyn Monroe, dolce e fragile seduttrice, si diceva (anzi, lo diceva lei) che amasse mettere il profumo parecchie ore dopo aver fatto la doccia, per mescolarlo meglio al suo odore naturale. A proposito: pare che lo Chanel n.5 non fosse il suo unico profumo, ma che ne avesse almeno tre, di favoriti.

L’attrice Liv Tyler ha proposto una zona ancora più intima: l’ombelico.

Lo prova una ricevuta di consegna di dodici flaconi di Rose Geranium Toilet Water (che era al tempo inteso come Eau de Toilette) spediti dai profumieri Floris nel 1962, all’albergo in cui alloggiava durante le riprese di A qualcuno piace caldo. Mentre durante il periodo in cui girava Il principe e la ballerina, in Inghilterra, si lasciò affascinare da una fragranza very brit: English Lavender di Yardley. E ne riportò con sé qualche bottiglia, al ritorno negli Stati Uniti.