«La donna in India si è emancipata, ma rimane la stessa: custode delle tradizioni, figura del focolare, e forza spirituale della famiglia.Sorgente di emozioni, e dispensatrice di serenità. La realtà femminile oggi non si definisce semplicemente, né si limita a uno o più ruoli», è solo la premessa che Shobhaa De, columnist e scrittrice indiana, fa del suo racconto sulla vera bellezza di questa terra magica.

Meta prescelta da Bulgari per un nuovo viaggio olfattivo, quello di Omnia Indian Garnet, l’ultimo profumo gioiello della collezione. Un tema, quello del viaggio, molto caro alla Maison che, proprio grazie all’impiego di pietre preziose, è venuta a contatto con paesi e culture differenti.

«Anche quando si pensa e si progetta un profumo, noi puntiamo su valori molto precisi. Vedi le migliori materie prime e una chimica sempre più verde», dice Julian Firmenich, dell’omonima azienda produttrice di aromi e ingredienti profumati. E la scelta non a caso è caduta sull’India, una terra che da sempre ammalia con un caleidoscopio di colori ed essenze. Punto di partenza di Omnia Indian Garnet: il calore/colore unico del granato mandarino, già utilizzato con una combinazione coraggiosa di pietre in alcune collane dell’haute joaillerie della collezione Diva.

Come è avvenuto il transfert pietra preziosa-profumo? «Il granato mandarino ha un colore intenso, forte, che fa risaltare le altre pietre. È un’eccezione dal punto di vista gemmografico perché è duro come il diamante, rosso ma arancione, e simbolo dell’amore eterno. Dona pace, relax», racconta Valeria Manini, Perfume Businees Unit managing director, che invita il creatore Alberto Morillas a entrare nel cuore della fragranza: «Quando ho visto questa gemma, subito la sua luce colorata mi ha portato in India, una terra che esprime bellezza, forza e colori vividi,sensualità accentuata, sentori forti. Ho scelto la tuberose, il fiore del desiderio. Cresce qui, ed è un fiore speciale (lo chiamo “criminale” perché è forte e molto intenso), di cui non è importante solo la qualità ma anche come viene trattato, quindi colto ed estratto. Per domarlo e ammorbidirlo, l’ho mixato all’osmanto. Sono due fiori diversissimi che esprimono la sensualità che volevo: la tuberose brilla nella notte, l’osmantosi sente (e sboccia) durante il giorno. Infine ho aggiunto la freschezza frizzante del mandarino e lo zafferano, la spezia più pregiata al mondo».

Un contrasto di due bellezze, «esaltate da un mix di legni preziosi e mitici, come il sandalo, che quando si annusasi è pervasi da subito dal “lusso” vero, quello che arriva dalla storia, il passato. Quanti ingredienti? Per fare un buon profumo ne occorrono almeno 100», conclude il naso creatore. Questa luce avvolgente, calda e morbidamente sensuale continua a emanare il suo potere attraverso il flacone-scultura che si ispira alle forme dell’anello di Moebius, simbolo dell’infinito. Un’energia, bella da esplorare, che prosegue nell’Olio Profumato e nel Sapone Profumato, in edizione limitata. Così persino il rito del bagno, avvolgendo corpo e spirito nella scia arancione - il colore più sacro in India dagli hindu ai buddisti, passando per i krishna -, diventerà il momento non solo della purificazione, ma anche dell’illuminazione.