L'arte può essere celebrata, glorificata, amplificata attraverso il profumo? Silvio Levi è convinto di sì. Nato a Milano, dopo la laurea in Chimica Organica Levi ha svolto attività di ricerca in diverse aziende farmaceutiche, ha lasciato la carriera scientifica nel 1995 per prendere la direzione come Presidente di Calé Srl, società di distribuzione di profumeria fondata nel 1955 da nonno paterno. Considerato uno dei maggiori esperti della profumeria artistica nonché ideatore e co-fondatore di manifestazioni quali Pittimmagine Fragranze a Firenze dal 2003, Masterpieces a Bologna nel contesto del Cosmoprof, dal 2005 al 2008 ed Esxence a Milano dal 2009, Silvio Levi porta nelle prestigiose sale del Piano Napoleonico di Palazzo Serbelloni a Milano (corso Venezia 16, dalle 10.30 alle 18.30, ingresso è gratuito) in occasione della 25ma edizione di Miart (17- 19 settembre) Fabula Experita, una mostra collettiva a cura di Irene Biolchini. Lo abbiamo incontrato all'opening della mostra per conoscere più da vicino le installazioni presenti nate con l'obiettivo di indagare il tema del fantastico attraverso lo sguardo di quattro protagonisti della scena artistica contemporanea italiana: Vincenzo Cabiati, Silvia Camporesi, Marco Ceroni e Fabio Marullo. Per ogni artista è stato pensato il rimando a un’esperienza sensoriale in cui l’incontro con una fragranza, appositamente selezionata per ciascuno di essi da Silvio Levi e diffusa nell’aria, può aprire a ulteriori immaginari fantastici.

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    Com'è nata l'idea di questa quadruplice installazione multisensoriale?
    È una neverending story. Calé fa da tempo progetti come questi. Abbiamo realizzato, per esempio, una linea di profumi ognuno dei quali corrisponde a un brano creato appositamente dal compositore Philip Abussi. Un anno e mezzo fa con la curatrice di Fabula Experita Irene Biolchini, avevamo realizzato Gli Essenziali, un’esposizione delle opere dei ceramisti Andrea Salvatori e POL. Essendo entrambi interessati all'unione del linguaggio olfattivo e di quello artistico abbiamo sviluppato insieme questo nuovo progetto.

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    Opera: Domestica di Silvia Camporesi - Fragranza: EGE di Nishane

    Cos'è per lei il profumo?
    Il profumo racconta, il profumo è teletrasporto, ma è difficile che le persone approccino il mondo del profumo con questa ottica. Per la maggior parte degli individui le fragranze sono abbellimento, lusso, moda. Inconsciamente ognuno di noi si crea un'aspettativa olfattiva, se poi l'impatto con il profumo di chi hai di fronte non conferma l'impressione che hai avuto prima di essere così vicino da percepirlo entri in sospetto. Se invece ti conferma l'impressione che hai avuto l'altra persona guadagna un sacco di punti. Se c'è qualcosa di distonico mi metto sulla difensiva, se invece è tutto regolare mi affido. Per questo motivo secondo me ognuno di noi dovrebbe indossare un profumo che lo rappresenti.

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    Claudia Petraroli

    Opera: GMG Gioielli Mostri Giganti d Marco Ceroni - Fragranza: Fulgor di Calé Fragranze d’Autore

    Parliamo di Fabula Experita ospitata in questi giorni nelle sale del Piano Napoleonico di Palazzo Serbelloni a Milano. Quali opere troviamo nella prima sala, la Sala Beauharnais?
    Le opere di Camporesi e Ceroni e le due relative fragranze associate. Silvia Camporesi ha lavorato sul concetto dell'oggetto quotidiano che diventa enorme usando materiali casalinghi, quindi è venuto spontaneo legare la sua opera al profumo Ege di Nishane che è un tributo al Mare Egeo, prolungamento del Mar Mediterraneo tra Grecia e Anatolia. Il mare ti è amico, ma allo stesso tempo ti angoscia perché è infinito. Marco Ceroni ha preso, invece, un oggetto comune che è un gioiello, una catena, ma l'ha pensata per un gigante, un mostro che forgia il metallo. È stato immediato legarlo a Fulgor di Calé Fragranze d'Autore, profumo minerale che commissionai a Maurizio Cerizza per rivivere olfattivamente un avvenimento che vissi sulla mia pelle la sera del 15 agosto del 2004, nel pieno dell’arsura della Death Valley. Quella sera il cielo cominciò a incupirsi, nell'aria era percepibile una presenza incombente di umidità e di carica elettrica. Lampeggiò e tuonò, ci furono bagliori e boati giganteschi e possenti. Una forza inaudita sconvolse una pace apparentemente immutabile. In pochi attimi il deserto si allagò. Questa fragranza rappresenta l'attimo prima dello sfogarsi di un grandioso temporale nel deserto, è elettricità di fulmine, aridità di sabbia, nubi cariche di umidità nel luogo più arido che si possa immaginare.

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    Opera: Nel giardino della Terra di Fabio Marullo - Fragranza: Noir Patchouli di Histoires de Parfums

    Passiamo alla seconda sala, la Sala Parini, e alla terza, la Sala Boudoir.
    Nella Sala Parini troviamo il lavoro di Fabio Marullo che è partito dal microscopico, il lichene e il fungo. Ho abbinato Noir Patchouli di Histoires de Parfums, fragranza caratterizzata dal patchouli che è una pianta che ha una fogliolina piccolissima. Nella Sala Boudoir, infine, ci sono le opere di Vincenzo Cabiati che ha lavorato la porcellana che è delicatezza, eleganza, cipria, donna. Cabiati si è ispirato all'Ottocento, ai boudoir, ai rapporti peccaminosi, concetti racchiusi nel profumo Geste di Humiecki & Graef creato pensando a una donna che vive appassionatamente una relazione con un uomo più giovane di lei.

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    Mirko Piasentin

    Opera: Filosofi di cipria di Vincenzo Cabiati - Fragranza: Geste di Humiecki & Graef

    Cos'hanno in comune le opere di questi quattro artisti?
    Si tratta di opere che comunicano messaggi estremamente simili e che abbiamo cercato di amplificare e fare comprendere meglio attraverso un'esperienza multisensoriale che comprende anche l'olfatto. Se il profumo ha un afflato creativo abbastanza vicino a quello dell'opera d'arte può aiutare la fruizione dell'opera d'arte stessa al meglio. L'ideale sarebbe che si potesse esporre solo il profumo, ma se si espone una fragranza si guarderà solo la bottiglia senza pensare mai al contenuto che è intangile.

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