Saggio di letteratura sul profumo ai fiori d'arancio, ricchezza invisibile
"Raccolte tuttora a mano queste zagare hanno piccoli puntini visibili che sono vere e proprie riserve di olio essenziale".
Esiste un albero sempreverde originario dell’Estremo Oriente introdotto in Europa dagli arabi nel X secolo molto amato dai maestri profumieri. Un albero che a seconda delle parti utilizzate genera preziose e diverse materie prime indispensabili nella composizione di molti profumi. "L’Arancio Amaro, Citrus Aurantium variante Amara, è un albero straordinariamente generoso del quale in profumeria si usa tutto. Dai rametti e dalle foglie si estrae l’essenza di petitgrain, dalla spremitura della scorza dell’arancio si ottiene l’olio essenziale di arancio amaro, mentre dai fiori si ottengono non solo l’olio essenziale di neroli, per distillazione a vapore dei boccioli freschi, ma anche la concreta, l’assoluta e l’acqua di fiori d’arancio", ci spiega la "nostra" guida olfattiva Giorgia Martone, naso e founder de LabSolue, l'atelier del profumo di Milano che raccoglie desideri profumati nell'hotel cinque stelle Magna Pars di Milano.
I profumi ai fiori d'arancio - fragranze preziose. "Il neroli, che deve il nome alla principessa italiana Nerola, duchessa di Bracciano, vissuta nel XVII secolo, così innamorata del profumo di quest’olio essenziale, che gli venne attribuito il suo nome, è da sempre tra gli oli più preziosi. Da una tonnellata di fiori, infatti, si ottiene un litro di essenza. Inoltre i fiori d'arancio sono molto delicati. Un tempo venivano distillati in acqua anziché a vapore, perché troppo fragili. Ora grazie a moderni sistemi a corrente di vapore si riesce a salvaguardare l'integrità dei fiori e a ottenere una migliore qualità e una maggiore quantità di essenza".
I profumi ai fiori d'arancio - estrazione. "Attraverso l’estrazione dei fiori d'arancio con solventi si ottiene la concreta di fiori d’arancio mentre il passaggio successivo, ovvero la preziosissima assoluta di fiori d’arancio, si ottiene dal lavaggio con alcol della concreta che ha un profumo fiorito ricco e intenso che ricorda quello del gelsomino. Infine dall'idrodistillazione dei boccioli dei fiori d’arancio si ottiene l’acqua di fiori d’arancio", prosegue Martone.
I profumi ai fiori d'arancio - origine e raccolta. "Gli Aranci Amari, che vengono coltivati in Tunisia, Marocco, Italia, Egitto e dal Sud della Francia, possono raggiungere i 12 metri d’altezza, hanno foglie lucenti color verde scuro e fiori bianchi profumati. Durante le due fioriture nel corso dell’anno - la prima a maggio, la seconda a ottobre - vengono raccolti i preziosi fiori. Tuttora la raccolta viene effettuata a mano, quando i fiori sono ancora germogli. In otto ore di lavoro una persona raccoglie in media 20mila fiori, ovvero 10 kg di fiori. Ogni fiore ha piccoli puntini visibili che sono vere e proprie riserve di olio essenziale. Dopo il raccolto, le foglie vengono separate dai fiori e i fiori vengono poi distillati per produrre l’olio essenziale o estratti con solvente per ottenere la concreta. La concreta verrà poi trasformata in assoluta. A livello olfattivo l’assoluta di fiori d’arancio è sensuale calda e animalica, mentre l’olio essenziale di fiori d'arancio è più frizzante radioso, brillante. Il suo caratteristico profumo fiorito è molto intenso, “gelsominato”, ovvero ha risvolti simili al gelsomino, mieloso e ha una sfumatura indolica e animale".
I profumi ai fiori d'arancio - simbolo del matrimonio. "Secondo una leggenda, un re un giorno ricevette in dono una pianta di arancio che fece piantare nel giardino del suo castello in Sicilia. Un ambasciatore, giunto in visita, chiese al re se potesse regalargliene un ramoscello, ma questi rispose che non voleva condividere con nessuno la bellissima pianta. A quel punto, l’ambasciatore chiese al giardiniere del castello se potesse tagliare un ramo dall’albero e darglielo. Il giardiniere lo accontentò e fu ricompensato con 50 monete d’oro che regalò alla figlia la quale finalmente ebbe una dote e trovò marito. Il giorno del fatidico sì la fanciulla adornò i suoi capelli con i fiori d’arancio, dato che proprio grazie a quella pianta aveva avuto la possibilità di sposarsi ed essere felice", conclude Martone.
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