Perdere peso senza avere la minima idea del perché. Non un paio di chili. Molti chili, in fretta. In modo insano. Perché la tua gola non ti concede più di lasciare scendere nemmeno una briciola di pane. E tu ti chiedi perché tutto il cibo che guardi sembri plastica, qualcosa di non commestibile, e non trovi nulla che ti convinca tanto da essere mangiabile. È così che un ragazzo scozzese di nome Toby Symonds, studente in storia alla St. Andrews University, si è trovato a vivere la vita quotidiana nel 2015. Mettendo subito in crisi la comunità degli specialisti, che non riuscivano a darsi una spiegazione di quello che gli succedeva, e che non prendevano in considerazione la diagnosi più ovvia: anoressia. Perché i medici escludevano una malattia psichiatrica così diffusa? La risposta è banalissima: «Perché sono un uomo, sono etero e non sono sportivo». A spiegarlo è lo stesso Toby al Guardian, a cui ha raccontato i due anni di calvario durante i quali continuava a dimagrire senza che nessuno potesse fare qualcosa, solo perché lui non rientrava in nessuno dei tipici profili di chi diventa vittima dell’anoressia.

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Tutto inizia quando Toby viene temporaneamente riformato dal servizio militare per sovrappeso, nel gennaio del 2015. Alla fine di marzo dello stesso anno, a un nuovo controllo, risultava invece inidoneo perché sotto peso. I medici hanno iniziato a prescrivergli analisi ed esami di ogni tipo, in cerca di qualche male misterioso che lo aveva privato dello stimolo della fame. Ma non si veniva a capo di nulla. È arrivato il giorno in cui Toby è stato ricoverato d’urgenza e forzato a nutrirsi con un sondino gastrico. Il suo corpo stava divorando se stesso ed era in forte rischio di arresto cardiaco, ipoglicemia e pressione bassa, tanto si era indebolito. Quando i medici hanno cominciato a capire cosa stava accadendo, Toby è stato trasferito subito al Yorkshire Centre for Eating Disorders di Seacroft, dove ha iniziato un programma di rieducazione all'alimentazione (come nel film To The Bone). Per lui è stato come riprendere a camminare dopo un brutto incidente automobilistico.

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Per otto mesi, Toby è stato pesato ogni mattina, dopo che il personale ospedaliero controllava che non bevesse nulla nelle sei ore precedenti, e che andasse a fare pipì prima di salire sulla bilancia. «Quando andavo in bagno prima della pesatura, non mi azzardavo nemmeno a lavare le mani per paura che la pelle assorbisse dell’acqua e sfalsasse il risultato», racconta Toby che stava vivendo in un groviglio di sensazioni contrastanti fra la voglia di guarire dall'anoressia e l’inconscio che glielo impediva. Inizialmente ha patito anche la solitudine, dato che la maggior parte dei ricoverati erano donne, o uomini con stili di vita totalmente diversi da lui con cui faticava a trovare dei punti in comune. Ma poi la forza di volontà con cui gli altri pazienti si sottoponevano alle terapie e si sforzavano di tornare a mangiare, lo ha colpito profondamente: «Lì dentro ho conosciuto alcune delle persone più gentili e ispiratrici che abbia mai incontrato», racconta oggi.

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Come si guarisce dall'anoressia? Toby lo ha scoperto in quei lunghi mesi. La costanza con cui gli venivano somministrati sei pasti, tutti saporiti e nutrienti, era fondamentale. Alle 8, alle 12, alle 17, e spuntini alle 10.15, alle 15.15 e alle 21.00. Cereali, toast, jacket potato, la tipica ricetta anglosassone delle patate con formaggio cheddar fuso. E poi verdure, yogurt, gelato. Il pasto serale era caldo, fatto di comfort food. «L'obiettivo era di farci guadagnare almeno 800 grammi a settimana», racconta Toby. «A volte la combinazione di sapori era bizzarra, ma quello che contava nel programma era incamerare i nutrienti». Ovviamente c'era anche la terapia psicologica, di gruppo e singola. «Che purtroppo è basata soprattutto sulle cause che spingono le donne ai disordini alimentari, visto che è stata formulata sulla stragrande maggioranza dei pazienti». Il problema è che Toby, fra poco, non sarà più un caso isolato. Negli ultimi anni i casi di anoressia maschile stanno aumentando inaspettatamente.

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Oggi Toby Symonds ha raggiunto il peso forma, ma nell'articolo sul The Guardian non ha parlato delle sue cause dell'anoressia che lo hanno portato quasi a morire di fame, e che sono spesso individuali. Fra i maschi etero, spesso è una conseguenza dell'attività sportiva troppo intensa, ad esempio. Toby non si sente completamente guarito, ma dice di essere fuori pericolo: «Non credo che ci cascherò più», ha detto. Ma ora è preoccupato per quelli che non confessano il loro problema per orgoglio maschile. «Tanti uomini sono solo all'inizio del processo di ripresa, mentre molti altri soffrono in silenzio. Spero che diffondere i dati dell'anoressia maschile dimostri a tutti che la malattia mentale non deve subire alcuna discriminazione».

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