La barba può essere a) bestiale, b) antibiotica, c) natalizia o floreale. Chi porta la barba da sempre, riscoperti hipster esclusi, la tratta coi guanti (del barbiere). La coccolano e le parlano, tra una maschera balsamica al gelsomino e un impacco di aloe e olio di cocco. Chi porta la barba, soprattutto nella versione vichinga, foltissima ma composta, spesso la considerano pura rivincita nei confronti di quella chioma bugiarda che, per rarità e fragilità, hanno ras(at)o al millimetro. E se ne prendono cura, come le cinofile fanno con i loro meticci. E la spuntano. E cercano stratagemmi non solo per mantenerla sana e affollata ma, i quasi vichinghi soprattutto, per farla crescere il più in fretta possibile senza stress(arla). Ecco i cinque meno invasivi:

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ABBIATE PAZIENZA Requisito imprescindibile. Mentre cresce, piano piano, è necessario analizzarla, o meglio mostrarla a un esperto, per capirne il potenziale di crescita. E, nel peggiore dei casi, mettersi l’anima in pace. Magari buttandosi sui meno impegnativi moustache.

IDRATATELA Per un’applicazione il più possibile fluida, nel post lavaggio è consigliabile affidarsi a un prodotto lenitivo a base quasi esclusiva o esclusiva di olio. Decisamente più efficace rispetto ai balsami in crema, troppo compatti per penetrare come si deve.

PULITELA L’how to strettamente commesso al precedente ma efficace per soddisfare un altro aspetto: la pulizia. Per archiviare le impurità che si annidano nel sacco a pelo peloso scalda mento, lo scrub è essenziale. Ma è utile soprattutto per eliminare i sedimenti zozzi e lo smog che soffocano la barba e non le permettono di crescere.

PETTINATELA Con la spazzola o con pettini a denti larghi, perfetti per sciogliere i gomitoli di nodi.

COCCOLATELA Potreste scoprire benefici rilassanti inattesi. La gestualità è simile a quella usata dalle donne che annegano le dita nella chioma. Che possa diventare un’arma di seduzione di massa?