Abbronzarsi velocemente senza scottarsi si può. Perché non è vero che sui solari e sulle creme protettive per l’estate si conosce tutto. Non è scontato che la routine da spiaggia sia l’abitudine che meglio preserva la pelle dall'azione mirata dei raggi UV. Non è chiaro il limite borderline tra mito e verità, e tanto meno tra automatismo afoso o how to malinteso. Non sarà chiaro ma per archiviare anche il minimo rischio di fastidiosa bruciatura o infiammazione, 7 cose assolutamente da non vere sull'abbronzatura&co. da sapere prima dell’estate (e delle scottature):

Non è vero che più è alta la protezione e meno ti scotti. O meglio, è bene accertarsi che il fattore di protezione solare sia sì sufficiente ma soprattutto che sia ad ampio spettro, vale a dire che che la protezione garantisce lo schermo totale da entrambi i raggi UVA e UVB.

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Non è importante quando applichi la protezione. L’importante è applicarla anche quando non ci si espone direttamente e a lungo al sole. Vale a dire? Quando si guida, ad esempio. N.B.: è buona cosa inserire una crema protettiva nella beauty routine della mattina, o scegliere una bb che nella formula abbia spf, per affrontare gli imprevisti della giornata senza stress (per voi e la vostra pelle).

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Non è vero che non è importante la tipologia di protezione che si sceglie. Il formato spray è infatti il più consigliabile: si assorbe con più facilità, il packaging è spesso pratico, si possono applicare anche sui capelli e lasciano profumo gradevole e sensazione freschissima.

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Non è vero che non è importante quanta protezione applichi. Anche se non si presta mai molta attenzione alla quantità esatta, nella maggior parte dei casi non è abbastanza. Una giornata dedicata al sole richiede una dose di crema precisa, circa un bicchiere, necessario per coprire quanto serve tutte le parti del collo.

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Non è vero che non è necessario riapplicare le formule impermeabili. Tecnicamente sono quelle creme realizzate apposta per resistere all'acqua, quindi efficaci e da applicare prima di entrare in acqua ma che una volta lasciata l’acqua, perdono il potere e le qualità protettive. Appena dopo il bagno dunque, riapplicare la classica crema protettiva.

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Non è vero che la protezione non è necessaria nelle giornate nuvolose. Anche se è evidente che le nuvole stanno schermando e nascondendo il sole, di certo non sono in grado di fermale l’azione dei suoi raggi. I raggi UV sono presenti tutto l’anno, a prescindere dal meteo. Anzi spesso le nuvole finiscono per riflettere i raggi e quindi causare ancora più danni alla pelle.

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Non è vero che la protezione dell’anno scorso è ancora utilizzabile. Le creme solari, udite-udite, hanno una data di scadenza non dichiarata: una volta aperte hanno due mesi di vita. Oltre perdono tutti i principi attivi che le rendono efficaci. Dunque, prestate massima attenzione e aggiornate la vostra borsa da spiaggia.

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