Obiettivo: gambe leggere. Ma come fare per avere gambe sane e in forma (anche) d'estate? A piedi nudi nel letto di un torrente, o sulle rive di un laghetto alpino, o ancora sul bagnasciuga, accarezzate dalle onde e dalla brezza marina. Barefooting tra erbe selvatiche, fieno appassito, trucioli di legno. Bagni in tinozze d’acqua ghiacciata, con fiori e piante tonificanti e stimolanti... Le occasioni per dedicare alle gambe momenti di benessere in questa stagione sono infinite. E le motivazioni non mancano, dato che tra sandali gioiello e havaianas minimaliste, piedi, caviglie & co d’estate sono protagoniste.

Che fare d'estate, in caso di problemi circolatori?
«Qualunque sia la destinazione scelta, il suggerimento è sempre lo stesso: approfittare della natura per fare quello che nei centri benessere e alle terme chiamano percorso Kneipp», spiega Giovanni B. Agus, ordinario di chirurgia vascolare dell’Università di Milano: «In pratica una serie di stimolazioni in acqua a temperature diverse, abbinata a docciature, idromassaggi, e passaggi su fondali con asperità e consistenze variabili. Tutto questo ha l’effetto di stimolare la circolazione sanguigna e prevenire edemi e ritenzione di liquidi che spesso col caldo appesantiscono anche le gambe più snelle. Con un beneficio immediato - le caviglie si sgonfiano - ed effetti importanti anche a distanza. Perché per prevenire inestetismi e problemi vascolari la regola fondamentale è mantenere sempre attivo quel meccanismo fisiologico che spinge il sangue dal basso verso l’alto, dai piedi verso il cuore. E dato che la pompa si trova nei muscoli gemelli del polpaccio, il primo modo è camminare, correre, pedalare, insomma far lavorare le gambe, con movimento armonico. Il secondo è ottenere lo stesso effetto con stimolazioni fisiche quali idromassaggi, getti d’acqua, spugnature...».

E per chi non ama camminate, né terme o beauty farm?
«Nuoto e acquagym sono ottime alternative: oltre a far lavorare i muscoli, l’acqua assicura una sorta di linfodrenaggio naturale. In palestra anche lo step può sostituire in parte l’effetto di una camminata. Per non parlare del ballo. Ciò che conta è non fermarsi, evitare l’abbraccio mortale della poltrona (sitting is the new smoking, dicono gli americani). E puntare sulla prevenzione a tavola».

Cibi amici della circolazione?
«Tutti quelli che compongono una dieta varia, poco calorica, ricca di fibre: sovrappeso e obesità sono fattori di rischio per la circolazione, così come la stipsi. Poi ci sono vegetali con effetto protettivo più spiccato, vedi mirtilli e goji (ricchi di antocianine), ananas (che contiene bromelina), frutti di bosco, fragole, uva, meloni, albicocche, tè verde, cipolle, cavoli, finocchio, pomodori, lattuga (ricchi di bioflavonoidi), tutte le verdure a foglia verde (con folati). Anche la nutraceutica può dare una mano».

E i nutraceutici più efficaci?
Ce li ricorda il naturopata e fitoterapeuta Vladimiro Colombi, della Leda Clinic di Bergamo: «Rusco, amamelide, ippocastano, con effetti benefici a livello circolatorio, picnogenolo (estratto dal pino marittimo) un antiossidante con azione tonica e protettiva sulle pareti venose, bromelina antiedema: tutte sostanze vegetali da assumere in capsule, o sotto forma di tinture madri o estratti. Poi ci sono soluzioni d’emergenza».

Il rimedio per salvare una serata in tacco 12?
«Impacchi di argilla fredda o spugnature ghiacciate con oli essenziali di rosmarino e cipresso, decongestionanti e balsamici», continua il naturopata.
Ma ci sono casi in cui tutto questo non basta e la circolazione, tra capillari evidenti, gambe a colonna o varici vere e proprie, non è più una preoccupazione solo estetica ma un problema medico. «A questo punto l’utilizzo di calze a compressione graduata - che stimolano il ritorno venoso insufficiente - risulta indispensabile», continua il prof. Agus.

Calze? Ma in estate non si sopportano. Ci sono alternative?
«Certo», continua il prof. Agus. «Le calze possono essere sostituite da farmaci bioflavonoidi curativi delle vene a base di diosmina (mandarino asiatico micronizzato), esperidina, escina, melilotto, rutine varie. Oppure da gel o creme con sostanze similari, da spalmare sulle gambe sin dal mattino. Solo in caso di voli aerei long-distance le calze vanno comunque indossate, indipendentemente dal caldo».

Soluzioni più radicali e durature?
«Non mancano, ma vanno pianificate nelle stagioni più fresche, dopo aver consultato uno specialista. Parliamo prima di tutto di iniezioni sclerosanti per cancellare i capillari evidenti, che restano una certezza, per problemi di ordine principalmente estetico. Ma la buona notizia è che anche in caso di disturbi importanti come le varici, la chirurgia invasiva è stata ormai soppiantata da interventi endovascolari sotto guida ecografica (con laser, radiofrequenze, o colle biocompatibili in grado di chiudere la safena). Ovviamente vanno eseguiti da chirurghi vascolari e angiologi, ma possono essere fatti anche in day hospital o in regime ambulatoriale - in ambienti specializzati». Addio lunghe convalescenze e gambe bendate. Bentornata leggerezza.

Foto: David Bellémere. Servizio fotografico: Elisabetta Massari.