Le posizioni del Kamasutra: una reputazione meritata o reliquie del passato senza più valore? Ignoriamo i dati di vendita attuali del Kamasutra illustrato, però nessuno può negare che questo antico testo indiano venga ancora citato a sproposito, troppo spesso, e con una certa malizia da sedicenti esperti. Peccato che chi si vanta di potere scrivere la nuova edizione probabilmente non lo ha mai nemmeno aperto. Tutti ne parlano, pochi lo hanno sfogliato, per non parlare del leggerlo. Figuriamoci praticarlo. Infatti, in molti ci fanno riferimento come un giornalino porno, pochi sanno che si tratta soprattutto di un testo che, nonostante qualche immagine lo renda poco adatto al coffee table, è stato scritto per una felice pianificazione familiare attraverso lo studio del comportamento sessuale.

Nel periodo dell'Impero Gupta, quando è stato scritto da ignoti, era sicuramente rivoluzionario. Forse era un libro scandaloso tra le damigelle inglesi dell'India coloniale (ma è improbabile che se ne facessero molto più che ridacchiarne con le amiche). Negli anni 70 è stato rispolverato. Ma un dubbio comincia a sorgere: e se il kamasutra fosse ormai di un’inutilità sconfortante per tutti coloro che non sono indiani? Lungi dall’intenzione irrispettosa di demolire qualcosa di sacro. Ma nell’epoca di Internet divoratutto, il cui i dodicenni sono così svezzati da provare tenerezza guardando Ultimo tango a Parigi, la sua reputazione è da considerare esagerata? O lo è sempre stata? Ecco 6 capi di accusa in un immaginario processo.

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Molte posizioni sono irraggiungibili. E a meno di non essere Simone Biles, richiedono contorsioni, estensioni, flessioni consentite solo alle adolescenti, che del kamasutra per sconfiggere la noia non hanno certo bisogno. La posizione della Catapulta (vi diamo i nomi, poi ve le andate a vedere da voi) può regalare tanti orgasmi. Ma la cervicale si ridurrà come dopo 24 ore al lavaggio dalla parrucchiera. Quella del Cane è a rischio colpo della strega. La posizione dell’acrobata ha bisogno di commenti?

Molte posizioni sono imbarazzanti. I motivi sono due: o mettono in mostra parti di carne su cui lo spinning e la crema anticellulite non hanno ancora fatto effetto, o sono grovigli che rischiano di finire in grasse risate. È vero, noi donne dovremmo sentirci più sicure del nostro corpo, amarlo di più, e ricordarci che gli uomini apprezzano molti di quelli che noi consideriamo difetti. Ma quelle in grado di farlo già, hanno bisogno di manuali erotici? Per quanto riguarda la seconda ragione, una posizione da cui non si riesce più a uscire (provate l’Elica... ) è impraticabile con uno sconosciuto al primo appuntamento, mentre con un partner confidenziale può finire con la visione consensuale di una puntata di Shameless.

Molte posizioni lasciano qualche parte del corpo indolenzita. Se provate a consultare il Kamasutra indirettamente, ovvero, leggendo dei riassuntini su Internet perché non avete in casa l’originale, ci troverete delle postille che si spera siano state aggiunte da qualcuno che lo ha provato davvero (almeno loro!). Si tratta di consigli su dove piazzare cuscini e altri accessori per non ritrovarsi con le ginocchia o i gomiti lividi, o su come proteggere la testa e la schiena da urti accidentali, e altri warning inquietanti. Non vi fa sentire in ansia?

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Molte posizioni richiedono tempo che non abbiamo più. E tanta pazienza. Probabilmente molti di noi ne hanno provato nella vita qualche posizione senza sapere che faceva parte del celebre manuale, e il più delle volte ci si è ridotti a fare tardissimo, quasi l’alba, perché una posizione complicata, che richiede concentrazione per non cadere/scivolare/spostarsi rende più difficile il raggiungimento del piacere, soprattutto il piacere femminile. Insinuando il dubbio (blasfemo?) che il mito della durata orientale dipenda solo da quello. Pochi se lo possono permettere oltre a un weekend programmato. Gli altri giorni, sveltina forever.

La sua pratica uccide la spontaneità? Tutte sogniamo di tirare fuori passione e inventiva on demand e tutte desideriamo un amante focoso che in guizzi di genialità erotica ci prenda al volo e ci rivolti come le crepes sulla piastra. Sappiamo pure che si tratta di aspettative spesso irreali, e che la maggior parte dei rapporti è molto più quieto. Ma da qui a eccitarsi pensando a qualcuno che ti chiede ansimante: "vuoi provare l'elica?", deve esserci una giusta via di mezzo che in questo momento non ci viene in mente.

È più anacronistico del libro Cuore. C’è un’ampia sezione – anzi, la maggior parte del libro – con informazioni che col sesso hanno poco a che vedere. Ad esempio, come si deve comportare la donna quando il marito è fuori. Come tenere in ordine la casa, come farsi apprezzare al suo ritorno. Quante sono le donne che si possono ancora permetter di fare l’ancella disoccupata, come nel V secolo d.C.? Il dubbio, con questi vecchi testi leggendari è sempre quello di decidere se scremarne quello che c’è di ancora attuale e buttare via il resto. O buttarli via del tutto.

(Lo sappiamo, molti estimatori della cultura orientale si sentiranno offesi. Ma poiché nel nostro giro di amiche e amici tutti hanno ammesso di non averlo provato mai, le testimonianze contrarie sono gradite e incoraggiate).