Impacchetta, spacchetta, ri-impacchetta e ri-spacchetta il viso dallo stress di una giornata pc-centrica. Impacchetta e rimpacchetta la voglia di detergere il viso prima di dormire, di apporre accuratamente contorno occhi, siero anti rughe, creme contro la paura. E poi fuggi a letto, sfiancata dagli ultimi riti da rispettare anche a fine giornata. La beauty routine è una tortura? La beauty routine è davvero qualcosa di cortese e poco stressante da concedersi prima di dormire? Per me no. No. E ancora no. Me ne accorgo quando preparo il beauty per il weekend e lascio, VOLONTARIAMENTE, a casa i sieri per la notte e le creme per le colazioni (beauty) dei campioni. Vengo molto più tentata dal vino rosso che fa bene alla pelle, specie prima di dormire. Vengono più tentata dalla luce pro notte dell’iPhone. Poi.

Tra tutti gli impacchettamenti ho un solo, vero, desiderio avere la pelle del viso luminosa

Ho provato il test del vino rosso e riposo promosso. Ma, diciamolo, entra un filo, un filo eh, in collisione con il problema degli zuccheri nascosti nell’alcol (zuccheri che aprono altri scenari apocalittici di bellezza). Quindi? Quindi la quadra giunge dal vino che fa bene alla pelle. In formato siero di bellezza. Verrò cacciata dal circolo delle serie del beauty, che seguono processi precisi di espiazione di McEwaniana memoria e di tempi tecnici olimpionici. Ma io ho provato distrattamente il Vino Perfect sérum éclat anti-taches di Caudalìe e amore fu.

Product, Water, Skin, Beauty, Fluid, Liquid, Skin care, Moisture, Material property, Solution, pinterest

Noioso provato per voi? No, risparmio di tempo ed effetti finalmente illuminanti. Illuminanti per l’anima e per la pelle. Poche gocce bianche e una corsa altrove, nel mentre sicuramente mi sono persa una complessa trafila di passaggi successivi che migliorano pelle, definiscono e preparano per il make-up. Ma è la schiettezza degli effetti, la celerità dell’effetto salutare sulla mia pelle che mi ha fatto amare il vino come mai prima. La combo magica? Freschezza + luminosità senza il rischio di diventare un progetto di Renzo Piano per Flos. Il vino, nudo e crudo, è il più grande alleato di bellezza dai tempi dei tempi? Pêut-etre sembra suggerirci il brand francese nato nelle/dalle vigne di Bordeaux. Un siero illuminante per tutte le pelli (e addio spiacevoli test sull’impurità del nostro derma) che uniforma l’incarnato ed è oil-free. Il vino dunque dov’è? Eccome se c’è: è la viniferina, ovvero linfa di vite che nei secoli passati veniva applicata dalle donne sul viso per lo stesso effetto luminoso e anti-macchia (molti anni dopo Caudalìe ha “isolato” dalla linfa di vite il principio naturale che è appunto la Viniferina). Ovviamente dove c’è vino c’è vita e quindi non c’è tutto il surplus non proprio sano: quindi nada-nada alla voce parabeni, fenossietanolo, ftaltati etc. Tecnicismi a parte, necessità di leggerezza in primis: possiamo ridurre tutto a un prodotto e saltare a piè pari tutti gli ulteriori passaggi. Possiamo bere vino senza stare male. Senza sensi di colpa ma illuminandoci d’immenso? Mais oui.