A uno stupro ogni 98 secondi in America, rispondono 15 abusi al giorno in Italia. Di cui la metà sui minori. Statistiche drammaticamente in crescita. Tanta è la rapidità nella crescita di violenze (anche non dichiarate come dimostra l'inquietante fenomeno dello stealthing) tanto rapida è finalmente la risposta dalla tecnologia. Infatti arriva dall’istituto di ricerca tech per antonomasia, il MIT di Cambridge, il primo dispositivo capace di prevenire le violenze sessuali. Uno sticker - sì, un adesivo vero e proprio - ma smart, ça va sens dire. «Intrepid percepisce quando si viene strattonati o si è molestati», spiega su Mic la “mamma” del device Manisha Mohan, ricercatrice al MIT Media Lab. «Basta appiccicarlo su un qualsiasi tessuto. Dai reggiseni alle mutandine, dalle magliette ai pantaloni. E, collegato ad un’app direttamente sul proprio smartphone, dà una mano non indifferente a chi si trova in pericolo».

Nello specifico, Intrepid invia un sms d’allarme al cellulare di chi lo indossa, per accertarsi che ci sia effettivamente una molestia in corso. In caso di mancata risposta, si attiva nel giro di 30 secondi un segnale audio. Nessuno lo disattiva? Il dispositivo allora manderà un sms con la propria posizione ad una serie di contatti prescelti dal suo possessore. Successivamente, Intrepid chiamerà uno di questi numeri registrando la telefonata, essenziale ai fini di prove e testimonianze.

«Questa tecnologia lavora sia in modo passivo che attivo. Il primo, riguarda il caso in cui la vittima si rende conto del pericolo e riesce, quindi, a cliccare da sé il bottone per ricevere aiuto. Mentre, nel caso del sistema attivo, è lo stesso ambiente esterno a mettere in moto il meccanismo di protezione», chiosa ancora su Mic la Mohan. «Non abbiamo bisogno di bodyguard! Questo è il motivo per cui ho creato Intrepid. Ogni donna deve avere la possibilità di proteggersi anche da sola. È necessario avere sempre qualcuno al nostro fianco?».