Una donna inglese ha speso 40mila sterline, circa 45mila euro, per ottenere chirurgicamente un seno molto grande, spropositato, secondo lei il più grande del Regno Unito, ma a breve del mondo. A occhio sarà una misura 20 coppa E, o forse di più, se esistono in commercio reggiseni così grandi. A occhio non è nemmeno l’unico intervento drastico che ha effettuato sulla sua persona, perché anche il viso pare un po’ diverso rispetto alle vecchie foto pubblicate dal Daily Mail, in cui ha un seno e un volto ben diversi. Il punto, nell'anno 2018, non è chirurgia sì, chirurgia no, chiara scelta che pertiene al singolo. Il punto, in tempi di body-shaming combattuto tra social, ri-consapevolezza del corpo che passa anche dalla lingerie finalmente libera dai cliché anni 50 (esempio: la campagna pro curvy di Rihanna) è: perché, nell'anno 2018, una modella che ha meno di 30 anni ha già speso una fortuna per volere il seno più grande del mondo?

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La donna, che si chiama Nicki Valentina Rose, ha 26 anni ed è una “glamour model” come definiscono gli inglesi le modelle molto sexy. Una categoria lavorativa che, purtroppo, sta perdendo una delle qualità meno evidenziate e più preziose che metteva a disposizione della società, fino a quando non è iniziata la frenesia del bisturi estetico. Ovvero: le modelle di nudo, una volta, erano l'antidoto più efficace ai disordini alimentari perché non erano mai troppo magre e ti facevano venire il dubbio che in fondo, all’altro sesso piacesse più quel modello di donna, che una top model taglia 36. Ma da una ventina di anni a questa parte molte di loro, invece, sono diventate il simbolo della dismorfofobia, una patologia che induce a far vedere il proprio aspetto come davanti a uno specchio deformante, senza obiettività.

Da quello che riporta la testata inglese, Nicki Valentina Rose ha sempre desiderato avere un seno grande da quando era ragazzina, tanto da sottoporsi al primo intervento a 21 anni. Il primo risultato? Niente di drastico. Il naso, intanto, lo ha ridotto tre volte perché, sempre quando era bambina, i compagni di scuola, racconta lei, la chiamavano “nasona”. Spesa complessiva: 20mila sterline. A questo punto era già entrata nel tunnel della dismorfofobia, di cui non pare essere consapevole?

A meno di 30 anni ha speso 8mila sterline di filler per le labbra e altre 68mila per interventi vari, tra cui lo stiraggio dell'arcata superiore degli occhi. Dopo tutto ciò, ha raggiunto una certa popolarità su Instagram fra utenti che la paragonano a una delle eroine Marvel, disegnate con corpi biologicamente impossibili. Nicki afferma di sentirsi veramente felice e a posto con se stessa solo ora, ma ha annunciato l’intenzione di aumentare ancora una taglia di seno.

Casi simili in precedenza, prima che l'arte social rendesse la chirurgia virale? In Italia, una pornostar degli anni 90 che si faceva chiamare Barbarella è stata la pioniera della dismorfobia chirurgica. Non riusciva a far passare un anno senza un nuovo intervento. La pornostar è morta nel 2015 a soli 52 anni, sfinita dalle operazioni e dalle infezioni. Ancora peggio andò a Lolo Ferrari, 15 anni prima di lei. Musa di Jean-Paul Gaultier e personaggio del programma cult Eurotrash, una sera assunse un’overdose di tranquillanti. Fu ritrovata priva di vita la mattina dopo, soffocata dalle pesantissime protesi che le avevano regalato una circonferenza di 180 cm. Ma il loro esempio non ha fatto scuola, a quanto pare.