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La prima volta che ho sentito parlare di collagene da bere ho pensato “okay, anche questa non è per me”. Viviamo tutti nel mito dell’eterna giovinezza, prendiamo come esempio Gillo Dorfles e i suoi furono 108 lucidissimi anni, sogniamo che le rughe si spianino come le piegoline sotto il ferro da stiro. Ma se i miracoli esistessero, Ivana Trump (la mamma di Ivanka) avrebbe ancora 25 anni, e di questo dobbiamo farcene una ragione. Però, basta riaprire Madame Bovary e leggere la definizione “era ormai un vecchio di 50 anni” per capire che forse un po’ di palestra qua, un po’ di integratori là, i progressi della medicina, e il benessere in generale, a qualcosa sono serviti. Per cui diffidare delle scoperte meno scontate è sempre sbagliato. Non è sbagliato provare un ciclo da 30 fiale di collagene liquido, perché online del collagene da bere recensioni credibili se ne trovano davvero poche (comprese auto-recensioni di brand attivi sul mercato/argomento). L’unico modo per capire cosa c’è di vero è prestare il proprio corpo alla scienza. Ps. Questo esperimento è iniziato il 29 agosto.

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30 agosto, giorno 1. Ieri sera ho assunto il primo flacone di collagene. Non ho dormito tutta la notte, ma non per colpa del prodotto, per colpa dei gatti che erano inquieti e mi disturbavano. Nell’entusiasmo speravo di poter vedere già degli effetti in una notte (beh, non esageriamo). Ma ammesso che risultati ce ne siano, dubito che si possano vedere dopo una nottata insonne.

4 settembre giorno 5. Ho un leggero gonfiore addominale, ma in remissione. Assumo delle capsule di carbone e finocchio che Esi, l’azienda che ha aderito all’esperimento e mi ha fornito il BioCollagenix, mi ha mandato insieme come campioni.

5 settembre, giorno 6. Ho qualche brufolo sul mento ma potrebbe essere un probabile squilibrio ormonale. Sento tanto prurito nel corpo e una mia collega in redazione dice: “sarà mica perché ti si sta rigenerando la pelle?”. Molto suggestivo. Voglio crederci.

6 settembre, giorno 7. Ho una leggera infiammazione alle gengive e mucose e non capisco se dipende dal fatto di aver bevuto la fialetta – si assume di sera prima di andare a letto – dopo aver già lavato i denti. Devo indagare se c’entra qualcosa.

7 settembre, giorno 8. Da quando assumo la fialetta prima di lavare i denti invece che dopo, l’infiammazione alle gengive è in recessione. Non so se è una coincidenza o se le due cose sono correlate. Sarà la forza della suggestione, ma mi pare che le prime rughette trasversali si siano attenuate. Soffro di gomito del tennista da tempo e spero che si attenui il dolore. In compenso in palestra ho fatto un numero impressionante di squat senza che le ginocchia protestassero: è attinente?

11 settembre, giorno 12. Ieri sera ho dimenticato di prendere la fialetta perché sono rientrata tardissimo. Pazienza. Comincio a notare una maggiore freschezza del viso e me l’ha detto anche un'amica che non sa nulla della mia cura.

19 settembre, giorno 20
. Presa dall'entusiasmo della cura estrema di me sto facendo anche molto yoga e sto mangiando più frutta e verdura. Zero dolci. Sono anche dimagrita un paio di chili in 20 giorni, quindi il Biocollagenix, non interferisce con la dieta.

22 settembre giorno 23. Mi sono fermata a -8 flaconi. Non ho avuto problemi, ma solo l’impressione che basti così, perché cominciano a spuntarmi brufoli del tutto simili a quelli dei 14 anni. E visto che la pelle è tonica e ricevo complimenti, mi berrò quelle ultime 8 fiale fra qualche giorno, come una sorta di “richiamo”.

Ho bevuto anche le ultime otto fiale e sarà l'amore verso me stessa, mi sembra di vedere la differenza. Ma quindi, come funziona il collagene liquido? Faccio una rapida ricerca e scopro che viene definito in quattro modi: collagene nativo, collagene idrolizzato, collagene marino, collagene vegetale. Che differenza c’è? Chiedo chiarimenti alla Esi, l’azienda che mi ha fornito il BioCollagenix per l’esperimento, e mi spiegano che Il collagene nativo è una molecola proteica derivante dalla gelatina, molto complessa e a elevato peso molecolare che, assunto così com’è, non viene assorbito né a livello intestinale, tanto meno dalla pelle. Per questo si utilizza normalmente collagene idrolizzato o parzialmente idrolizzato. Questo è collagene ridotto a peptidi a peso molecolare e di dimensioni inferiori che ne consentono l'assorbimento e la migliore biodisponibilità.

L'assunzione di collagene idrolizzato garantisce l'assunzione di peptidi costituiti in prevalenza da tre tipi di aminoacidi legati fra di loro, di cui il collagene è particolarmente ricco: Glicina-Prolina-Idrossiprolina. Tale sequenza varia a seconda che si parli di collagene I e III e collagene di tipo II. “Quindi l'assunzione di collagene non equivale all'assunzione di un "qualunque" integratore proteico o tanto meno all'assunzione di aminoacidi singoli, proprio perché si verrebbero a perdere i peptidi tipici del collagene”, mi specificano. Per quello che ho assunto io, ESI utilizza collagene altamente purificato, idrolizzato, derivante da pelle di pesci selezionati (particolarmente ricca del tipo I e III), che fornisce aminoacidi e peptidi rapidamente assorbiti. Quindi contiene collagene marino idrolizzato di tipo I e III, acido Ialuronico, che è uno dei principali costituenti del tessuto connettivo, resveratrolo, una molecola di origine vegetale di cui è nota la presenza nel vino rosso e nell'uva. In questo caso il resveratrolo è puro, ottenuto dalla fermentazione naturale dell’amido di mais, quindi privo di solventi o altri potenziali contaminanti. Poi Vitamina C, che contribuisce alla formazione del collagene per la normale funzione della pelle (e questo spiega il sapore leggermente aspro), mirtillo dall'azione antiossidante, zinco e rame contro lo stress ossidativo.

Navigando in rete, però, leggo un articolo critico sul consumo di collagene liquido secondo cui l’organismo non produce comunque collagene se nell’alimentazione mancano gli altri elementi essenziali per la sua sintesi, oltre alle proteine. Chiedo ancora alla Esi e mi rispondono che è una obiezione senza senso. “Su tutti gli integratori alimentari è obbligatorio indicare tra le avvertenze che gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata. Quindi, si deve partire dal presupposto di seguire un'alimentazione adeguata e bilanciata a cui eventualmente associare uno specifico integratore alimentare”. Quando gli dico che al 22esimo flacone mi sono venuti i brufoli, che a 51 anni sono bizzarri, mi rispondono perplessi che questo effetto collaterale lo sentono nominare per la prima volta. Devo però ammettere che in quei giorni avevo cambiato struccante, da uno in schiuma a uno in crema.

Mi confermano invece che gli integratori a base di collagene sono utili per i dolori articolari perché il collage si ritrova anche nelle articolazioni, quello di tipo II e non escludono che le mie super-performance in palestra di questi giorni possano essere state aiutate dalla cura: “anche se Collagenix, in particolare, è stato formulato appositamente per la pelle”, specificano con cauto ottimismo. Mi spiegano inoltre che i cicli di collagene da bere si possono iniziare anche in età giovanile, per ridurre l'insorgenza delle prime rughe e che l’infiammazione del cavo orale di cui ho sofferto si può legare difficilmente all’assunzione del prodotto. Va beh, ammetto: porto l'apparecchio ai denti e ogni tanto mi capita anche senza bere collagene.

Ma questa cura va bene per tutti, o ci sono soggetti che farebbero meglio ad astenersi? “In caso di patologie o in terapia con farmaci noi consigliamo sempre di consultare il medico curante prima di iniziare l'assunzione di Biocollagenix”, dice la dottoressa Laura Cellone di Esi, “e di tenere presente che contiene pesce e soia”. Chiedo infine qual è il modo migliore per assumere il collagene liquido. Questo che ho provato io si prende la sera prima di andare a dormire (voi comunque i denti lavateli dopo, è un consiglio personale) e il ciclo di assunzione consigliato è della durata di un mese, ovvero 30 fialette. Si possono fare fino a tre cicli in un anno, ma due sono già sufficienti per mantenere gli effetti. Miracoli? No, lo abbiamo già detto sopra. Non sono tornata una ventenne. Ma la freschezza dell’aspetto c’è. Gli zigomi appaiono più turgidi, le rughe meno evidenti, la compattezza della pelle si saggia con le dita e facendo tardi la sera dopo qualche festa supertruccata non sono rientrata col viso che sembrava lo straccio su cui i pittori puliscono i pennelli (come mi capita spesso). Sarà suggestione, sarà stato il cambio stagione, sarà quello che volete. Come dicono in gergo calcistico, l’importante è il risultato. E io risultati ne ho visti.