Il mio primo amore era dislessico e sfrontato. L'ultimo è cresciuto con una vistosa cicatrice che ha reso parte del suo fascino. Ho sempre avuto un debole per quello che ci rende profondamente unici, anche se spesso, fuori dagli schemi. La bellezza è ovunque, se ne infischia di standard, è capace d'infrangere ogni cliché. Tutto quello che attira l'obiettivo della fotografa olandese Robin de Puy ne è la prova vivente. Puro incanto che seduce con orecchie a sventala e sguardi sghembi, corpi pelosi, mani ruvide e più morbidezza di quella consentita. Nuvole di tulle rosa e riccioli dorati che coprono il volto, ma non le cicatrici, in mostra alla The Ravestijn Gallery di Amsterdam con l'universo che chiede solo di essere amato: LOVE ME - Robin de Puy (fino al 16 marzo 2019).

Robin de Puypinterest
© Robin de Puy / courtesy The Ravestijn Gallery
Robin de Puy - Randy #017005, 2016

«La prima volta che ho fotografato Randy e gli ho chiesto di guardare dritto nell'obiettivo. Ho dimenticato di dire che poteva battere le palpebre. Fissò la lente finché le lacrime non gli rotolarono sulle guance. Non una volta ha battuto le palpebre» - Robin de Puy, The Guardian

Randy è il ritratto della tenerezza, quella insolita e vulnerabile che si sente il bisogno di difendere, dalle cose veramente brutte del mondo e della nostra natura. Il ritratto di un adolescente diverso da ogni altro, che non comunica con tante parole ma anche troppa gioia, per la desolata città di Ely e il Nevada delle miniere di rame.

instagramView full post on Instagram
Robin de Puy, nonno, nipotepinterest
© Robin de Puy / courtesy The Ravestijn Gallery
Robin de Puy - William and Leuxian; Evanston, Wyoming, 2015

Una delle muse preferite dalla fotografia, ma solo uno dei personaggi inconsueti e interessanti, incontrati nel corso del viaggio di 8.000 miglia negli Stati Uniti, in sella alla sua motocicletta. Finiti anche nelle pagine del libro If This Is True, insieme alla distanza generazionale fotografata a Evanston con William e Leuxian. Nel Wyoming di Belinda, incontrata in un negozio di Chugwater e fotografata con tutta la bellezza dei segni del tempo e della vita.

Il lungo viaggio intorno al mondo di Robin de Puy, fotografa tutto quello che la sorprende lungo la strada. Il candore folgorante di Uli e dei suoi nove anni, briosi come i pois che indossa. Il talento per il canto di Birk, il dodicenne androgino di Oslo, al quale ha dedicato tanti ritratti e un video.

Robin de Puy, adolescenti, vestito poispinterest
© Robin de Puy / courtesy The Ravestijn Gallery
Robin de Puy - Uli with dotted dress #1, 2018

La fiducia sprigionata da Elise, quando si lascia ritrarre con il braccio alzato e le ascelle non depilate. I tratti dei rifugiati e i confini che ci attraversano, messi a fuoco dal progetto realizzato ad Aleppo, insieme alla fotografa siriana Issa Touma.

La sensibilita empatica di Robin de Puy, fotografa la fragilità che dobbiamo imparare a non nascondere, insieme alla bellezza delle imperfezioni che ci segnano la pelle e l'esistenza. Fa riflettere sul tempo che non concediamo all'osservazione dell'altro da noi e di noi stessi.