Non è semplicemente un massaggio rilassante, ma non è nemmeno (solo) un trattamento/metodo/rituale di purificazione. È entrambe le cose e qualcosa di più. Base della medicina ayurvedica il massaggio abhyanga è stato creato non solo per ristabilire disequilibri energetici presenti nell'organismo, ma anche per alleviare tensioni e/o dolori, fortificare le difese immunitarie e portare chi lo riceve in una sorta di stato di grazia e di riconciliazione con il proprio corpo, la propria mente e il proprio respiro. Ricevere un massaggio ayurvedico tradizionale, la prima coccola regalata ai neonati in India, significa secondo questo antichissimo sistema di medicina naturale, mantenere o ripristinare uno stato di salute perfetta.

"Dimmi come stai, come dormi, cosa sogni", mi chiede un'operatrice di Asmana, la più grande day spa della Toscana inaugurata nel 2015 a Campi Bisenzio, una manciata di chilometri da Firenze. Ascoltando le mie risposte mi pone nuove domande per poi comunicarmi che il mio trattamento avrà come scopo quello di riequilibrare due dei tre dosha, sostanze vitali presenti nell'apparato psico-somatico di ogni persona: vata e pitta. Ogni ospite qui riceve un trattamento su misura e se dovesse sottoporsi di nuovo allo stesso massaggio ne riceverebbe uno differente, con pressioni e manovre diverse. Perché, come diceva Eraclito, tutto si muove e nulla sta fermo. Così come l'energia, i bisogni e le esigenze di ogni organismo.

In cosa consiste un massaggio abhyanga? Per la tipologia vata (aria) l'obiettivo sarà quello di allontanare lo stress attraverso manovre di strofinamento realizzate con movimenti circolari, resi più scorrevoli grazie all'utilizzo di oli aromatici caldi, che stabilizzano la mente, esercitati in corrispondenze della schiena, delle giunture e delle ossa lunghe. Il massaggio pitta (fuoco), molto emozionale, è caratterizzato, invece, da carezze e avvolgimenti lenti e delicati che si concentrano nella zona del plesso solare per terminare poi verso le estremità.

Impastamento e pompaggio sono le manualità caratteristiche dedicate al massaggio kapha (acqua e terra), prettamente riattivante. Con le dita e il palmo della mano vengono esercitate pressioni e movimenti avvolgenti e ondulatori sui muscoli per sciogliere le contrazioni ed eventuali accumuli adiposi. I movimenti sono diretti verso la sede delle ghiandole linfatiche. L'operatrice, quindi, pompa lentamente con pressione delicata partendo dai piedi verso l'inguine e dalle mani verso le ascelle. Poiché la sede di kapha è nei polmoni, i movimenti si estendono anche all'altezza del torace dove viene eseguito un pompaggio delicato.

Nello specifico il massaggio ayurvedico pitta-vata viene realizzato sul cliente seduto con manovre circolari rilassanti esercitate in corrispondenze della schiena, delle braccia e del collo per poi proseguire con massaggi e avvolgimenti delicati all'altezza dello sterno e del plesso solare, il cosiddetto chakra Manipura, centro della volontà e della realizzazione personale, per sciogliere blocchi emozionali ed eventuali eccessi di acidità, per terminare poi verso le estremità.

Quando le mani dell'operatrice terminano il trattamento il corpo e la mente hanno bisogno di qualche minuto per abituarsi a questo "abbandono" per ritrovarsi leggeri e rigenerati. Una tisana renderà meno traumatico questo "risveglio". Come terminare questo viaggio multisensoriale in India? Concedendosi una cerimonia nell’Indian Sauna, la sauna più grande d’Italia inaugurata a gennaio. Avvolti da un caldo secco di 90° C e accompagnati da un turbinio di luci colorate e da melodie orientali un maestro o una maestra di cerimonia fanno sciogliere sulle pietre ardenti palle di ghiaccio e oli essenziali i cui effluvi vengono fatti fluttuare nella sauna grazie a energici e coreografici sventolamenti di asciugamani umidi. Uno show ipnotico e travolgente che a volte ti fa chiudere gli occhi facendoti volare a 6mila km a est tra templi pervasi di incensi e odorosi mercati di spezie.