Se maionese, ketchup e bbq sauce sono, ahinoi, le salse più famose/spalmate/amate del pianeta la senape è spesso relegata ai ripiani meno frequentati del frigorifero. Condimento di nicchia, adorato o disprezzato, questo intingolo ha però dalla sua il fatto di essere sanissimo. Questa originalissima combo di semi polverizzati di senape, acqua, aceto, limone, vino e sale, infatti, è l'unico dressing concesso anche nelle diete più ferree.

Usata anticamente in modo topico per alleviare dolori muscolari e ritenuta dalla filosofia ayurvedica un prezioso rimedio per contrastare mal di pancia, mal di gola e mal di testa la senape avrebbe anche la proprietà di accelerare il metabolismo del 25% se assunta nella dose di un cucchiaino al giorno come conferma una ricerca dell’Oxford Polytechnic Instituite. Ma sembrerebbe anche essere in grado di migliorare l'umore.

"Quando T. inaspettatamente ha smesso di parlarmi un giovedì pomeriggio, ho cercato mille modi per riprendermi. Ho bevuto molto vino e molti Negroni. Sapevo che non potevo andare avanti così e che dovevo assumermi le mie responsabilità, così quando qualcuno mi ha consigliato di fare un bagno alla senape ogni domenica sera per disintossicarmi dallo stress della settimana mi sono subito incuriosito. Potrebbe un semplice bagno ricucire il mio cuore spezzato?", si chiede Peter Hoffman in un articolo recentemente apparso sul The Cut.

instagramView full post on Instagram

"Sono sempre stato ossessionato dalla senape. Ogni domenica dopo la messa, quando vivevo in Ohio, la mia famiglia si riuniva a casa di mia nonna. Gli adulti discutevano di politica e religione mentre i miei cugini si travestivano e bevevano Coca Cola ghiacciata. A tavola c'erano sempre involtini ricoperti di cannella, focaccine di patate e una bottiglia di senape gialla di Plochman's. Infilavo grosse fette di prosciutto in un panino farcendolo con una generosa spruzzata di senape. Al primo boccone la senape mi si riversava sulle dita che leccavo avidamente nascosto sotto il tavolo, godendomi il conforto che questa salsa acida mi dava", prosegue Hoffman.

I suoi genitori avevano amici finlandesi che ogni Natale spedivano loro una scatola piena di arachidi, marmellate di mirtilli rossi, salmone affumicato, vodka e senape. "Ce n'erano di tre tipi, custoditi in tubi rigidi con scritte che non riuscivo a leggere. Li riconoscevo dal colore del tappo: verde dolce, rosso piccante, nero speziato". Alle elementare i suoi compagni lo guardavano con orrore quando chiedeva della senape e anche adesso tutti i suoi amici e conoscenti sono al corrente della sua adorazione/ossessione culinaria. I semi della senape stuzzicano il suo palato come fossero caviale. Ma torniamo al bagno di senape.


Non si tratta di versare senape nell'acqua, ma di usare un prodotto skincare ad hoc. Il Mustard Barth del Dr. Singha è pubblicizzato come "un aiuto per alleviare molti disturbi". Sul vasetto c'è scritto che devi preparare un bagno molto caldo e aggiungere due once (60 grammi) di polvere di senape. L'acqua, com'è facile immaginare, si colora di giallo, mentre il rosmarino, il timo e l'eucalipto diffondono le loro note intense e speziate. "Mentre il vapore esce dall'acqua, con riluttanza immergo la mano per distribuire meglio il prodotto, poi entro nell'acqua bollente. La mia pelle diventa subito rossa e comincio a sudare. Non so come, ma mi sento bene. Ho impostato il timer su 20 minuti".

Passato il tempo stabilito Hoffman si sente meglio. La sua mente e il suo cuore sono più leggeri. La confezione non dice cosa succederà dopo. "Continui a sudare poi scivoli in un sonno profondo spesso sudando per tutta la notte. Il calore della senape sembra penetrare profondamente in te e guarirti dall'interno. Non so come agisca. In un lunghissimo saggio di Alexandre Dumas ho letto che la senape è stata usata per molti secoli come unguento da usare in caso di ustioni, che i suoi semi sono ricchi di un nutriente chiamato selenio che protegge le cellule liberandole dalle tossine. In ogni caso, dopo questi bagni mi sveglio in pace. La senape mi ha aiutato a rilassarmi e, cosa più importante, mi ha aiutato a guarire", conclude il giornalista.