Nel 2020 la pillola anticoncezionale compirà 60 anni. È stata una grande conquista per l’autodeterminazione delle donne e per dare loro modo di scegliere se avere o no figli, e soprattutto quando. Insieme alla graduale diffusione del suffragio universale, la pillola anticoncezionale è stato un bel passo avanti. Eppure, dopo sei decenni, salta fuori che quel maleficio di cui abbiamo avuto occasione di parlare già su queste pagine, ossia di come la medicina abbia dimenticato di studiare abbastanza il corpo delle donne, si è manifestato anche con questo farmaco. Prima di allarmarsi, niente di pericoloso - però sicuramente non benefico - è stato appena scoperto riguardo a una differenza fra le donne che assumono la pillola e quelle che non l’hanno mai presa. Una differenza che riguarda il cervello.

Uno studio dell’Albert Einstein College of Medicine di New York ha infatti scoperto che nelle donne che assumono la pillola si verifica un restringimento dell’ipotalamo, la parte del sistema nervoso centrale situata nella zona centrale interna ai due emisferi cerebrali, piccola come un pisello. A cosa serve l’ipotalamo? A regolare le funzioni involontarie del corpo. Ad esempio, il sopraggiungere della fame quando il corpo ha bisogno di carburante. La regolazione della temperatura corporea. L’insorgere delle emozioni adeguate in base agli stimoli esterni. Ma serve anche come legame fra il sistema nervoso e quello endocrino, che produce gli ormoni. Quindi, non è esattamente una faccenda di acqua fresca. La ricerca, che ha riscontrato una riduzione delle dimensioni dell’area intorno al 6% è stata presentata al meeting annuale della Radiological Society of North America e i relatori hanno fatto notare come in tanti anni non sia stata mai fatta una verifica di questo tipo sulle utilizzatrici della pillola. Un anticoncezionale che nel mondo, attualmente assumono oltre 150 milioni di donne.

La rilevazione è stata effettuata su un campione di 50 donne che prendono vari tipi di pillola disponibili sul mercato, a base di estrogeni e progestinici sintetici. Sono stati anche effettuate delle interviste sulle pazienti e dei test online per valutare il loro umore, la personalità e le funzioni cognitive. Secondo i ricercatori, il restringimento può dipendere dalla conclusione che il cervello trae durante l’assunzione della pillola, ossia che non c’è bisogno di produrre ormoni perché arrivano dall’esterno. Secondo il sito medico Live Science, che ha intervistato il capo dello staff di ricercatori Dr. Michael Lipton, studi precedenti hanno dimostrato che gli ormoni sessuali promuovono la crescita dei neuroni. “Un'ipotesi è che gli ormoni sintetici nei contraccettivi orali interferiscano con questi effetti e portino a una minore crescita delle cellule cerebrali”, ha detto Lipton. Ma che effetti ha tutto questo, a lunga scadenza? Scoprirlo sarà il prossimo passo. L’unica cosa certa è che, in psichiatria, era già stata riscontrata da tempo una misura più ridotta dell’ipotalamo in pazienti affetti da depressione e crisi aggressive. Il dottor Lipton ha invitato però alla cautela, prima di trarre conclusioni definitiva sugli effetti della pillola sull’ipotalamo, e invita le donne a continuare tranquillamente ad assumere la pillola. Ma dopo questa scoperta, di sicuro l’argomento non verrà abbandonato più, fino a fare chiarezza completa.