Arricciare i bigodini di fronte allo specchio, sorridere in controluce alla finestra. Leggere un libro, che diventerà IL preferito, per discettarne con le amiche. Allargare, con foto stampate dal cellulare, le immagini seppiate di quando fu, ovvero quando si fermavano i momenti nei click analogici. Come si definiscono le donne dopo i 60 anni? La terza età -e a seguire pure la quarta, visto che si vive molto più a lungo che in passato-, che espressione vetusta. Le nonne sprint è una faciloneria, ed è pure parziale: mettiamola da parte. La parola che meglio descrive quell'età più che adulta fiorisce scorrendo le immagini del progetto fotografico voluto da Tena: si intitola Le cure invisibili, a scattare le foto è Fulvia Bernacca ed è stato realizzato in collaborazione con alcune RSA italiane. Il progetto fotografico rientra nella più ampia iniziativa Essity-TENA che omaggia il personale delle Residenze per Anziani dopo i mesi del dramma Covid. Le interviste al personale sanitario che si è preso cura di queste donne sono state realizzate in otto strutture italiane mentre gli scatti che troviamo qui ritraggono ospiti di strutture a Firenze, Mantova e Treviso.

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FULVIA BERNACCA

Dentro questi visi si viaggia ben al di fuori dei luoghi che li accolgono. Le donne over 60-70-80 di oggi sono ispirazione di una bellezza che è tenersi in ordine: la messa in piega, un irrinunciabile rossetto, l'abito della festa (di cui si è perso irrimediabilmente il valore e la cura), soprattutto il nutrimento del proprio cervello. Si tolgono voglie e desideri che non potevano nemmeno formulare a voce. Fuori e dentro le strutture in cui spesso scelgono volontariamente di andare, queste donne creano legami che diventano pezzi di famiglia allargata: "quando si ambientano, rifioriscono" raccontano gli operatori sanitari. Sono donne che hanno conquistato istruzione e libertà pezzo dopo pezzo, lottando in silenzi a volte forzati, a volte invece a voce altissima. Sono strati di vite, di storie, di ruoli che si intrecciano: sono sempre mamme ma un po' giocano a tornare figlie. Adottano nipoti, badanti e infermieri senza una piega. Si fanno civettuole anche le più dure, continuano a imparare e non dimenticano cosa sono state, si concedono piaceri con un'indulgenza che poteva esser loro negata dalle circostanze. L'indipendenza conquistata non la cedono volentieri: è costata cara.

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FULVIA BERNACCA

Storie di donne centenarie come Marta che, in una struttura di Trento, è famosa perché vorrebbe ancora andare in lavanderia ad aiutare. Fino al paradosso che racconta amore inatteso: “Le nostre ospiti? Fantastiche! Sono loro che si prendono cura di noi. Durante l’emergenza sanitaria ci chiedevano sempre ‘come stai oggi’?” racconta Irene, infermiera delle Residenze Per Anziani di Trento. Sono donne dalla lingua libera, granitiche nelle loro certezze più antiche, aperte alle novità. Qualcuna è nonna, libera prozia, addirittura bisnonna ripetuta. Alternano le videocall ai parenti con l'uncinetto, le partite a carte con Whatsapp, le preghiere via app con le ultime offerte di viaggetti fuori porta. Alcune hanno perso l'amore della vita, altre lo tengono ancora stretto, qualcuna lo ha trovato senza cercarlo nella serendipità dei nuovi incontri. E ama a 70 anni con tutta la consapevolezza che a 20 non le era concessa. Il tabù dell'amore over 60 e del sesso in età matura lo vivono sulla loro pelle, e ne sono sono le reginette dei consigli passaparola. Volti Che imporporano le rughe dolci sulle guance da eterne bambine.

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FULVIA BERNACCA
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