“Un’idea chiara, una passione forte, una determinazione solida che ti permetta di superare i periodi bui. Perché, sì, devi metterne in conto tanti, soprattutto se sei una start-up. E poi bisogna evitare di delegare troppo, specialmente i primi tempi, devi metterci la faccia, devi seguire in prima persona tutti i passaggi, non lasciare niente al caso o al ‘si vedrà…’. Se non sei tu il primo a credere o a sacrificarti sul tuo progetto, nessun altro lo farà per te”. Lavorano sulla sensorialità delle texture, studiano modelli di business innovativi, credono nella self-confidence e nel crossing settoriale, seguono strategie di marketing delicate, come le formulazioni (e profumazioni) dei loro prodotti, hanno deciso di puntare tutto sul Made in Italy. E hanno fatto bene. I numeri, il mercato, i consumatori, gli intenditori e gli amatori sono dalla loro parte. Loro sono Gianluca Ottolina e Caterina Bartolozzi, rispettivamente CEO e Creative Director, e il loro beauty brand si chiama ZAGO. Sostenibile per via della filiera corta di produzione che lo caratterizza, vegan friendly, cruelty e paraben free, con un packaging studiato per ridurre al minimo l’utilizzo della plastica, 100% immaginato e realizzato in Italia, anzi, nel milanese. “Alla base di ZAGO c’è un’amicizia che dura da una vita, quella fra me e Andrea, il compagno di Caterina”, ci racconta Gianluca. “Da una chiacchiera e un paio di ispirazioni è nato un progetto che è diventato realtà nel 2017. Prima di fondare il brand, io lavoravo nell’azienda manifatturiera di famiglia, mi occupavo dei rapporti con l’estero, lui invece era già ben introdotto nel mondo del marketing della cosmesi, volevamo lanciare un marchio che fosse made in Italy ma esportabile e accattivante anche per l’estero. In quegli anni ancora erano pochissimi gli indie brand italiani, un paradosso visto che il 67% della skincare mondiale viene prodotta proprio qui! Così, ci siamo lanciati a capofitto in questo progetto, una decisione presa di testa, di pancia, di cuore”. “Crediamo nella gentilezza e nel divertimento, nell’unicità e nell’inclusività delle persone che, con la loro personalità e il loro mood, sono la vera fonte di ispirazione della nostra azienda. Soprattutto, crediamo nell’amore per noi stessi e per il saper vivere bene, all’italiana”, continua Caterina. “Per noi la skincare routine è un modo per prenderci cura di noi stessi e per concederci qualche minuto di relax. La nostra pelle riflette ogni giorno il nostro mood o come ci sentiamo in determinati periodi. Intendiamo la self care come una vera e propria coccola nella nostra quotidianità”.

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Courtesy ZAGO

Siete stati i primi al mondo a lanciare una linea di undermakeup. Di che si tratta?
È letteralmente un ponte tra la skincare e il makeup, potremmo chiamarlo un pre-makeup. Si tratta di tutta una serie di prodotti dalle texture fresche e leggere, ricche di principi attivi naturali, che si possono aggiungere alla skincare routine per impreziosirla ma servono anche a far performare meglio il makeup. Dai primer effetto liftante al siero illuminante passando per lo stick labbra nutriente, possono essere utilizzati da soli in puro stile “no makeup” o per potenziare l’effetto di un trucco completo.

Come ha influito l’ultimo anno di lockdown nel vostro business?
Inaspettatamente bene, molto. Sia perché abbiamo rilanciato il brand e finalizzato una partnership con Profumerie Pinalli, shop dove potete trovare i nostri prodotti online e offline, sia perché mese dopo mese i nostri profitti sono aumentati del 160%. Ultima ma non meno importante, il tempo trascorso in casa ha permesso a tantissimi utenti di scoprirci tramite social o brand ambassador e, di conseguenza, dare una chance ai nostri prodotti.

E se proprio doveste trovare l’ago nel pagliaio?
Ti diremmo che la maggior parte dei brand “grossi” ha iniziato a lanciare una serie di promozioni permanenti sui loro siti, e questo ha abituato il consumatore a acquistare sempre e solo in sconto. Potrebbe essere un problema sul lungo termine, noi tentiamo di risolverlo con promozioni e special sales.

Complicato stare sulla stessa barca dei grandi competitor del mondo beauty?
Da un lato no, ormai c’è molta più consapevolezza dei brand e del mondo della skincare, le persone sanno che un prezzo alto non corrisponde necessariamente a una qualità più elevata. Dall’altra parte, però, le grandi maison hanno grandi budget da stanziare per adv e nuove linee, e questo sballa un po’ il mercato.

È più facile o più difficile emergere per un indie brand oggi?
Più facile se sai come sfruttare il momento. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un crescente aumento di informazione riguardo al mondo skincare, soprattutto le nuove generazioni sono informatissime, tecnicismi e cavilli inclusi. E qui entriamo in gioco noi, rendendo accessibile quelle informazioni, dando loro tutte le delucidazioni di cui hanno bisogno. A differenza di molte grandi maison, per scelta più fredde e lontane dal consumatore, noi abbiamo deciso di seguirlo in tutti i passaggi che precedono, e seguono, l’acquisto. Con l’obiettivo di creare una vera e propria community che dialoga e ha un rapporto diretto con noi, sia via social network sia attraverso il nostro blog undermakeup.com, in cui parliamo di beauty routine ma anche di viaggi, di Milano, di tutto ciò che ci ispira…

Quanto è difficile bilanciare i costi di un brand completamente sostenibile e completamente made in Italy con un prezzo di mercato “giusto”?
Venendo da una famiglia di industriali, per noi il centesimo è fondamentale… (ride) E per riuscire a recuperare quel centesimo, ci si deve mettere in prima persona a seguire tutta la catena di produzione. Sarebbe certo più facile dare la commessa di produzione un’azienda che ti fa tutto, magari all’estero, ma allora l’imprenditoria dove sarebbe? Il valore aggiunto del Made in Italy quale sarebbe? È sfidante, ma si può fare. E si può fare persino senza vendere i prodotti al cliente finale a prezzi esorbitanti.

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Courtesy ZAGO

Cosa vuol dire essere un beauty brand dalla filiera di produzione corta?
Limitare i processi produttivi e le intermediazioni commerciali e allocare tutti i processi di sviluppo del brand entro un raggio circoscritto. In parole povere, “fare casa e bottega”, nel giro di 30 chilometri a nord di Milano, abbiamo a portata di mano fornitori, produttori e parte amministrativa. Insomma, ne godiamo in sostenibilità a livello ecologico ma anche in gestione precisa e controllata di tutto ciò che succede attorno al brand.

Quanto può essere vincente (o discriminante) il potere di un buon profilo Instagram per un marchio che si presenta sul mercato?
Instagram, TikTok, i social network in generale, oggi sono una grossissima fetta del biglietto da visita con cui ti presenti sul mercato, è fondamentale non lasciare nemmeno questo aspetto al caso. Può rappresentare anche un punto di svolta per farti conoscere dai mercati esteri. In ZAGO seguiamo tutto internamente, abbiamo preferito non affidare la gestione dei social ad agenzie che si occupano della creatività, preferiamo gestire in casa anche questo.

Prima di parlare con voi, ho fatto un giro sul vostro sito e sono rimasta ipnotizzata dalla sezione “beauty finder”. Raccontate cos’è a chi non l’ha mai provata?
È una coccola interattiva che abbiamo voluto regalare a tutte le persone che desiderano consigli per una beauty routine adatta alle esigenze della propria pelle. Attraverso una serie di domande, una specie di beauty test, l’utente scopre quali sono gli step di skincare che dovrebbe seguire e quali i prodotti migliori su cui investire. È un’idea semplice ma che permette di dare un feedback immediato per soddisfare le esigenze del consumatore. In più, permette a noi di analizzare i dati che raccogliamo per aggiustare il tiro delle collezioni future o concentrarci di più su una serie di prodotti che rispondano alle problematiche più comuni.

Qual è il segreto per rendere una collezione “vendibile”?
È questa la vera battaglia per gli indie brand come noi. Ancora una volta, la risposta è nella creazione prima e fidelizzazione sincera poi di una community con cui parlare la stessa lingua, da non relegare a ruolo di meri clienti.

3 essentials ZAGO su cui investire, la versione per Lei e per Lui.
Caterina: il tonico viso rigenerante con estratto di mirtillo, la crema viso illuminante Il Mio Glow e il primer idratante in stick Molto Fresh.
Gianluca: concordo su tonico e stick, e aggiungo anche il primer idratante 24h Bella Pronta.

Momento spoiler: ci rivelate qualcosa sui prossimi lanci?
Riguarderà il makeup e sarà in collaborazione con un personaggio… Shhh non possiamo dire di più.

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Courtesy ZAGO
Caterina Bartolozzi e Gianluca Ottolina, rispettivamente Creative Director e CEO di ZAGO