Epiphora è una sex blogger che si paga l’affitto e la spesa quotidiana testando vibratori tutti i giorni o quasi. Chi controlla che testi davvero il dildo di turno? Un po' come: chi controlla che il ragazzo del volantinaggio distribuisca davvero i volantini nella zona e non li metta a caso? Nessuno ma i click e i racconti su come raggiungere l’orgasmo con i sex toys le assicurano una credibilità (anche economica) di chi di vibratori se ne intende. Perché non sono vestiti o foto perfette su Instagram a far monetizzare le sex toys blogger: sono proprio le recensioni verosimili di oggetti miracolosi. All’apparenza. Ma attenzione: e se dopo aver provato 7 dildi diversi in una sola settimana si arrivasse alla conclusione che il vibratore non serve a raggiungere l’orgasmo vaginale? Sarebbe come dire che il gelataio sogna una bella fetta di pizza e rifiuta il gusto pistacchio di Bronte? Più o meno. È quanto emerge da una storia-fiume di blogger che testano sex toys e - tra le altre cose - non sanno come spiegare ai genitori che lavoro facciano davvero (come ne caso di Cara Sutra influencer di sex toys). Gli orgasmi non si raggiungono con i sex toys perché il lato sperimentale, eccitante e libidinoso, viene sostituito dalla meccanica e dalla recensione indefessa? Un po'. Dall’altro arriva anche il concetto di ritorno all’intimo, sempre più intimo, culto della propria vita sessuale. Dormire o no con il partner (letti divisi almeno una volta alla settimana aiuta) permette alla coppia di riappriopriarsi della propria masturbazione spontanea. Ovvero priva di oggetti quali vibratori. Ma se gli uomini insistono con la meccanica-manuale abbondando di connessione wi-fi dallo smartphone, le donne, a lungo tacciate di essere molto più restie a confessare la masturbazione, sono anche quelle che hanno supportato più calorosamente le evoluzioni dei sex toys come racconta Epiphora a Plaid Zebra «Ho iniziato il mio blog nel 2012 e da allora ne ho provate davvero tante: dal gemere per dildi troppo grandi all’avere la netta sensazione e poi realtà che un vibratore si era surriscaldato al punto da bruciare il piumone. E ho anche passato dei minuti terrificanti con un uovo di vetro nella vagina. Ho sentito il bruciore di sostante chimiche tossiche nei miei orifizi. Sono giocattoli terribili ma fa parte del mio lavoro».

Tanti, molti, troppi: che sia arrivata la fine del mondo della masturbazione tutta silicone & pile? Il campanello arriva dai vecchi forum dove donne non blogger svelano il perché la caccia all’orgasmo sia finita: troppa ostinazione non paga (e fingere non aiuta a uscire dall’impasse). E poi, per tornare al gelataio - la meccanica del piacere per quanto ora più evoluto, soft e anatomico non ha distrutto tutta la spontaneità di un orgasmo clitoride tout-court? DangerousLily tuona «certo ho provato lo stimolatore clitoride Womanizer e ho avuto il mio orgasmo ma prima ho passato un’ora per capire come azionarlo e incastrarlo tra le grandi labbra. Il tutto per 189 dollari». Se le donne si sono tolte molti tabù, compresi quelli sul ciclo mestruale, e dichiarano la propria libertà in fatto di cerette inguinali, il mercato sfacciatissimo delle blogger di sex toys nel suo recensire l’orgasmo perfetto potrebbe far collassare del tutto il mondo del dildo? Sempre Lily di DangerousLily cerca di tenere alta l’eccitazione «la nostra utilità nell’essere sex blogger è raccontare con le nostre recensioni l’importanza di masturbarsi lasciando aperto ogni scenario possibile of course. Ma categorie di video porno da suggerire è raro che compaiono. Del resto dopo aver speso «300 dollari per un enorme dildo di acciaio» non basta collegare il wi-fi (per il vibratore) chiudere gli occhi e via?