Timer set: 60 secondi. Il tempo sufficiente per un piccolo gesto e per essere felici. Dai ma veramente?! Lo sgomento di chi arranca sotto pianificazioni, scelte a lungo termine, incastri quotidiani è palese: basta meno di un minuto e la strada verso la felicità è ampiamente spianata. Malfidati, ricredetevi: sul New York Timescitano Gretchen Rubin, la happiness guru di “Happiness at home”, per spiegare come si può quantificare il tempo da dedicare alla felicità personale. Non parliamo di grandi aspirazioni o sogni ad occhi aperti: la felicità sta nella concretezza di tutti i giorni. In un minuto che dedichiamo a qualcosa che può aiutarci ad essere felici. La più sfuggente delle emozioni, quella che dura pochissimo e che è tale solo se condivisa, dipende dal suo negativo, l’altra faccia della sua medaglia di esistenza: i pensieri no, che possono trascinarci in una spirale triste dalla quale diventa difficile uscire. Invece la felicità è un esercizio quotidiano: praticare l’ottimismo invece del pessimismo e del “tutto nero ma lo affronto con ironia” è la chiave. Essere ottimisti non significa necessariamente non essere realisti, ma guardare oltre la situazione brutta senza perdere le speranze: un modo per dire “Ok, sarà difficilissimo superare questo ma mi aiuta a capire qualcosa in più di me”. Anche circondarsi di persone che cercano sempre il lato positivo può essere un aiuto enorme ad affrontare il quotidiano: “Non sopporto più le persone che mi annoiano anche pochissimo e che mi fanno perdere anche solo un secondo di vita” sosteneva Goffredo Parise in una frase che dovremmo tatuarci addosso o appendere con un post it sul computer. Ci semplificherebbe molto l’esistenza. Eliminare le negatività passa dai rapporti sociali e da come ci poniamo noi nei confronti del mondo, non solo dalla sicurezza degli oggetti di cui ci circondiamo. Il primo step (non dura un minuto ma richiede tempo) è questo: ripensare alle relazioni che intratteniamo. Il declutteringin grande stile su noi stessi è un lavoro lungo e faticoso che però si può suddividere in tanti piccoli step giornalieri, partendo proprio dalle cose fisiche, materiali, che tendono a seppellirci.

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Stop all’accumulo inutile, ok (con la colonna sonora giusta). Ma non buttare tutto-tutto: ci sono oggetti apparentemente insignificanti che sono simboli di una vita. Il biglietto di auguri per un compleanno passato ti ricorda un momento bello o una persona cara? Non buttarlo. Invece potresti continuare a tenere un regalo sgradito solo perché costosissimo o “prezioso”, nonostante sia stato il dono di qualcuno che è fuori da tempo dalla tua vita. In questo caso, riflettici bene: ti piace davvero, lo usi? Altrimenti regalalo a tua volta, donalo in beneficenza, portalo in un mercatino dell’usato. Togli da casa, dall’armadio, dalla tua vita tutto quello che è superfluo in modo negativo. Non diciamo di vivere come un’asceta, ma di rivalutare quanto peso diamo agli oggetti riteniamo indispensabili per la nostra storia personale, sì. Felicità, come trovarla? Preparati con guanti e sacchetti e butta via, ti sentirai molto meglio. Sono questo tipo di cose che durano un minuto (o anche meno) ad essere un training perfetto per la felicità, perché sono esperienze. La verità sta qui: sono le esperienze che ci rendono felici, non le cose legate a quelle esperienze, che funzionano solo nel ricordo come dicevano i romantici inglesi dell’Ottocento. La felicità è una somma di piccole cose, canterebbe Niccolò Fabi. E ce ne sono tante, semplicissime, che possiamo fare per allenarci alla felicità. L’elenco delle cose da fare in meno di un minuto per essere felici è di una semplicità sconcertante. Gesti quotidiani. Pulizia e ordine mentale nel caos di consegne, scadenze e impegni che affollano le nostre giornate: e non dite “sembra facile”. Serve meno di un minuto. Più facile che bere un bicchiere d’acqua.

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#1 Appendi correttamente il cappotto: non si stropiccerà e sarà sempre perfetto e pronto all’uso. Non lasciarlo a caso sul divano o buttato su una sedia.

#2 Leggi una lettera e buttala via: evadi la tua posta un pezzo alla volta, con costanza.

#3 Rispondi ad una email: confessa, quante ne hai in giacenza?

#4 Appunta una frase sulla felicità o una citazione che ti piace: fallo su Facebook, sul tuo diario personale, sull’agenda o su Twitter. Dove vuoi, ma fallo.

#5 Rispondi ai messaggi: liberati dalle notifiche in attesa su WhatsApp, ti sentirai subito meglio. E se non vuoi essere disturbato, tieni il telefono in modalità aereo mentre finisci di fare qualcosa di importante.

#6 Lava i piatti subito dopo aver mangiato: non lasciarli nel lavello, resteranno lì per sempre. Il trucco è lavarli rapidamente o "lanciarli" subito in lavastoviglie.

#7 Butta i giornali che non servono più: cosa te ne fai dei numeri del 1987?! Non sei un emeroteca! Per gli archivi sono preziosissimi, per te sono solo un peso, quindi telefona e concorda un appuntamento per portarli lì.

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