Al tema della personalità anaffettiva Marco Bellocchio ha dedicato il suo ultimo film, Fai bei sogni, con protagonista Valerio Mastandrea. Cinema a parte la questione è molto delicata e colpisce molte più coppie e relazioni amorose di quanto si pensi. La domanda è: in che modo l'anaffettività è un problema e quali ne possono essere le cause. In amore è giusto soffrire per questo aspetto che presuppone una carenza tale di amore, appunto? Dal un punto di vista definitorio per anaffettività si intende l'incapacità di una persona di provare o esprimere affetti. In altre parole, si tratta dell'incapacità, più o meno patologica, di provare emozioni o di esprimere le emozioni che si riescono a provare, che quindi rimangono represse e non espresse. Non di rado questo fenomeno si manifesta in persone che sono soggette a stress, hanno molte cose a cui pensare e non vengono mai ricambiate o aiutate, malgrado compiano gesti che non esprimono indifferenza alla vita altrui. Gli affetti, in genere, sono sentimenti di singolare intensità che si sottraggono al controllo della volontà. Un comportamento è definito come "affettivo" quando è causato da forti emozioni.

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Un uomo anaffettivo non prova né esprime affetti in condizioni e circostanze in cui normalmente questi vengono provati o ci si aspetta socialmente che vengano provati. Il problema può rientrare in un quadro psicopatologico particolare e precisato (psicosi) e si esprime attraverso la difficoltà di mostrare sentimenti ed emozioni. In casi particolarmente complessi l'anaffettività può accompagnarsi a una barriera corporea particolarmente pesante: in questo caso la persona anaffettiva è anche scarsamente propensa ai contatti fisici, fino a provare imbarazzo o disagio nell'essere abbracciata. In psicopatologia l'anaffettività non è considerata una sindrome, ma un sintomo. Può essere presente infatti anche nell'anoressia mentale, in alcuni tipi di psicosi e in misura minore nelle nevrosi ossessive e in alcuni disturbi di personalità.

Anaffettivo cause. Si tratta spesso di un fenomeno di tipo difensivo che si palesa contestualmente alla presenza di emozioni particolarmente forti o che incutono paura. Anche all'interno di disturbi di personalità, infatti, e in particolar modo nel disturbo bipolare, possiamo avere questa caratteristica di anaffettività come fase transitoria.

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Anaffettivo sintomi - La problematica compare in età adulta, quando si iniziano a vivere situazioni che di norma dovrebbero far esprimere un particolare vissuto emozionale e il coinvolgimento di sentimenti, come un fidanzamento, il matrimonio, la maternità, il rapporto con i figli, le relazioni con amici e parenti. Le caratteristiche essenziali di questo disturbo sono una sorta di incapacità a provare o manifestare emozioni. I sintomidell'anaffettività. È caratterizzata da tutti o alcuni dei seguenti elementi: una smodata dedizione al lavoro, importanza irragionevole ad aspetti materiali e narcisistici dell'esistenza; comportamento regolarizzato secondo l'apprezzamento degli altri; smodato apprezzamento sul piacere per l'estetica, l'immagine di cose e persone; riduzione della capacità di godere di sé stessi, delle relazioni e della vita. Si può parlare di un ciclo di trasmissione intergenerazionale dell'anaffettività e dell'insensibilità, per cui chi ha già subito il danno delle carenze affettive, a sua volta lo trasmette. Interrompere questa "catena" richiede un lavoro paziente e doloroso su se stessi. Per questo è consigliabile intraprendere un percorso di psicoterapia.

Anaffettivo cura - È indispensabile un trattamento psicoterapeutico, anche se è molto difficile portare a termine tale cura a causa della inconsapevolezza del paziente alla necessità di un intervento su questo aspetto della propria personalità. Sono di solito abbastanza casuali i fattori della remissione di questo sintomo: a volte basta un incontro importante e la personalità di un soggetto cambia notevolmente. C'è però chi, come lo psicoterapeuta Paolo Crepet, ritiene che se una persona “nasce” anaffettiva ci muore anche: per lui nei casi veri e propri di anaffettività non si tratterebbe di un “blocco” affettivo, come tale superabile, ma di una personalità che si è strutturata in quel modo fin dalla più tenera infanzia e che in quanto tale non è granché modificabile.