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La sindrome del colon irritabile, spesso determinata da stress e ansia, può insorgere in seguito a emozioni forti o a rabbia trattenuta.

I sintomi sono molto evidenti, perché consistono soprattutto nel dolore che interessa la parte bassa dell’addome. L'intestino può essere stitico, diarroico oppure di tipo misto, ossia con alternanza tra stipsi e diarrea.

Molto importante è stare attenti all’alimentazione, oltre che evitare tutte le cause legate a un’origine psicosomatica.

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I cibi da evitare se hai il colon irritabile

Tra gli alimenti da consumare con moderazione o da escludere dalla dieta ci sono i seguenti:

  1. Peperoncino
  2. Caffè
  3. Bevande gassate
  4. Derivati del grano
  5. Derivati della segale
  6. Latte
  7. Alcuni tipi di frutta (come mango, pera, cocomero, ciliegie, albicocche, datteri, fichi etc.)
  8. Cioccolato
  9. Certe verdure (come cicoria, bietola, asparagi, broccoli, finocchi, peperoni, legumi etc.)

Gli studi degli ultimi anni trovano riflesso nell'elenco precedente, che si è arricchito della presenza di alcuni cibi con FODMAP (Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols): si tratta di zuccheri dall’alto potere fermentativo (fruttosio, lattosio, fruttani, xilitolo) che, come conferma una ricerca australiana pubblicata su Gastroenterology, accentuano i sintomi della sindrome del colon irritabile.

Colon irritabile: cosa mangiare

Un nuovo studio della Mayo Clinic, pubblicato su British Journal of Pharmacology, ha dimostrato che alcuni cibi sono indicati per i soggetti che soffrono di questa sindrome. Eccoli:

  • Tutti gli alimenti ricchi di fibre
  • Probiotici e prebiotici
  • Olio di menta piperita (contrasta i dolori addominali)
  • Enzimi digestivi (soprattutto se si soffre di diarrea)
  • Iberogast (preparato fitoterapico che contiene l'estratto di nove differenti piante)
  • Radice di angelica
  • Fiori di camomilla
  • Cumino
  • Cardo mariano
  • Melissa
  • Menta piperita
  • Chelidonia
  • Radice di liquirizia
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Il parere dell'esperto

Abbiamo incontrato il professor Antonio Iannetti, gastroenterologo di Roma, per saperne di più sul tema del colon irritabile.

Cos'è la sindrome del colon irritabile?

Detta anche colite spastica o colite nervosa, è un disordine funzionale dell'intestino, caratterizzato da dolore addominale, associato spesso a disturbi della defecazione o a sintomi come il gonfiore e la tensione addominale.

Come si diagnostica?

La diagnosi è di esclusione e perciò bisogna accertare l'assenza di una compromissione anatomica o organica del tubo digerente o di anomalie di laboratorio agli esami ematici.

Ciò è importante per distinguere questa patologia da altre che coinvolgono il tubo gastroenterico e che si associano ad alterazioni anatomiche della mucosa e/o della parete dell'intestino e/o ad alterazioni biochimiche del sangue.

È opportuno effettuare alcuni esami di laboratorio di base e, quando le condizioni cliniche lo suggeriscono, ed in soggetti che abbiano superato i 50 anni o comunque con familiarità per malattie neoplastiche dell'intestino, anche esami strumentali di imaging, in primis una colonscopia.

Chi ne è più soggetto?

La sindrome dell'intestino irritabile è una condizione molto comune e debilitante, che interessa circa il 10% della popolazione, soprattutto di sesso femminile e con un tasso più alto di prevalenza tra i 30 a i 50 anni.

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Quali sono i cibi da evitare e quelli da preferire?

La dieta è importante, ma spesso non risolutiva. Un eccesso di fibre può aumentare la produzione di gas.

Nei casi clinici a componente stitica, l'apporto di fibre morbide, 25-30 grammi al giorno, può aiutare, perché queste costituiscono agenti formanti massa, cioè aumentano il volume, ma riducono la consistenza delle feci, e contribuiscono alla regolarizzazione della flora batterica intestinale.

Evitare tutte le sostanze che hanno un'azione stimolante sulla motilità intestinale come la caffeina e la teina, alimenti che fermentano come le bevande gassate, legumi e la frutta dopo i pasti (meglio consumarla lontano).

Si può guarire?

Purtroppo è un disturbo che tende a un andamento cronico e ricorrente. L'aiuto dello specialista è fondamentale, per migliorare la qualità della vita e, chi soffre di questo disturbo, deve ricorrere a cicli terapeutici, deve regolare l'alimentazione e l'apporto di fibre, favorendo un'attività sportiva amatoriale, che possa ridurre lo stress del quotidiano.

Come si cura il colon irritabile?

La strategia terapeutica per la sindrome dell'intestino irritabile si basa principalmente sul trattamento dei sintomi riferiti dal paziente, essendo spesso sconosciuta la causa scatenante.

Talora è opportuno il ricorso a lassativi osmotici, che hanno un'azione più performante, senza irritare la mucosa intestinale. I farmaci più utilizzati sono i lassativi, gli antidiarroici, gli antispastici, i procinetici, gli antidepressivi e gli ansiolitici. Talvolta si consiglia la psicoterapia o la fisioterapia.

Photo: Gettyimages.com