Ogni dieta iperproteica - in primis Mayo, Scarsadale, Dukan, Atkins e Tisanoreica - riduce drasticamente l'assunzione di carboidrati e favorisce l’induzione della chetosi, una condizione in cui il corpo, a "corto" di zuccheri nel sangue, compensa questo stato con un aumento di corpi chetonici, tra cui l'acetone.

Come per ogni dieta squilibrata se si mangiano troppe proteine alla lunga possono insorgere disturbi che possono sfociare in malattie anche gravi. «La dose giornaliera raccomandata per un adulto varia dai 50 ai 62 grammi di proteine al giorno», spiega la dietologa e nutrizionista Kaleigh McMordie al Reader's Digest elencando le 7 principali conseguenze di una dieta molto ricca di proteine.

1. Cattivo umore. È uno dei primi indicatori di un surplus proteico. Per ritrovare il buonumore è necessario riequilibrare i macronutrienti. Per quanto riguarda i carboidrati meglio optare per frutta, riso o avena.

2. Stanchezza mentale. «Ridurre l'assunzione di carboidrati è rischioso, perché sono la fonte primaria di energia per il cervello e una loro carenza rende difficile la concentrazione», spiega McMordie.

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3. Rabbia. «Senza una quantità adeguata di carboidrati, il livello di zuccheri nel sangue precipita e l'organismo non produce abbastanza serotonina, l'ormone che regola l'umore».

4. Chili in più. «Se si esagera con le proteine animali, spesso ricche di grassi, o con i frullati proteici, che contengono zuccheri aggiunti, si verificherà un aumento di peso».

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5. Stipsi. «Sostituire troppi alimenti con le proteine può causare una carenza di fibre da cereali e verdure, importantissime per la digestione e la regolarità intestinale».

6. Sete continua. «Per smaltire l'eccesso di proteine, i reni fanno un lavoro extra che provoca un aumento del bisogno di urinare e, quindi, una leggera disidratazione, senza contare il rischio di calcoli renali soprattutto per chi ne è già soggetto», spiega lo chef Ken Immer.

7. Alito cattivo. «Quando il corpo va in riserva di carboidrati, comincia a usare il grasso come combustibile metabolico e questo favorisce la produzione di chetoni, che possono dare all'alito uno spiacevole odore di acetone», conclude McMordie.