I sintomi della menopausa e le difficoltà che possono portare nella vita intima non sono proprio gli argomenti più gettonati per le chiacchiere da pausa-caffè o tra amiche, e neanche con il proprio medico, tanto che la maggior parte delle donne spera che sia il ginecologo a prendere in mano l'argomento per primo. Eppure, 1 donna su 2 in post-menopausa soffre di una condizione patologica definita come Atrofia Vulvo-Vaginale, i cui sintomi più frequenti sono secchezza vaginale che causa dolore o irritazione durante i rapporti sessuali. Mal comune, mezzo gaudio? Non proprio. E poi, perché soffrire in silenzio? Condizionamenti di natura culturale, ma anche (comprensibile) riluttanza a discutere di temi così sensibili, rendono questa una patologia poco conosciuta e sottodiagnostica.

Per uscire dal guscio e iniziare ad affrontare la situazione, però, ci sono tanti strumenti ad alto tasso di riservatezza, a partire dal web. Ad esempio, l'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna ha avviato una collaborazione con l'azienda farmaceutica Shionogi proprio sul tema dell'Atrofia Vulvo-Vaginale. Il primo passo è stato la creazione del sito ilMioPiccoloSegreto, «un canale di informazione semplice, facilmente accessibile, ma scientificamente rigoroso, per aiutare le donne a conoscere la problematica, a riconoscerla e a segnalarla al ginecologo» come racconta Nicoletta Orthmann, consulente medico di Onda. Da un recente studio condotto in diversi paesi europei tra cui l'Italia è emerso che il 35% delle donne è preoccupata per l'esposizione agli ormoni, mentre il 39% trova le terapie locali molto scomode.