Gli scienziati la definiscono caloric restriction. Un bestseller anglosassone parlava di fasting (digiunare), o meglio di un regime 2 su 5: due giorni leggeri su cinque normali. Il naturopata Marc Mességué suggerisce la regola del one day light ogni settimana. Il ricercatore/gourmet Marco Bianchi preferisce invece parlare di “digiuno diluito”, dettando le regole con un manuale che gioca con il paradosso già dal titolo: Le ricette della dieta del digiuno (scritto con MariaGiovanna Luini e pubblicato da Mondadori). L’idea alla base è sempre la stessa: saltare qualche pasto conviene. Se poi il digiuno si prolunga per un giorno o due alla settimana, meglio ancora.

Obiettivo? «Non solo uno», racconta Marco Bianchi (ospite di Geo, su Raitre, ogni venerdì). «Il più semplice è stare in linea. Il più ambizioso è quello di vivere più a lungo in salute: ricercatori, come l’italiano Luigi Fontana, hanno dimostrato che ridurre le calorie favorisce l’allungamento della vita. Un gruppo di volontari che per sette anni ha seguito con lui una restrizione calorica del 20-30%, nutrendosi in modo ottimale una volta a tavola, ha mostrato riduzioni significative di problemi cardiovascolari e di alcuni fattori di crescita tumorali».

Occidente bulimico. «Ma molti partono da motivazioni etiche: un digiunatore convinto come Umberto Veronesi - l’oncologo che del libro firma la prefazione, ndr - lo fa soprattutto pensando alla micidiale contraddizione tra un terzo mondo affamato e un occidente bulimico, ammalato di troppo cibo». E poi risparmiarsi un panino in piedi in qualche bar affollato o un pasto in mensa nei giorni di superlavoro per molti è anche una soluzione pratica, specie se si è a dieta: aiuta a stare in linea senza lo sforzo di pesare cibi e nutrienti anche in pausa pranzo. E a fine settimana il conto delle calorie vira decisamente al basso. «Per la salute femminile c’è un motivo in più», spiega MariaGiovanna Luini, senologa dell’Istituto Europeo di Oncologia e scrittrice (ha appena pubblicato per Cairo Il male dentro).

«Il digiuno periodico contribuisce al riequilibrio di alcuni ormoni, tra i quali l’insulina, grazie a una diversa produzione del suo fattore di stimolazione: il che si traduce in un minor rischio di tumori ormonodipendenti, soprattutto quelli del seno. Ma anche nella riduzione del grasso addominale e di tutte le condizioni che favoriscono il diabete». Perfetto, non resta che prenderne atto. Anche la scienza (oltre che il girovita) lo conferma: digiunare di tanto in tanto conviene. Ma allora il mantra “se salti un pasto poi assorbi il doppio nel successivo” è da archiviare? «Chiaro che se rinunciamo al pranzo e poi a cena ci abbuffiamo non ne trarremo alcun beneficio», continua MariaGiovanna Luini. «Però bisognerebbe avere il coraggio di dire basta all’ossessione magrezza e avere uno sguardo più globale sull’alimentazione, che deve essere prima di tutto sana ed equilibrata. Quindi tranquilli: i “tragici danni del pasto successivo” non ci sono proprio se teniamo in frigo cibi “puliti”. La formula del digiuno diluito non crea problemi di assorbimento al pasto dopo. Anzi, con le ricette di Marco Bianchi si può digiunare e poi riprendere a mangiare di gusto senza ingrassare».

In pratica. Marco Bianchi assicura che in un mese anche il più incallito mangiatore può diventare un gourmet-digiunatore. «Prima di tutto, cercarsi degli alleati per fare cose interessanti mentre si salta il pasto. Io lo faccio più facilmente nel fine settimana: rinuncio al pranzo del sabato e della domenica, limitandomi a un po’ di fruttafresca e a un litro di tisana o un infuso. Poi la sera mi concedo una buona cena in famiglia o con amici: mi piace cucinare per gli altri. Per chi inizia, consiglio questo schema: un pasto normale, uno di digiuno e un altro normale, ovviamente senza ingozzarsi di cibi ad alto indice glicemico subito dopo (vedi dolci, pizze, focacce, pane e pasta non integrali). Dopo circa tre ore da un pasto ad alto indice glicemico infatti la glicemia scende e torna la fame, insieme a un appetito vorace (e all’ansia!)».

Quali cibi consiglia? «È il mondo green che ci viene in soccorso ogni volta che desideriamo nutrirci in salute e senza appesantirci. Dunque verdure di stagione, cucinate con olio extravergine d’oliva. E poi cereali e legumi, pesce, frutta. Ecco un esempio: 400 grammi di fagiolini verdi scottati in acqua e ripassati in padella con pomodori secchi, un filo d’olio e sesamo tostato. Sono buonissimi e ricchi di potassio, calcio e folati. Se poi aggiungete tonno o sgombro al naturale, vi arricchite di proteine e grassi insaturi essenziali. Dopo il digiuno, una delizia».