Spesso dolorosa, l'endometriosi, è una malattia che colpisce per il 50% donne tra i 29 ai 39 anni in cui il tessuto che normalmente è posizionato all'interno dell'utero, l'endometrio appunto, cresce al di fuori dell'utero coinvolgendo le ovaie, l'intestino, il tessuto che riveste il bacino, raramente estendendosi oltre la regione pelvica. Nell'endometriosi, il tessuto endometriale dislocato continua ad agire come farebbe normalmente ovvero addensandosi, rompendosi e sanguinando con ogni ciclo mestruale. Dato che questo tessuto dislocato non ha modo di uscire dal corpo, rimane all'interno. Quando l'endometriosi coinvolge le ovaie si possono formare cisti chiamate endometriomi. Il tessuto intorno può irritarsi e sviluppare tessuto cicatriziale e aderenze, vale a dire tessuto anomalo che lega gli organi insieme.

«Uno dei principali enigmi che circondano l’endometriosi è la causa. L’ipotesi più accreditata è quella della mestruazione retrograda: sotto la spinta delle contrazioni del ciclo, sembra che alcune cellule prendano la direzione sbagliata e risalgano le tube sino al peritoneo, dove vanno a impiantarsi provocando i problemi che sappiamo», aggiunge il professor Paolo Vercellini, direttore del Centro Endometriosi della Clinica Mangiagalli di Milano.

Tra i principali sintomi si riscontrano dolore, a volte molto forte, in particolare durante il ciclo mestruale, dolore pelvico, crampi addominali, dolore durante e/o dopo i rapporti sessuali, dolore associato a movimenti intestinali o minzione, sanguinamento eccessivo durante il ciclo (menorragia) o tra un ciclo e il successivo (menometrorragia), problemi di fertilità (esistono trattamenti efficaci che contrastano il problema), stanchezza, diarrea, stitichezza, gonfiore, nausea, in particolare durante il periodo mestruale.

«L’infiammazione rallenta tutte le attività cerebrali, causando il cosiddetto sickness behaviour, il comportamento di malattia: debolezza, astenia, febbricola, malessere generale, depressione appunto, tristezza, sfiducia nel futuro e nella possibilità di guarire. È un dramma sociale, perché l’endometriosi colpisce in Italia 3 milioni di donne, una su dieci. Viene diagnosticata con un ritardo medio di 7-10 anni. Come intervenire? O togliendo la mestruazione, che riaccende il fuoco ogni mese, o con una pillola assunta senza pause o con farmaci specifici. Si ricorre alla chirurgia quando ci sono grosse cisti ovariche endometriosiche, quando il dolore non risponde alle cure mediche perché l’incendio ha già fatto troppi danni, quando ci sono quadri acuti o complicanze», spiega la dottoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica del San Raffaele Resnati di Milano.

Nella foto (Gettyimages.com) Lena Dunham al Met Ball il 1 maggio 2017 prima di andare in ospedale. Dall'ospedale ha scritto: «Voglio dire a tutte quelle affette da disturbi cronici che non siamo deboli. Lavoriamo e ci prendiamo cura dei nostri cari anche quando vorremmo solo stare a letto». In seguito la Dunham è stata anche costretta ad annullare il suo Lenny Tour, una serie di spettacoli dedicati a politica e femminismo in giro per gli Stati Uniti: «Anche se sto meglio rispetto a un anno fa, purtroppo ci sono state alcune complicazioni legate all’ultimo intervento chirurgico che ho subito per curare l’endometriosi», ha raccontato sul suo profilo Instagram