«Il cancro non è affatto divertente, ma una cosa è certa: chi ha un tumore, ha un disperato bisogno di ridere. Se, infatti, con si può ridere per un cancro, si deve ridere con il cancro!». Con questa convinzione Cristina Ferroni, a cui fu diagnosticato un tumore al seno a 52 anni, 16 anni dopo avere perso la sorella gemella per la stessa malattia, ha deciso di scrivere un diario tragicomico della sua malattia.

«PT1BLN1MTO. Non è la matricola di un frullatore, né il seriale di uno smartphone: Buongiorno, Vi presento il mio cancro al seno. Questo è quello che io chiamo il codice fiscale del mio carcinoma». Inizia così il suo libro, Fuori di tetta (15 euro, i proventi della vendita del libro saranno interamente devoluti ad Andos Onlus Comitato Milano), un viaggio in oncologia durato 13 mesi che narra la storia di due tette: Gulliver che ruota e gorgoglia e Lilliput che da “spiaggiata” diventa pin up, di un professor Tettologo (Fabio), di una Tettologa (Daniela) e di un magnifico Tettoplastico (Adriano). Poi ci sono anche Grazia, l’amica di Tetta incontrata in sala d’attesa, e Luisella, la psicologa che con la terapia di gruppo supporta le pazienti.

Il diario è una raccolta esilarante di racconti, appunti e chat che l'hanno accompagnata durante le terapie e gli interventi. Si va dal ritorno in piscina dopo l'intervento con il seno avvolto nella pellicola trasparente alle protesi ballerine passando per la colorazione di capelli sbagliata.

Credito foto: un particolare della copertina del libro Fuori di tetta.