Cos'è il tradimento? Perché si cade in tentazione? Chi viene scoperto e chi preferisce confessare? Abbiamo incontrato Luigi Mastronardi, psicologo e psicoterapeuta, esperto di psicologia per il benessere, per fare chiarezza sull'argomento.

Cosa spinge un individuo a tradire? C'è una predisposizione?
Il tradimento nasce da una necessità di rivivere il corteggiamento. Naturalmente ha molteplici aspetti, perché si può parlare sia del traditore/traditrice seriale, che è incorreggibile, sia del traditore/traditrice occasionale che si trova nella circostanza favorevole e ne approfitta. Il primo caso è quasi fuori da ogni terapia o volontà di cura, il secondo potrebbe essere gestito agevolmente all'interno della coppia.

Come potrebbe essere gestito?
La casistica è molto varia e ci sono molte variabili. Se il rapporto si può recuperare, la strategia migliore è quella di spiegare il perché il fatto sia avvenuto, elencando con umiltà le possibili motivazioni. In questo bisogna anche dare rassicurazione che non avverrà mai più e che il fatto è stato di una trascurabile importanza. Il tempo poi farà il resto.

Il tradimento si può prevenire?
No, in quanto è il frutto della soddisfazione di un bisogno. Ma certamente se non c'è dialogo all'interno di una coppia è più facile che ciò accada.

Come vive l'uomo il proprio tradimento? E la donna?
L'uomo vive il proprio tradimento con leggerezza con la scusa che si tratta di una necessità psicofisica. Al contrario, vive, però, il fatto di essere stato tradito con enorme sofferenza, perché viene messa in discussione la sua proprietà e il suo territorio. La donna tradisce in modo molto sportivo, considerandolo qualcosa che eventualmente le è dovuto. Il tradimento subìto, invece, è un attacco terribile alla propria autostima e, quindi, può produrre sofferenza e disagio fino alla malattia.

Tra le vittime soffrono di più gli uomini o le donne?
Gli uomini soffrono perché viene meno l'idea del possesso, della proprietà e anche la messa in discussione della propria virilità. Le donne, invece, subiscono un attacco frontale alla propria femminilità e seduttività e, quindi, è un'intera personalità che può venire messa in discussione.

Chi viene scoperto più facilmente? E chi preferisce confessarlo?
Gli uomini sono molto maldestri e, a volte, confessano quasi per liberarsi del senso di colpa. Le donne non confessano mai, nemmeno sotto tortura. O quasi mai.

Con che percentuale un tradimento porta alla fine di una relazione?
La percentuale è diventata molto alta negli ultimi tempi, perché i fondamentali del matrimonio o di una vita di coppia sono diventati molto fragili. Le unioni solide di una volta non esistono più o sono molto rare, quindi basta un nonnulla che porta alla fine di tutto.

Cosa serve per il benessere della coppia secondo lei?
A mio avviso, prima si toglierà alla sessualità quel suo spazio sacro di religioso tabù prima si farà un passo avanti verso la serenità della coppia. Non è impossibile, se si pensa che anni fa la convivenza era considerata un sacrilegio e adesso, invece, è un indispensabile passo propedeutico al matrimonio. Io personalmente sono convinto che bisognerebbe lasciare esprimere liberamente la sessualità anche fuori della coppia, ma mi rendo conto che è un pensiero prematuro.