Una delle prime parole che i bambini imparano a pronunciare, "grazie" è molto più di una semplice espressione di cortesia. Gesto sottovalutato in un mondo che va sempre di fretta, la gratitudine è un valore fondamentale, un bene essenziale per se stessi e per gli altri.

Cos'è la gratitudine? Si tratta della "riconoscenza per un servizio o per un beneficio ricevuto". Dire grazie significa riconoscere, e quindi accettare, il fatto che si ha bisogno l'uno dell'altro. Concetto che è alla base della società! Ma soprattutto, la gratitudine è un valore essenziale per vivere bene con gli altri, come sottolinea Rebecca Shankland, docente di psicologia: «La nostra attenzione è naturalmente attratta dagli elementi negativi e minacciosi che incontriamo ogni giorno. La gratitudine ci permette di adattarci meglio a queste situazioni. Al contrario della paura o della tristezza, la gratitudine è un sentimento positivo perché aumenta la nostra sensazione di benessere, vitalità e la nostra tendenza a fidarci degli altri e ad aiutare il prossimo».

Perché è così importante sapere dire "grazie"? Per prima cosa perché è la base dell'educazione, poi perché è un atteggiamento positivo verso la vita. «Genera una visione più ottimistica delle cose e ci aiuta ad andare avanti, soprattutto nelle situazioni difficili», spiega Shankland.

Un punto di vista condiviso da Anne-Solange Tardy, autrice di Merci, mon carnet de gratitude: si tratta di sviluppare una maggiore attenzione verso ciò che succede di positivo ogni giorno. Tutte quelle cose preziose che, purtroppo, tendiamo a dimenticare o a dare per scontate. Inoltre, i benefici della gratitudine sono stati provati: «Ci si sente molto più felici quando si è consapevoli di ciò che ci porta gioia. Poi è un circolo virtuoso: sentirsi più felici aiuta a trovare l'energia per raggiungere i nostri obiettivi che sia prendersi cura di chi amiamo o migliorare qualcosa».

Come esprimere ogni giorno la propria gratitudine? Essendo abituati a dire "grazie" in modo quasi automatico, come possiamo imparare a esprimere gratitudine senza che questo gesto diventi troppo forzato? Secondo Rebecca Shankland: «Quello che conta, prima di tutto, è coltivare la gratitudine come emozione. Si può essere grati anche senza il bisogno di esprimerlo, se risulta difficile. Potrebbe essere il caso, per esempio, di una persona introversa o cresciuta in una famiglia dove non si è abituati a esternare regolarmente la gratitudine».

Come fare? «Prestando maggiore attenzione a ciò che accade ogni giorno e a ciò che ci fa sentire bene: una persona che ci cede il posto sui mezzi, una persona che ci sorride per strada, un'altra che ci fa passare davanti in fila... tanti piccoli gesti che spesso passano inosservati a differenza di cose negative che ci rimangono più imprese, come quella persona che ha dimenticato di tenerci aperta la porta o quella che ci ha "rubato" il parcheggio. In entrambi i casi concentriamoci sulle cose positive, non su quelle negative».

Dire grazie in modo più consapevole può cambiare la nostra vita. Al di là della semplice forma di cortesia, ringraziare può avere un forte impatto, per esempio, rafforzando l'autostima. Come è accaduto alla fotografa Lea Marin: «Sono andata a scattare un servizio su degli alloggi precari. Dopo la pubblicazione delle immagini il sindaco è rimasto così colpito che ha chiesto al proprietario di iniziare subito i lavori. Gli affittuari hanno spedito a me e al giornalista che ha scritto l'articolo una lettera di ringraziamenti firmata anche da un bambino. Questo gesto per me è stato importante, perché mi ha fatto capire che il mio lavoro può cambiare, migliorare, qualcosa».

Via marieclaire.fr

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