Una sensazione improvvisa di prurito. Spesso ingiustificata nella prassi più "scontata" delle diagnosi mediche. Un fastidio diffuso nello strato superficiale della pelle che può, talvolta, nascondere un mondo di problematiche irrisolte. Sì, perché l'orticaria da stress è una malattia che colpisce il 20% della popolazione adulta senza distinzione di sesso, ed è anche la spia di un problema nascosto, spesso ignorato, che si manifesta con chiazze pruriginose. Più frequente tra i 30 e i 50 anni e in estate, non è contagiosa e può scomparire in poche ore, ripresentarsi a distanza di pochi giorni o mesi, a volte diventare cronica. Una cosa è indubbia: la prima cosa da fare se compaiono macchie che danno prurito è farsi visitare quanto prima dal dermatologo. Ma andiamo con ordine per capire bene di cosa si tratta.

Sintomi. Causata da una secrezione elevata di istamina, si manifesta con eruzioni cutanee dure e rosa, simili a punture di zanzare, sul viso, sulle braccia e sul tronco, raramente sulle palpebre e sulle mucose. Forma, quantità e dimensioni sono variabili: a volte, più macchie confluiscono in un’unica macchia. Appaiono all’improvviso e scompaiono per poi ricomparire a pochi millimetri di distanza. Altra caratteristica è il prurito e un senso di malessere generale. Generalmente si manifesta per pochi giorni, a volte può ripresentarsi per mesi o anni.

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Diagnosi. Il dermatologo controlla la pelle e fa un test per vedere se la pelle si arrossa o si gonfia subito dopo lo sfregamento. Se la persona non ha fatto uso di medicinali e non ha mangiato cibi particolari prescrive gli esami del sangue (test allergologici) per verificare le funzionalità del fegato, della tiroide e dei reni. Se l'esito è negativo potrebbe essere prescritta una gastroenteroscopia o una radiografia del torace o un esame delle arcate dentali per rilevare la presenza di eventuali granulomi nascosti.

Cause. Tanti sono gli eventi che possono scatenare un maggiore rilascio di istamina. La forma più semplice, detta orticaria fittizia - provocata da un forte stress, uno sforzo fisico, una corsa, lo sfregamento di indumenti sintetici sulla pelle o il contatto con sostanze tossiche o piante velenose - si risolve velocemente. La forma più seria, detta “gigante” per la dimensioni dei pomfi, può essere scatenata da una puntura di insetto o dall'assunzione di crostacei. L'orticaria cronica presenta crisi che vengono sedate utilizzando il cortisone. Infine, può essere la conseguenza di un’infezione.

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Rimedi naturali e farmaci. Grattarsi può alleviare il prurito, ma può provocare graffi e infezioni. Per contrastare il fastidio si consigliano bagni in acqua tiepida in cui siano diluiti amido e malva. La pelle va asciugata tamponando delicatamente le zone arrossate. La somministrazione di antistaminici, per via orale o topica, come anticipa il loro nome, blocca l’azione dell’istamina. Se la forma è cronica, il dermatologo può prescrivere medicinali a base di cortisone.

Cibi da evitare. «La situazione è più complessa se si ipotizza un’orticaria scatenata da alcuni cibi o particolari farmaci (antibiotici e analgesici) perché richiede un’indagine approfondita: bisogna accertarsi che la persona non soffra di intolleranze alimentari. In questo caso l’orticaria può ricomparire ogni volta che si assume il farmaco o il cibo responsabile. Quindi, certi piatti e certi medicinali vanno evitati. Banditi anche gli alimenti come pepe e peperoncino e bevande come l'alcol che, stimolando la vasodilatazione, provocando prurito», spiega il dermatologo plastico Antonino Di Pietro. Soprattutto in estate, infine, è consigliabile evitare indumenti troppo stretti e tessuti sintetici che non lasciano traspirare la pelle.

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