Avete paura di prendere freddo perché resterete fermi sulla bike per 45 minuti? Non temete, dopo meno di un minuto di corso l'acqua vi sembrerà calda come quella delle terme! Avete paura di fare brutta figura con i vostri vicini di pedalata? Tranquilli, l'acqua è una preziosa alleata durante l'allenamento perché può nascondere i vostri errori o la vostra lentezza. Allo stesso modo, però, potrà diventare una "nemica" da annientare quando vorrete fare lavorare al massimo i vostri muscoli. Sì, l'hydrobike, o hydrospinning, è uno sport democratico, uno sport per tutti. Per chi, in seguito a un incidente, per via dell'età o di un sovrappeso importante, non vuole traumatizzare le articolazioni, per chi deve rimettersi in forma e odia esporsi e vedersi allo specchio, per chi fa già sport statici e desidera alternarli a un training aerobico, per chi ama lo spinning, ma anche l'acqua, per chi ama l'acquagym, ma anche pedalare.

«È uno sport antitraumatico perché siamo in alleggerimento di peso ed è indicato a tutti, dalla ragazzina alla signora anziana. In una lezione di 45 minuti si consumano circa 450/500 kcal, le stesse consumate, per esempio, con un'ora di camminata in pendenza sul tapis roulant. In percentuale il lavoro muscolare viene svolto per il 60% dagli addominali e per il 30% dalle gambe. Il massaggio idrico, infine, contribuisce a migliorare la circolazione del sangue, favorendo così la riduzione della cellulite», ci spiega Luca Madini, coordinatore acqua dei centri GetFIT.

Perché l'hydrobike è il corso da provare subitopinterest
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Dopo avere regolato le bike e dopo averle messe in acqua, Elena, trainer GetFIT che ci mostra gli esercizi a bordo vasca su una spin bike, comincia a spronarci urlando, superando il già alto volume della musica, «gambe!» e «schiuma!». La prima esclamazione, è facile da intuire, perché questa è la parte del corpo più in movimento durante la lezione, così in movimento da formare spesso della schiuma. Ecco la seconda esclamazione. In realtà a lavorare parecchio sono anche le braccia che non sono sempre appoggiate sul manubrio, ma spesso si spostano di lato, si alzano e, ahimè, si muovono dentro l'acqua per tenerci in equilibrio quando, per esempio, pedaliamo stando in sospensione tra il sellino e il manubrio.

Niente appoggio per i glutei anche quando si "rincula" dietro al sellino. Le mani vi si appoggiano sopra e si pedala a distanza. Divertente, un nuovo modo di concepire la pedalata! La bike poi si può usare come ostacolo. Si appoggia una mano sul sellino e l'altra sul manubrio e facendo leva sulle braccia si scavalca il mezzo in avanti e poi all'indietro. Che fatica! Il freddo non si sente mai, nemmeno negli ultimi minuti di stretching. Seduti sul sellino una gamba tesa sul manubrio poi si piega indietro fino a toccare con il piede il gluteo, lo stesso dall'altra parte. Le braccia salgono, inspiriamo, scendono, espiriamo. Ancora due volte. Fine. La prima lezione è stata dura, ma più si pratica hydrobike più ci si sente padroni dell'acqua o meglio del proprio corpo in movimento nell'acqua. E inizia la dipendenza.

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