Chi mi conosce sa quanto io ami bere un bicchiere di vino (o tre). Sono spesso l'istigatrice di un "bicchierino veloce" a fine giornata, quella che riempie il bicchiere mezzo vuoto (il mio per primo) e che raramente non ha una bottiglia di Chardonnay in frigo. La mia passione per il vino è una mia caratteristica, che fino a poco tempo fa non pensavo fosse negativa. Dopotutto, la maggior parte delle mie amiche sono come me e non hanno problemi.

È un istinto naturale per me andare dritta verso il frigo quando torno a casa dal lavoro e versarmi un bicchiere ghiacciato. Sento lo stress della giornata sciogliersi con il primo sorso (leggi: gulp). Il vino è stata la mia salvezza, la mia fuga e, spesso, l'unico momento per me.

L'adagio «Adoro cucinare con il vino; a volte lo aggiungo anche al cibo» è solo uno dei tanti modi di "normalizzare" il bere, soprattutto usato dalle donne. Ma mentre la mia abitudine di scolarmi una bottiglia a sera non stava influenzando negativamente il mio lavoro, né la mia vita familiare né quella vita sociale, sapevo che non era un'abitudine sana. E mentre stavo diventando sempre più consapevole della mia vita poco sobria, continuavo a leggere articoli sul crescente numero di donne millennials dipendenti dal vino. E non è un bel quadretto.

Durante la mia ricerca, ho scoperto WWW - World Without Wine, una rete di gruppi di supporto e workshop di recupero fondata dall'avvocato Janet Gourand, sobria sostenitrice della causa. La prima cosa che mi ha detto è stata che il WWW non è come AA - Alcolisti Anonimi. «Non etichettiamo le persone con il termine "alcolizzate" né crediamo che debbano "recuperarsi" grazie a un "potere superiore"», afferma Janet. «Mentre riconosciamo che il programma AA, approccio che ormai ha quasi 100 anni, ha aiutato milioni di persone, crediamo che ci siano molti modi alternativi per smettere di bere al giorno d'oggi. Non insistiamo sul fatto che si debba smettere di bere completamente, poiché sappiamo che alcuni individui sono in grado di auto-moderarsi con successo. Crediamo che le persone siano in grado di assumersi la responsabilità della propria guarigione una volta che avranno gli strumenti che diamo e la nuova visione che creiamo nei nostri workshop», afferma Janet.

Contattai Janet per partecipare a uno dei suoi workshop, ma precedetti l'incontro impegnandomi per un mese intero a non toccare alcol. Quando lo annunciai ai miei amici e ai miei colleghi più stretti, ci fu un clamoroso coro di «Cosa?», «Sei impazzita?» e «Credi che ce la farai? Sei molto coraggiosa!». Ma per qualche motivo, a differenza di altre volte, in cui avevo pensato di smettere (senza successo), questa volta non ero affatto a disagio, mi sembrava giusto. In un certo senso, è come rompere una relazione tossica: non importa che tu sappia che la relazione non è buona per te, o quante persone ti consigliano di interromperla, non puoi dire basta finché non sei pronto! Mi sono sempre ripetuta: «Non sono mai stata molto sobria da quando avevo 16 anni, ho bisogno di fare un tentativo». Mi sentivo pronta a riuscirci.

Il mio mese no-alcool coincideva con il soggiorno in Città del Capo di due dei miei migliori amici, che vivono in Australia e in Inghilterra. Dissi loro che non avrei bevuto. Sebbene entrambi non avessero idea di cosa fosse giusto e sbagliato per me, accettarono la mia decisione.

La prima settimana andò bene. Riempivo con impazienza un bicchiere di vino fino all'orlo con acqua frizzante e limone fresco ogni sera ed ero piacevolmente colpita dal fatto che non mi addormentassi sul divano dopo cena, il che prima era un evento normale grazie a una combo di stress, stanchezza e troppo Chardonnay. Mi aspettavo di svegliarmi fresca e pimpante ogni giorno, ma non fu così. Ero stanca, stravolta e persino un po' stralunata. Questo perché gli effetti positivi di uno stile di vita senza alcol si manifestano solo a partire dalla seconda settimana senza alcol. Solo da allora ho cominciato a sentirmi più energica, più produttiva e molto arrabbiata con me stessa per non averlo fatto prima.

Janet sottolinea che anche se non pensi di avere un problema, bere alcolici regolarmente ha un impatto sulla tua salute. Dopo tutto l'alcol è una tossina. «Le linee guida per un'assunzione di alcol "sicura" per le donne raccomandano una bottiglia e mezza di vino a settimana distribuita nell'arco di una settimana inframezzata da giorni senza alcol. Bere regolarmente più di così può danneggiare in modo irreversibile la tua salute. L'alcol è subdolo e la dipendenza si crea anno dopo anno».

La dottoressa Sherry A Ross, esperta in salute delle donne e autrice di She-ology: The Definitive Guide to Women’s Intimate Health. Period, conferma questo dato. In un articolo su Bustle.com afferma: «L'alcol è in cima alla lista di ciò che dovrebbe essere bandito o, per lo meno ridotto, nella nostra dieta poiché aumenta i rischi di molte malattie croniche. Per esempio, l'alcol ha una correlazione diretta con il cancro. Più alcol si consuma, maggiore è il rischio di alcuni tumori. I tumori della bocca, della faringe, della laringe, dell'esofago, del colon, del retto, del fegato, del pancreas e del seno sono tutti associati al consumo di alcol. Sappiamo anche che bere alcolici aumenta il rischio di malattie cardiache, malattie del fegato, ipertensione e diabete. Uno studio recente ha dimostrato che il 70-80% di patologie croniche come le malattie cardiovascolari è causato da un cattivo stile di vita. Il tumore al seno è il tumore più diffuso tra le donne e sappiamo che nelle donne che bevono quantità moderate di alcol, ovvero due o più bicchieri al giorno, aumentano le possibilità di sviluppare il cancro al seno fino al 41%».

Statistiche super-spaventose. Ma io non sono una santa. Ci sono ricaduta quattro volte in quel mese: una volta per un drink di addio, un'altra per la festa di compleanno di mia cognata e due volte a casa. Sarò onesta, non mi sono mai sentita così male come in quei momenti di debolezza. Ero così orgogliosa di me stessa per avere accumulato così tanti giorni consecutivi sobri... Però non ho mai esagerato, il che è inaudito per me, data la mia nota mancanza di un... "interruttore". Mi piaceva ancora bere per piacere, piuttosto che per abitudine. Stavo sicuramente vivendo un cambiamento mentale.

Tuttavia, è stato solo dopo avere frequentato il workshop di Janet alla fine del mio "mese sobrio" che mi sono davvero spaventata per gli effetti debilitanti dell'alcol e di quanto tutti pensiamo che il consumo quotidiano di vino sia normale (e sicuro). I social media e il marketing hanno normalizzato il suo consumo regolare, soprattutto per le donne.

«Oggi è difficile essere donne», dice Janet. «Se non beviamo, siamo considerate non divertenti. Ci si aspetta che beviamo, ma se ci ubriachiamo, non è bello. La combo di condizionamento sociale e marketing significa che, a livello subliminale, assorbiamo una serie di falsi miti sull'alcol. L'industria del vino ha portato le donne a credere che il vino sia un valido aiuto per rilassarsi e che la vita sia più divertente se si beve molto. La realtà è che l'alcol è un depressivo e che bere più di una bottiglia e mezza di vino a settimana può seriamente mettere a rischio la salute sia mentale sia fisica. Ma è difficile andare contro la folla. Se ci stacchiamo dal branco ci sentiamo vulnerabili, giusto?».

Oh sì. Sono abituata a essere ridicolizzata per le mie scelte di vita (sono vegana), ma durante il mio mese di sobrietà sono accadute cose che non mi aspettavo. Invece di essere solidali, molti amici pensavano che avessi perso la testa e che fossi stata indottrinata. Ho avuto molte discussioni sulla mia decisione, ma penso che abbiano solo rafforzato la mia determinazione. Partecipare a eventi o uscite in cui sono rimasta sobria mentre tutti gli altri sono diventati più "felici" (leggi: sguaiati, traballanti...) mi ha aperto un po' gli occhi.

Ora non voglio predicare contro l'alcol, al quale, infatti, non ho rinunciato completamente. Nonostante pensassi che avrei smesso completamente dopo il workshop, attualmente bevo vino in modo moderato. Sapere quello che sto facendo davvero al mio corpo quando bevo (e soprattutto perché sto bevendo) è stata una lezione di vita inestimabile.

«Penso che tutto sia iniziato con Bridget Jones», continua Janet. «Quel film ha mostrato come divertente il fatto di barcollare al lavoro il giorno dopo una sbornia. Molte ragazze che fanno fatica a trovare il partner giusto hanno preso quest'abitudine come "auto-cura". Mi sono accorta, inoltre, che un numero crescente di professioniste beve a livelli pericolosi per stare al passo con gli uomini. Ci troviamo nel mezzo di una grande rivoluzione sociale. Dopo una giornata trascorsa a rispettare le scadenze corrono verso casa dove le aspetta la cena da preparare e la casa da sistemare. La prima cosa che fanno è scendere dai tacchi e aprire una bottiglia di vino per facilitare il passaggio dai panni di lavoratrice a quelli di mamma amorevole. Preparare la cena mentre sorseggiano quel primo bicchiere di vino è un rituale moderno. Nessuna ci pensa due volte.

Janet ha promesso a tutti noi che abbiamo frequentato il suo workshop che alla fine del corso, indipendentemente da ciò che sarebbe accaduto (moderare o rinunciare completamente), non avremmo più visto l'alcol allo stesso modo. Aveva ragione.

Ecco i 6 passi pratici di World Without Wine su come ridurre o smettere di bere: 1) siate consapevoli del limite "sicuro" che corrisponde a 14 unità, ovvero una bottiglia e mezzo di vino a settimana; 2) tenete un diario per registrare quanto state bevendo; 3) scoprire attività divertenti che non ruotino attorno al bere come uno sport che vi piace, vedere gli amici per il brunch o per prendere un caffè, andare al cinema; 4) se siete in una giornata senza alcol e siete tentati di bere "un bicchiere solo", valutate le conseguenze e pensate che domani vi sentirete delusi; 5) fate una lista di tutti i benefici che sperimenterete se ridurrete o eliminerete l'alcol (avere più soldi, perdere peso, stare meglio), tenetela a portata di mano e rileggetela quando vi sentite tentati; 6) se continuate a provare a moderare, ma continuate a fallire, la realtà potrebbe essere che non avete un "interruttore" e che dovreste smettere di bere completamente. Molti sono convinti che smettere completamente sia molto più facile che ridurre.

Via marieclaire.co.za

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