Tre minuti in una macchina tubulare alta un metro e 80 che pompa aria tra i -120 e -180 gradi. Una prova di resistenza che sembra in cambio tonificare, produrre collagene, bruciare la cellulite, smaltire l’acido lattico, diminuire il dolore e stimolare il metabolismo. Stiamo parlando della crioterapia (#cryotherapy), un trattamento sviluppato in Giappone nel 1978 per curare l'artrite, ora diffuso tra atleti (la squadra degli NBA in prima fila) e celeb (tra gli addicted Carla Bruni, Jessica Stam, Jessica Alba, Jennifer Aniston, Yoko Ono, Daniel Craig e Lindsay Lohan prima della conversione all'Islam), che brucia fino a 800 calorie senza muovere un muscolo.

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Si tratta di una specie di cella frigorifera o capsula, all'interno della quale viene vaporizzato azoto liquido, un gas che evapora, raggiungendo temperature comprese tra i 120 e i 180 gradi sotto zero, creando così un ambiente secco e asciutto. Il trattamento deve essere molto breve, al massimo tre minuti, e abitualmente solo il tronco gode dei benefici del freddo, mentre spalle, collo e testa rimangono all’esterno. All’occorrenza, si può tuttavia concentrare l’azione del freddo solo sugli arti interessati. In America una seduta costa intorno ai 90 dollari (Kryolife, New York), a Monte Carlo 55 euro (Thermes Marins), in Francia circa 30 euro, mentre in Germania viene rimborsata dal servizio sanitario nazionale.

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