Sono tanti i motivi per cui una donna inizia a cercare un bambino intorno o dopo i 40 anni, primi tra tutti un iter formativo molto lungo, un lavoro precario o uno stipendio basso. Un fenomeno in netta crescita in Inghilterra dove, secondo un rapporto del 2015 dell'United Kongdom Office for National Statistics, il numero delle mamme under 20 è in costante diminuzione. Stesso trend si riscontra in America dove dal 2000 a oggi si è registrata un’impennata del numero di mamme tra i 30 e i 34. In questi ultimi anni, le donne oltre i 35 anni diventano mamme del 9,1% dei neonati americani.

L'Italia batte tutti, è tra i Paesi occidentali con il più alto numero di donne che decide di cercare un bambino a 40 anni o anche più avanti: il 60% dei parti italiani riguarda donne con età compresa tra i 30 e i 39 anni. Stando ai dati Istat, infatti, l'età media del parto nel nostro Paese è cresciuta passando dai 29,1 anni del 1991 ai 31,4 anni del 2011: numeri che fanno delle italiane le mamme più agées d'Europa, visto che nel vecchio continente l'età della maternità è ferma attorno ai 30 anni.

Cercare un bambino dopo i 40 anni, però, è meno facile. La fertilità femminile, infatti, declina già alcuni anni prima della menopausa, anche in presenza di cicli regolari e ovulatori. Il numero di ovulazioni si riduce di anno in anno e aumenta la probabilità di ovociti imperfetti e/o destinati a andare incontro ad aborti spontanei: se sotto i 35 anni c'è una probabilità dal 14% che sale al 19% intorno ai 37 anni, dopo i 40 anni arriva al 40%. Da qui il ricorso sempre più frequente alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Di seguito 10 comportamenti da seguire quando si desidera una gravidanza, soprattutto se si è intorno ai 40 anni, consigliati dagli esperti.

1. Effettuare il prima possibile, non necessariamente quando la coppia decide di provare ad avere un bambino, degli screening in modo da conoscere eventuali problematiche.

2. Fare controlli una volta all'anno dal ginecologo per valutare lo stato di salute del proprio apparato riproduttivo, per escludere la presenza di fibromi, polipi, endometriosi...

3. Assumere vitamine C ed E: secondo un recente studio è emerso che queste vitamine sono correlate anche con la produzione di ovociti di buona qualità e con il buon esito della gravidanza.

4. Mantenere il peso forma: un sovrappeso può provocare alterazioni ormonali e cicli senza ovulazione. Le donne obese soffrono spesso della sindrome dell’ovaio policistico che crea difficoltà di concepimento.

5. Non essere sottopeso: una quantità di tessuto adiposo inferiore al 10% rispetto al proprio peso compromette la produzione di ormoni, facendo saltare l’ovulazione.

6. Non fumare: le sigarette interferiscono negativamente con l'ovulazione. Le fumatrici hanno un rischio di infertilità del 60% più alto rispetto alle donne che non fumano.

7. Fare attività fisica di tipo aerobico, come camminata veloce, corsa o nuoto, almeno mezzora al giorno, migliora la funzionalità ovarica.

8. Ridurre l'alcol perché interferisce con la produzione di gonadotropine, che hanno un ruolo fondamentale nel preservare la salute di ovaie. L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda alle donne non più di un bicchiere e mezzo al giorno, da abolire durante la gravidanza.

9. Rilassarsi: lo stress, spesso causato dal fatto di non riuscire a concepire, fa produrre quantità elevate di catecolamine, adrenalina e cortisolo, che possono causare disturbi dell’ovulazione.

10. Evitare rapporti sessuali promiscui e non protetti che possono determinare la trasmissione di germi, come il mycoplasma o la clamidia, che possono provocare patologie tubariche.