All'età di 33 anni, Dorine, avvocato, ha deciso di ridurre il consumo di carne. Risultato: ha perso 8,5 chili in pochi mesi (ora pesa 59,8 kg per un metro e 69 cm) e, soprattutto, si sente più in armonia con la sua coscienza ecologica. Ecco la sua testimonianza.

«Non ho mangiato carne, né pollame, né pesce per 15 mesi. Prima li mangiavo a pranzo e a cena, o quasi. Pensavo di nutrirmi bene, che le proteine animali fossero essenziali a ogni pasto. Risultato: ho messo su 8 kg e avevo la cellulite persino sulle braccia e sui polpacci. Il mio colesterolo è salito.

Quello che ha risvegliato la mia coscienza è il desiderio di eliminare i maltrattamenti sugli animali da parte dell'industria agroalimentare. Non penso che diventerò vegetariana, ma voglio mangiare meno carne, mangiare solo quella proveniente da filiere che rispettano gli animali e quindi di qualità migliore. Ora compro carne una volta alla settimana da un macellaio bio e pollame biologico da una AMAP (Association pour le Maintien d’une Agriculture Paysanne, ndr), dove di ogni allevatore si conosce nome e cognome. Il gusto è incomparabile.

Per gli altri pasti, tutti bio, ho imparato a combinare le proteine vegetali dei legumi e dei cereali per avere tutti gli aminoacidi che assumerei mangiando proteine animali. Ho cucinato con il burro, ho scoperto l'olio di canapa, quello di lino e quello di camelina, ricco di omega 3. Pensavo che sarebbe stato tutto più insipido. In realtà, c'è una grande diversità di consistenza mangiando cereali e semi oleosi, ma tutto ha un sapore squisito. Soprattutto, non ho sonno durante la digestione, non ho preso un grammo e mi piace che il mio benessere non sia dannoso per gli animali e per il pianeta.

L'opinione del nutrizionista Serge Hercberg, ricercatore presso l'Inserm e presidente del Programme National Nutrition Santé (PNNS): «Dorine va nella direzione degli studi che dimostrano che per sentirsi bene nel proprio corpo, perdere peso in modo sostenibile ed evitare malattie (diabete, cancro, patologie cardiovascolari...) è fondamentale consumare meno carne - al massimo 500 grammi a settimana - e meno carni lavorate - massimo 150 grammi - e, soprattutto, assumere più prodotti vegetali a bassa lavorazione e non raffinati, cioè più verdure, più legumi - almeno due volte a settimana - più cereali semi-integrali o integrali, frutta e una manciata di mandorle o noci al giorno. Non c'è alcun rischio di carenze se la dieta è prevalentemente vegetale. Al contrario, siamo protetti e ci sentiamo meglio».

Via marieclaire.fr