Quel punto di arancio del rossetto di Hermès ripreso sulla carrozzeria; interni in seta; portagioielli che si schiude con la fingerprint… Se la customizzazione estrema delle ultime Rolls-Royce corrisponde al vostro concetto di comfort, siete in buona compagnia.

David e Victoria Beckham, Jennifer Lopez, Lady Gaga, Kim Kardashian, sono solo alcune tra le celeb innamorate della blasonatissima casa inglese che per oltre 30 anni è stata al servizio della Regina d’Inghilterra.

Ma per molti l’idea di benessere su quattro ruote si associa a un’esigenza molto diversa, già intercettata dalle avanzatissime think tank di Google e Apple: quella di spostarsi restando incollati ai propri amati device senza rischi di incidente, con un’auto che si guida da sé.

I primi prototipi driverless sono già stati avvistati in California (una ventina di Lexus di Google) e a Zurigo (alcune Volkswagen Passat modificate per Swisscom), ma il loro moltiplicarsi è solo questione di tempo, dato che il McKinsey Global Institute segnala la “guida autonoma” come una delle 12 “disruptive technologies” che presto ci cambieranno la vita. Nel frattempo molte case automobilistiche si stanno attrezzando per migliorare la qualità degli spostamenti con auto iperconnesse e capaci di dialogare in modo intelligente con il mondo dentro e fuori dall’abitacolo. Ecco alcune delle soluzioni più innovative

Sicurezza

«Con una donna alla guida si rischia di meno gli uomini fanno un numero di incidenti tre volte superiore. Ma oggi il fattore umano può essere in parte controllato dalla tecnologia», assicura Aldo Ferrara, docente all’università di Siena, autore di Fisiologia clinica alla guida (Piccin editore). «Per aumentare la sicurezza, per esempio, può essere utile un device che in base allo stile di guida riconosca se l’autista ha bevuto, ha assunto sostanze stupefacenti o se si sta addormentando: l’incoming sleep è causa del 22% dei casi di incidente».

Tra i primi a pensarci Mercedes, che con l’Attention Assist rileva il rischio di colpi di sonno in base a oltre 70 parametri di guida, e quando serve allerta il guidatore; ma anche Citroën, che col sistema Asl segnala con vibrazioni sul sedile i superamenti della linea di carreggiata.

Buona seduta

«Anche la postura è cruciale per la sicurezza e il benessere, in autostrada come nel traffico», continua il prof. Ferrara. «Per questo il corpo deve potersi accomodare al meglio sul sedile, assecondando la naturale curvatura della schiena con un angolo tra busto e gambe compreso tra 90 gradi e 110 gradi. Anche il poggiatesta deve sostenere bene il capo per prevenire dolori cervicali, cefalee ma soprattutto il fastidiosissimo colpo di frusta, in caso di incidente».

Obiettivi su cui ha puntato Renault con la Talisman, dotata di sedute ergonomiche riscaldabili, con circolazione dell’aria, e con una godibilissima funzione massaggio. Così come Opel, primo costruttore generalista a ricevere il marchio di qualità Agr (organizzazione tedesca per la salute posturale) per i suoi sedili, che hanno un sostegno lombare in quattro direzioni.

Cambiare aria

«Altro aspetto decisivo per i livelli di attenzione e i rifessi è la qualità dell’aria dell’abitacolo», spiega ancora l’esperto. «Inutile dire che l’ossigenazione si riduce enormemente se il guidatore fuma. Il decreto Lorenzin ha già vietato le sigarette in presenza di bambini e donne in attesa in vettura, ma proibirle per tutti sarebbe estremamente utile: basti pensare che dopo ogni sigaretta la concentrazione di ossigeno nel sangue si abbassa del 2%. Per non parlare delle polveri sottili: se la legge prevede come valori limite 50 parti per milione nell’ambiente, in auto dopo tre sigarette si superano già i 600 ppm di polveri sottili, che nemmeno un finestrino spalancato riesce a eliminare del tutto. Per rimuoverle (insieme a briciole, muffe, capelli, forfora), decisiva la pulizia periodica dell’abitacolo con aspirapolvere e panno umido. Idem il filtro dell’aria che va sostituito periodicamente, ma anche rimosso e lavato, per dare sollievo a bronchi e polmoni specie se si è allergici».

A questo scopo Volkswagen col sistema “Climatronic” ha adottato un sensore di qualità dell’aria capace di escludere dall’abitacolo monossido di carbonio (CO), idrocarburi (vapori di benzene o benzina), ossidi di azoto (nox), mentre Volvo ha messo a punto Clean Zone, filtro multiplo che blocca polveri sottili e aria inquinata.

Stop al rumore

«Ultima sfida: il silenzio. Viaggiare in mezzo alle vibrazioni o al frastuono può pregiudicare attenzione e prestazioni del miglior guidatore, stimolando lo stato d’allerta e l’aggressività», dice ancora Aldo Ferrara.

Le vetture elettriche sono la soluzione più avanzata al problema: per esempio la supersilenziosa Outlander PHEV di Mitsubishi Motors, vettura elettrica a lunga percorrenza ricaricabile in casa con un plug in, scegliendo anche con il cellulare il momento più conveniente della giornata, come si fa con la lavatrice. Ma se tutto ciò non basta, la soluzione è l’agenzia Slowdrive.it che per 100 o 200 euro al giorno noleggia spider d’epoca (Giulietta, Fiat 1500 cabrio, Triumph Spitfre), insieme a un paio di occhiali anni 60. Perché il comfort sia completo, l’autista però lo dovete procurare voi.

Esercizi al volante per piloti molto zen: prendere le distanze

«Una guida rilassata comincia con una corretta postura», spiega Davide Albertoni dell’aif, docente di Fisioterapia applicata allo sport all’università di Siena.

«Per prima cosa bisogna regolare il sedile. Per farlo al meglio, appoggiate le mani sulla parte superiore del volante: quando le braccia sono completamente tese significa che la distanza è giusta. Il volante va poi impugnato con le mani a ore 9 e a ore 15 durante la guida. Per il resto, l’inclinazione del sedile in rapporto alla seduta può essere scelto a piacere, basta non guidare troppo rigidi ed eretti, o proiettati in avanti. Nei viaggi lunghi è utile il poggiatesta: rilassa la muscolatura.

Come Totò

Nel traffico sono di grande aiuto esercizi di stretching per il collo tipo la “retroversione del capo”, in cui il mento viene spinto indietro e poi in avanti (un po’ come faceva Totò). Questi movimenti servono per contrastare la posizione del capo anteposto in avanti, sempre più comune alla guida come al computer. Vanno ripetuti 4-5 volte quando si è fermi in colonna o a un semaforo.

Utile anche lo stretching dei muscoli laterali del collo: prima si inclina la testa da una parte facendo resistenza con una mano, e mantenendo la posizione per 30 secondi (poi si ripete 3 volte per lato).