Unione d’intenti. Quando varchi il cancello dell’hotel Palace di Merano l’attesa è alta: sai che stai per sottoporti a delle privazioni (caloriche), ma anche che uscirai da questa dimora dorata meglio di come stai entrando. Da qui passano statisti, sportivi, celebrità e industriali, che arrivano da tutto il mondo e molti di loro fanno tappa ogni anno (il 70% della clientela ritorna), il che fa pensare che la filosofia messa a punto da Henri Chenot decenni fa sia sempre una garanzia. Anche perché è in evoluzione continua.

L’hotel è lussuoso, è stato rinnovato per accogliere una clientela internazionale molto esigente ed è ora interamente dedicato al benessere. Per intenderci, quando vai al ristorante l’alternativa è tra il menu detox e quello bio light con qualche concessione in più, ma non troppo. Il che, al di là del Paese da cui vieni, dal tuo peso o dal livello di stress (le due ragioni che ti spingono qui), c’è qualcosa che equipara e unisce tutti, come i tifosi di una squadra di calcio: quando ti senti solo al tuo tavolo, avviluppato nel tuo accappatoio, sai che anche il tuo vicino chiederebbe doppia porzione di tutto. Anche perché la cucina è deliziosa: i piatti vegetariani sono creativi (Dominique Chenot, moglie di Henri, ha anche scritto un libro di ricette e c’è un’app che permette di riprodurre tutto a casa), ma i piatti non sono pieni. È incredibile come la mente non aiuti quando serve disciplina, ma dopo qualche giorno (a qualcuno la fase detossinante e il giorno di digiuno portano mal di testa: significa che sta funzionando) il senso di leggerezza ti prende il cervello e la sensazione è di beatitudine.

Gli esperti

Dominique Chenot è la prima persona che ho incontrato e dopo aver visto il programma di visite previsto ne ha aggiunte altre. Mi ha “letto” il viso e fatto poche domande, facendomi sentire di fronte a un’analista. L’inizio di un percorso di conoscenza durato pochi giorni, ma che hanno lasciato il segno e parecchi sensi di colpa. Giorni passati tra visite, trattamenti mirabolanti - la parte più bella - rare passeggiate nel centro di Merano per evitare i negozi carichi di leccornie. Sempre con un diario in mano. Dove puntualmente venivano registrati esiti, letture energetiche, dieta, e peso. Incredibili gli stratagemmi per guadagnare un etto perso... Un diario che ritorno spesso a consultare quando sento che il corpo risponde in modo diverso. E ricordo i consigli del medico (una signora molto precisa che mi ha aperto gli occhi sulla relazione tra organi e gli effetti di un’operazione subita anni fa), l’osteopata (che mi ha fatto capire la necessità di averne uno di fiducia da cui andare periodicamente), la dietologa (che alla fine mi ha fatto una dieta personalizzata a misura di vita incasinata e disordinata) e il radiologo per lo scanner (terrò sotto controllo la densità delle ossa). Loro sono nella nuova ala medicale al quinto piano del Palace, dove è possibile far di tutto. Frequentata molto anche da giovani signore non in sovrappeso e altre che con discrezione si affidano ai medici estetici.

Biontologia è un neologismo creato da Henri Chenot: in sintesi è lo studio della vita e della sua evoluzione e applica teorie che derivano dalla medicina occidentale e quella cinese, «che però non è curativa, è un sistema preventivo», sottolinea Chenot. L’ho incontrato nel suo Espace, lo spazio al piano terra mio preferito: qui si parla di energia, di olistica.

Cosa hanno aggiunto ai principi che ha formulato 45 anni fa, tecnologia e ricerca? «La ricerca sul dna è fondamentale perché il nostro codice genetico risale a sette generazioni fa e quindi dà indicazione delle malattie che potrebbero svilupparsi. Il grande problema attuale, però, è come la gente si nutre: mangiare veloce, qualsiasi cosa, produce effetti devastanti», dice Chenot.

Gli dico che sto sperimentando una strana connessione con il mio corpo e la sua memoria. «È fondamentale. Nel libro Curare la salute e vivere sani con il metodo Chenot (Mondadori) parlo proprio di come prendersene cura. Ogni sette anni il metabolismo si modifica: se fino ai 21 si cresce, a 35 si ha la prima diminuzione digestiva, a 49 per le donne è menopausa, tra 56 e 63 ti giochi la memoria, visto che i 100 mila chilometri dicapillari sanguigni si dimezzano».

E come si cura la memoria? «In biblioteca. Non c’è metodo migliore della lettura».

Che cosa ho imparato? Perché venire qui? «Per capire chi sei. Qui trovi i sistemi di analisi del corpo che ti posizionano rispetto alla tua cultura e alla tua età. Puoi riflettere e poi devi prendere una decisione: fare o non fare dei cambiamenti del tuo stile di vita. L’importante è sapere, poi è libero arbitrio», dice Chenot.

Io ho deciso che: 1) Cercherò di andare a dormire prima di mezzanotte e prenderò una pastiglia di melatonina, che favorisce il sonno rigenerativo (dovrebbero farlo tutti dopo i 50 anni, non crea dipendenza); 2) Cercherò di fare il detox un giorno la settimana (otre al mese): 50 g di riso a pranzo e cena, frutta e verdura. Cercherò.