Una serie di domande, complesse, rendono ancora oggi poco chiare tutte le cause dell'obesità, una condizione medica che secondo l'OMS colpisce 650 milioni di persone nel mondo, di cui 5 milioni in Italia e che secondo il Ministero della Salute porta nel 44% dei casi al diabete tipo 2, nel 41% dei casi ad alcuni tumori e nel 23% dei casi a cardiopatie ischemiche. E quando, la sindrome metabolica diventa una delle cause della condizione di obesità? Vi è una correlazione? Abbiamo incontrato Alessandra Perilli, biologa nutrizionista, per fare chiarezza su questo tema tanto delicato quanto diffuso.
Partiamo dalle basi. Cosa s'intende per obesità e quali sono le sue cause?
Il sovrappeso e l’obesità vengono classificati dall’indice di massa corporea o body mass index (IMC o BMI) che è dato dal rapporto tra il peso e il quadrato dell’altezza espressa in metri. Avere un indice di massa corporea minore di 18,5 significa essere sottopeso, averlo tra 18,5 e 24,99 vuol dire essere normopeso; tra 25 e 29,99 equivale a essere in sovrappeso, infine oltre 30 significa essere un soggetto obeso.
Vi è una correlazione tra obesità e sindrome metabolica?
Rilasciando sostanze che non permettono il normale funzionamento di alcuni organi l'eccesso ponderale viscerale, che può essere originato per cause genetiche o per un errato stile di vita, costituisce una delle principali cause dell'insorgenza della sindrome metabolica, delle malattie cardiovascolari, del diabete, dei tumori e di altre malattie croniche.
Cosa si intende per ambiente obesogeno?
È la fotografia della società degli ultimi decenni ovvero la situazione che si è venuta a creare a causa di un'alimentazione sempre più ricca di grassi saturi e zuccheri, lavori che richiedono poca attività fisica e dell'utilizzo diffuso di mezzi di trasporto privati.
Come e quando l'obesità può essere pericolosa?
Il grasso viscerale è un vero e proprio organo endocrino, cioè è in grado di rilasciare sostanze che controllano l’appetito, la sensibilità all'insulina, il metabolismo dei grassi e se si sbilancia provoca lipoinfiammazione cronica che, come detto prima, porta a malattie metaboliche.
Qual è la differenza tra obesità androide e ginoide?
La prima è detta anche addominale ed è tipica del genere maschile mentre la seconda si caratterizza con la parte adiposa concentrata nella metà inferiore dell’addome e nelle gambe. La differenza della distribuzione del grasso indica anche una grande differenza a proposito del rischio cardiovascolare. L’ obesità addominale è più pericolosa tanto da essere considerata uno dei più importanti fattori di rischio di morbilità e mortalità per malattie cardiovascolari nonché uno dei principali fattori di rischio di diabete di tipo 2. Inoltre l’eccessivo grasso addominale è associato alle complicazioni metaboliche e cardiovascolari tipiche della sindrome metabolica come ipertensione, iperlipidemia, statosi epatica e diabete.
Una persona obesa è sempre affetta da sindrome metabolica?
Non è detto, o almeno non da subito ma dopo anni di accumulo di peso. Si è di fronte a un caso di sindrome metabolica detta anche sindrome da insulino-resistenza quando coesistono almeno tre di queste alterazioni metaboliche: la circonferenza della vita misura più di 102 cm nell’uomo e 88 nella donna, la pressione arteriosa sistolica misura più di 130 mmHg e quella diastolica più di 85 mmHg, il colesterolo Hdl è oltre 40 nell’uomo e oltre 50 nella donna, la trigliceridemia è maggiore di 150 mg/dl e la glicemia supera i 110 mg/dl.
Una persona normopeso può essere affetta dalla sindrome metabolica?
Sì, in questo caso non sarà il tessuto adiposo a intromettersi nell’equilibrio delle funzioni dei vari organi, ma una problematica genetica, endogena, dovuta per esempio all’età o all’ambiente. Ripeto: le cause della sindrome metabolica sono una combinazione di valori dovuti a cattive abitudini come una dieta scorretta e una vita sedentaria e/o una predisposizione familiare genetica e portano quasi sempre all'accumulo di grasso addominale che ha un ruolo determinante nel favorire l’insorgenza di diversi fattori di rischio. È noto che se riduciamo il peso, riduciamo il grasso addominale, riduciamo la circonferenza vita e riduciamo tutti i fattori di rischio. Fattori quindi che si possono attenuare se si pratica un'attività fisica costante e se si segue una dieta sana ed equilibrata.
I bambini possono essere affetti dalla sindrome metabolica?
Sì. Riprendendo la definizione di sindrome metabolica, un bambino può avere un girovita troppo grande, una glicemia troppo alta e magari l'insulino-resistenza. Un bambino con questo quadro clinico è alle soglie della sindrome metabolica. Ovviamente può averlo anche un bambino non obeso ma con problematiche specifiche genetiche.
A livello sociale quali aiuti ci sono per chi è in una condizione medica di obesità?
L’obesità è al tempo stesso un problema sociale in quanto genera una delle forme più crudeli di discriminazione e bullismo, in questo caso fat shaming, e rappresenta un'ingente spesa per i sistemi sanitari nazionali. Il 13 novembre scorso l'Assemblea della Camera ha approvato all’unanimità una mozione che impegna il Governo ad adottare azioni per la prevenzione e la cura dell'obesità che non è (ancora) riconosciuta come patologia dal Servizio Sanitario Nazionale. Quando il Governo riconoscerà l'obesità come patologia i soggetti obesi si sentiranno più compresi e sostenuti. Sarà un grande passo in avanti se teniamo presente che non tutte le persone che soffrono di obesità hanno disponibilità economiche per permettersi visite private, personal trainer e un sostegno psicologico spesso indispensabile per affrontare il percorso di dimagrimento e guarigione.