Bruciore agli occhi, fastidio alla luce, vista annebbiata e secchezza oculare sono i principali sintomi della sindrome dell'occhio secco (Ded), un disturbo molto frequente e comune, causato dalla disidratazione cronica della congiuntiva e della cornea, che ne provoca l'irritazione. Si stima che dopo i 50 anni ne soffra tra il 20 e il 30% della popolazione, con un'incidenza quasi doppia nelle donne. Abbiamo incontrato la dottoressa Claudia Cordaro, oculista, di MioDottore, per conoscere meglio questa sindrome, e in particolare la secchezza oculare, che può essere aggravata da situazioni ambientali come inquinamento, aria condizionata, riscaldamento con aria secca, vento e videoterminali.

Cos'è la secchezza oculare?
È un sintomo dell’occhio secco, malattia multifattoriale che porta a sintomi di discomfort oculare, disturbi visivi e instabilità del film lacrimale con potenziale danno alla superficie oculare. I principali sintomi sono appunto secchezza oculare, con sensazione di sabbiolina negli occhi, bruciore e fastidio alla luce, visione annebbiata, desiderio di tenere gli occhi chiusi e sorprendentemente a volte lacrimazione. I sintomi possono essere aggravati da situazioni ambientali come vento, aria condizionata, inquinamento, riscaldamento con aria secca e videoterminali. L’alterazione del film lacrimale porta a danni dell’epitelio corneale, determinando la liberazione di sostanze proinfiammatorie, innescando un circolo vizioso in cui l’infiammazione riduce la produzione di lacrime e queste determinano infiammazione instaurandosi così uno stato di infiammazione cronica.

Potrebbe chiarire cosa sono la superficie oculare e il film lacrimale?
La prima è l’insieme di organi che costituiscono la parte esterna dell’occhio: palpebre e ciglia, film lacrimale, cornea congiuntiva e limbus corneale cioè la zona di transizione tra cornea e sclera ricco di cellule staminali in grado di riparare una cornea danneggiata. È proprio la superficie oculare l’apparato che viene interessato nella sua totalità nell’occhio secco. Il film lacrimale invece è una struttura complessa formata da tre strati: uno mucoso aderente alla cornea che è secreto dalle cellule caliciformi corneali; uno acquoso intermedio secreto dalle ghiandole lacrimali; uno lipidico esterno che aumenta la tensione superficiale impedendo la perdita dello strato acquoso, che viene secreto dalle ghiandole di Meibomio delle palpebre. L’integrità del film lacrimale dipende dalla sua giusta composizione e dalla continua ridistribuzione dello stesso per azione dell’ammiccamento. Inoltre il film lacrimale contiene al suo interno alcune sostanze, come lattoferrina e lisozima, che servono a prevenire le infezioni oculari.

Quali sono le cause della secchezza oculare e come si previene?
Le cause di occhio secco sono tutte quelle condizioni che portano a una riduzione della produzione delle lacrime o a un aumento dell’evaporazione. Innanzitutto il normale processo di invecchiamento determina una riduzione della produzione lacrimale, soprattutto nelle donne in cui la riduzione degli estrogeni con la menopausa determina una minore secrezione di lacrime. Lo stesso si dica di tutti i processi ossidativi come eccessiva esposizione alla luce solare, il fumo di sigaretta e una dieta ricca di grassi polinsaturi. Tra le cause oculari la principale è la blefarite cioè l’infiammazione delle palpebre con alterazione della secrezione da parte delle ghiandole di Meibomio. Si altera la parte lipidica del film lacrimale esponendo la parte acquosa a una maggiore evaporazione. L’uso cronico di colliri soprattutto se contenenti conservanti come il benzalconio cloruro o l’uso continuativo e protratto di lenti a contatto portano nel lungo termine a occhio secco. Possono esserne causa alcuni farmaci assunti per via generale come gli antidepressivi, i betabloccanti, i diuretici e gli anticolinergici. Molte malattie a carattere autoimmune possono determinare secchezza oculare come il Morbo di Basedow, il Lupus Eritematoso sistemico e l’artrite reumatoide. Sicuramente la patologia più importante che determina l’occhio secco è la Sindrome di Sjogren: malattia autoimmune che colpisce tutte le ghiandole e mucose che secernono liquidi determinando secchezza di tutte le mucose.

Quali sono i rimedi naturali con cui è possibile curarla/alleviarla?
La cura dell’occhio secco si basa sull’uso di sostituti lacrimali. Questi possono essere colliri, gel o pomate oculari che contengono solo alcuni componenti del film lacrimale. I più usati sono quelli con proprietà mucomimetiche e sono la carbossimetilcellulosa e l’acido ialuronico e lo xantham gum che ha anche proprietà antiossidanti. Esistono poi colliri a base lipidica e sono utilizzati prevalentemente in quelle situazioni come le blefariti in cui è questa la parte più compromessa del film lacrimale. Non bisogna dimenticare però che l’infiammazione è una componente essenziale dell’occhio secco per cui, soprattutto nelle forme croniche, non si può prescindere da un trattamento antinfiammatorio di solito effettuato con colliri a base di cortisonici che svolgono la loro azione sulla superficie oculare senza penetrare all’interno dell’occhio, evitando così gli effetti collaterali determinati da un trattamento cortisonico prolungato come la cataratta e il glaucoma. Tra i rimedi naturali possiamo pensare a tutto ciò che riduce l’ossidazione quindi una vita sana con una corretta attività fisica di tipo aerobico, una sana alimentazione con riduzione dell’apporto calorico e dei grassi polinsaturi, e per le blefariti degli impacchi caldo-umidi, molto utili per migliorare le secrezioni delle ghiandole di Meibomio.

Quando è il caso di rivolgersi allo specialista?
L’occhio secco è una patologia e come tale va sempre valutata dallo specialista. Quando compaiono i sintomi è meglio consultare uno specialista invece del fai da te anche per distinguerne la causa.

Può essere associata ad altre malattie? Se sì, quali?
Sicuramente sì. Le principali sono le malattie reumatiche come l’artrite reumatoide, fibromialgia e il LES, il Morbo di Basedow. La Sindrome di Sjogren è una malattia su base autoimmune che determina una secchezza di tutte le mucose: occhi, bocca e naso.

Come si proteggono gli occhi dagli schermi?
Perché un videoterminalista presenta occhio secco? Il videoterminalista è molto concentrato su ciò che sta guardando sul video che riduce l’ammiccamento, processo che si verifica anche su animali da esperimento che vengono posti davanti a video interessanti. La riduzione dell’ammiccamento determina un deficit della ridistribuzione del film lacrimale sulla superficie oculare determinandone una rottura precoce con maggiore incidenza d’infiammazione e infezione. Inoltre, la luce dello schermo produce un effetto ossidante e quindi riduce ulteriormente la stabilità del film lacrimale. Quindi, quello che si consiglia sono filtri che riducano l’assorbimento della luce, in particolare filtri per la luce blu. Durante il lavoro si consiglia di ritagliarsi piccole pause per guardare lontano, possibilmente fuori dalla finestra, in modo da ridurre il processo di accomodazione. La regola è quella del 20-20-20: ogni 20 minuti di lavoro al computer, 20 secondi di sguardo oltre i 20 piedi, circa sette metri. Se possibile non usare lenti a contatto per lavorare al computer in quanto aumentano il rischio di occhio secco e instillare periodicamente dei colliri lubrificanti senza conservanti.